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Consiglio a tutti di osservare una dieta varia e bilanciata, molta verdura, cereali integrali e poca se non pochissima carne, soprattutto di mammifero (se ne può fare anche a meno), un consumo moderatissimo di zuccheri, usare preferibilmente miele integrale e biologico (attenti alle contraffazioni), succo d’acero canadese o zucchero di canna (non zucchero bianco con caramello) pochissimi eccitanti nervini come il caffè o te nero. Ridurre al minimo il consumo di bibite gassate e bere molta acqua naturale lontano dai pasti ma, soprattutto, una rigida astensione dal consumo di carne di maiale nonchè derivati ed insaccati di carne suina, strutto, grassi animali e sangue animale.

Consiglio a tutti di osservare una dieta varia e bilanciata, molta verdura, cereali integrali e poca se non pochissima carne, soprattutto di mammifero (se ne può fare anche a meno), un consumo moderatissimo di zuccheri, usare preferibilmente miele integrale e biologico (attenti alle contraffazioni), succo d’acero canadese o zucchero di canna (non zucchero bianco con caramello) pochissimi eccitanti come il caffè o te nero.Ridurre al minimo il consumo di bibite gassate e bere molta acqua naturale lontano dai pasti ma, soprattutto, una rigida astensione dal consumo di carne di maiale nonchè derivati ed insaccati di carne suina, strutto, grassi animali e sangue animale. Una visita approfondita, da un medico olistico, meglio se esperto in parassitologia, dovrebbe essere indispensabile onde evitare, in futuro, la disbiosi intestinale e la proliferazione di vari parassiti che potrebbero minare la crescita e lo sviluppo del bambino e la salute dell’adulto.

Mai il maiale in tavola

Consiglio, vivamente, a tutti voi una rigidissima astensione dal consumo di carne di maiale nonchè dei suoi derivati come gli insaccati di carne suina, grassi animali ma anche e sopratutto il sangue animale (vedi il sanguinaccio).  Vi spiego, in poche righe, il perché della rigida astensione dal consumo di carne suina, da parte delle popolazioni mediorientali ed orientali, sopratutto di fede ebraica e mussulmana ma anche quelli di moltissime confessioni orientali. Alcuni gruppi integralisti religiosi e confraternite spiritualiste proibiscono anche solo di toccare la carne suina. Pensate bene: ci sarà pure una ragione, no?….mi rifiuto di pensare a pura follia….vi racconto ora cosa c’è sotto. Le leggi Bibliche, come del resto in parte anche il Corano, dispongono che si possa mangiare rispettando, tuttavia, rigidi rituali di macellazione (dissanguamento), soltanto carne di ruminanti, volatili e non animali con unghie bipartite. Questo precetto non è assolutamente frutto di stupide e vecchie superstizioni infatti, oltre ad un principio legato all’impurità del suino, in tutti i sensi, si può fare, come scriveva anche il Prof. H.Reckeweg nel suo straordinario libro di Omotossicologia, un lungo e complesso discorso di similitudine biologica della carne di maiale con quella umana, che creerebbe reazioni cellulari complesse ed improprie.

Lezioni di anatomia

Gli studenti di medicina, fin dal medioevo, per le loro esercitazioni di anatomia, utilizzavano un animale di disposizione, forma, pelle e struttura degli organi interni molto simile a quella umana: ovviamente usavano il maiale, in quanto la sua pelle si presenta molto simile alla nostra. Questa analogia anatomica e funzionale tra l’uomo e il maiale è un fattore in più che contribuisce ad assimilare la struttura cellulare e facilitare un interscambio biochimico tra le sostanze e i materiali che costituiscono entrambi gli organismi.

Mangiando carne di maiale ingeriamo, purtroppo, oltre le tossine suine, un elevato tasso di mucopolisaccaridi, presenti in una grande quantità di strutture del tessuto connettivo dell’animale che, una volta penetrate nel nostro organismo, si dirigono soprattutto verso quelle strutture a cui biologicamente appartengono. Devo farvi notare inoltre che, chi si è abituato a consumare questa carne, rimane sottoposto ad una specie di assuefazione (come nel caso di tabacco, alcool, caffè ed altre droghe). Il Prof. H. Reckeweg, grande scienziato omotossicologo ci ricorda, nei suoi scritti, le afflizioni dei suoi pazienti quando venivano informati di dover rinunciare a questa carne: “Però, dottore, è così buona!” “come posso farne a meno?”.

Da parte sua, ho letto, anni fa, che il Dr. Hoffmann, psichiatra di Mannheim, affermava che chi “gode” di questa carne inventa tutti i tipi di scuse per continuare a mangiarla (come succede spesso anche per il tabacco, l’alcool ed il caffè). D’altra parte chi è riuscito a liberarsi dall'”assuefazione”, in presenza di questa carne sente una vera ripugnanza nel mangiarla ancora. E’ simile al caso dell’ex-fumatore al quale risulta insopportabile l’odore proveniente da un posacenere pieno di mozziconi, specialmente al mattino.

Non tutti sanno, infatti, che il maiale maschio viene sterilizzato settimane o mesi prima di essere ucciso per poter utilizzare una carne che altrimenti risulterebbe non commestibile, per il suo cattivo odore. H. Reckeweg dichiara, con cognizione di causa, che l’azione di questi ormoni non è stata studiata sufficientemente, in quanto da sempre sospetta una loro azione cancerogena. Sapete che i maiali non vivono molti anni? In primo luogo perché la loro età biologica è limitata a pochi anni, e poi, perché vengono creati per essere uccisi intorno ai sei anni al massimo. Come ho letto nelle mie ricerche degli anni passati e come mi hanno riferito alcuni esperti di allevamento, se i maiali vivono più di sei anni sviluppano inevitabilmente qualche tipo di tumore o degenerazione. Non senza ragione, per tutto ciò che abbiamo detto finora, possiamo affermare che oggi come oggi il maiale può essere considerato una fonte di tossine (sutossine) a volte pericolose per l’uomo.

Tossine suine (sutossine).

Il Dott. H.Reckeweg affermò che un effetto tossico è caratteristico di alcune sostanze contenute nella carne di maiale, specificando che alcune di esse possono provocare processi di difesa che potrebbero apparire come “malattie”. Le normali azioni terapeutiche (soppressive di certi sintomi come ad esempio diarrea, vomito ecc…) eliminano i processi di guarigione naturale attraverso le reazioni infiammatorie e le secrezioni ( questo processo si chiama vicariazione regressiva) e ne potrebbe seguire una vera e propria reintossicazione (vicariazione progressiva).

Principali sutossine descritte da Reckeweg sono:

Colesterolo di maiale:

a) macromolecole nel sangue cariche di colesterolo (ipertensione arteriosa, arteriosclerosi, pletora)
b) colesterolo sulle pareti delle cellule cancerose (fase neoplastica)

Composti di istamina ed imidazolo (in eccesso):
a) casi di prurito (orticaria, herpes, dermatite, eczema, e altri)
b) responsabili di infiammazioni (foruncoli, carbonchio, appendicite, colangite, colecistite tromboflebiti, spurgo, flemmone)

Ormone della crescita  (che favorisce infiammazioni e crescita):

Adiposità, acromegalia, fasi neoplastiche, ingrossamento organi ecc…anche altri ormoni, specialmente ormoni sessuali, sono responsabili di molti effetti negativi della carne di suino, devono però essere ulteriormente studiati.

Muco mesenchimale contenente zolfo (glucosamina, esosamina, ecc…):
a) gonfiore mucoso del mesenchima (miogelosi, adiposità e altri)
b) depositi di muco sui tendini, cartilagini, legamenti (reumatismo, artrite, artrosi, osteocondrosi, ecc…)

Acidi grassi con tossine suine (anche intercellulari):

Adiposità, ipertensione arteriosa, policitemia, ecc…

Agenti oncogenici:

Endobionti (come sosteneva Enderlein), sifonospora polimorfa (come evidenziò Brehmer), inclusioni di eritrociti (come dimostrato da Sheller) cioè importanti fattori iniziatori nelle fasi neoplastiche.

I virus dell’influenza trascorrono l’estate soprattutto nei polmoni dei maiali, per cui chi mangia salsicce ha una risonanza maggiore verso i virus dell’influenza epidemica. Hans Reckeweg scrive inoltre che “…gli effetti della carne di suino sono vari; il maiale è biologicamente simile alla carne umana ed il gusto, pare, sia anche simile.  Nel Medio Evo il maiale era usato nelle lezioni di anatomia, per la somiglianza biologica alla carne umana. Anatomicamente, questo è sotto gli occhi di tutti ed è dimostrato dalla somiglianza “fisica” di chi mangia maiale con il maiale stesso.

Più “prosciutto” si mangia più la parte corrispondente del corpo rispecchia la pienezza e la forma del maiale mangiato. I calcoli biliari sono, fra le altre cause minori, provocati dal consumo di carne e grasso sopratutto di maiale. Ovviamente il colesterolo gioca un importante ruolo, poiché calcoli biliari consistono di colesterolo e questo, contenuto nel maiale in grande quantità, è secreto nella cistifellea (vescica biliare), dove si deposita e si può trasformare in calcolo, specialmente quando la fluidità della bile non è delle migliori. I pazienti che soffrono di calcoli biliari non possono essere guariti se non con la chirurgia, a meno che essi non si astengano fermamente dal mangiare maiale in qualsiasi forma (incluse salsicce, prosciutto, speck, pancetta, strutto ecc…). Solo allora il trattamento, sopratutto quello omotossicologice ed omeopatico o naturale può essere efficace. Poichè, inoltre, il virus influenzale alberga primariamente nel polmone del maiale (anche secondo l’autorevole Prof. Shope dell’Istituto di Virologia di Londra), si può spiegare come i pazienti grandi mangiatori di maiale e specialmente salsicce (che contengono polmone di maiale) soffrono in particolare di influenze epidemiche.
L’azione del muco mesenchimale è degna di nota, esso tende a sostituire saldi tendini e legamenti umani con viscidi e molli tessuti mesenchimali di origine suina. Il maiale contiene grandi quantità di zolfo, cosa dimostrata da esperimenti di “purificazione”in laboratori di chimica organica. In questi esperimenti si sono viste sviluppare grandi quantità di solfuro di idrogeno, riconoscibile dal classico odore di uova marce. Il Prof. Bier ha stabilito che più una cartilagine umana contiene zolfo, più essa è debole e facile alle lesioni. La salda e resistente sostanza della cartilagine umana viene trasformata, quando si mangia molto maiale, in una forma molle e viscida. La conseguenza è l’artrosi, con una più o meno marcata degenerazione della cartilagine stessa.

Obesità
Il maiale è una carne con molte calorie per il suo grande contenuto di grasso. La conseguenza è l’obesità, poiché il corpo non può bruciare tutto il grasso in eccesso (specie se è della stessa qualità di quello umano).

Infiammazione
L’ormone della crescita e l’istamina, fra l’altro, sono responsabili della tendenza alle infiammazioni che si manifestano come foruncoli, carbonchi, spurgo, fistole, suppurazioni, ecc…In un certo senso, il maiale non può essere “fisiologicamente” bruciato dal metabolismo dell’uomo; esso viene o immagazzinato o bruciato nella meccanica delle fasi di reazione, cioè con l’infiammazione. Per questo motivo i pazienti che soffrono di fistole, ascessi sudoriferi, foruncolosi, cronica, o in generale di qualsiasi suppurazione cronica, anche spurghi, non possono essere guariti, in modo definitivo, senza una rigida astensione dal consumo di carne di maiale. Certamente ai pazienti non è permesso consumare prosciutto, pancetta, braciole, qualsiasi tipo di salsiccia, poiché tutte le normali salsicce contengono maiale. Anche quelle spacciate come salsicce di “vitello” contengono grandi quantità di grasso di maiale (così come lo strutto presente in molti prodotti da forno, persino nelle piadine, nel pane in cassetta, ecc…).
Il maiale è fortemente imputabile di molti e svariati disturbi ed il suo consumo favorirebbe, anche secondo Reckeweg, la diminuzione della capacità di risposta biologica del nostro organismo ed il conseguente sviluppo di parassiti, batteri e virus.

Origini igienistiche del divieto di consumare carne di maiale tratte dai Libri Sacri:

L’astensione assoluta dal mangiare grasso animale e soprattutto di maiale la troviamo raccomandata, fra l’altro, nella Bibbia: “parla ai figliuoli d’Israele e dì loro: non mangerete alcun grasso, nè di bue, nè di pecora, nè di capra, il grasso di una bestia morta da sè, o il grasso d’una bestia sbranata, potrà servire per qualunque altro uso; ma non ne mangerete affatto.”(Levitico 7:23-24 – L).

Oggi la ricerca scientifica ha ampiamente documentato la responsabilità dei grassi saturi nell’innalzamento del tasso di colesterolo nel sangue e, quindi, nella genesi dell’arteriosclerosi, con conseguenti rischi per cuore e cervello. Paul Dudley White, il cardiologo che ebbe in cura il Presidente Eisenhower, negli anni della Casa Bianca, citò una volta Levitico 7:23, ed affermò:“E’ concepibile che, tra alcuni anni, noi medici dovremo ripetere ai cittadini degli Stati Uniti d’America il consiglio che Dio comandò a Mosè di dare ai figli d’Israele tremila anni or sono”…

Un altro precetto da non scordare: L’astensione assoluta dal mangiare sangue: “…e non mangerete affatto alcun sangue, nè di uccelli, nè di quadrupedi, in tutti i luoghi dove abiterete…” (Levitico 7:26 – l).

Questa legge sul sangue era ancora più antica, risaliva infatti a dopo il diluvio, quando si tramandò che iddio permise a Noè per la prima volta di nutrirsi di carni animali: “ma non mangerete carne con la vita sua, cioè col suo sangue…” (Genesi 9:4 – l). Tale divieto fu ripetuto dagli Apostoli ai pagani convertiti, dopo il concilio di Gerusalemme: “…che v’asteniate… dal sangue, dalle cose soffocate…” (Atti 15:29 – l).

Oggi è ben nota alle popolazioni che sono solite fare uso di sanguinaccio, la possibilità d’intossicazioni collettive, se il sangue non è più che ben conservato o se proviene da animali già ammalati. La scienza ci dice che proprio nel sangue, come nei reni, nel fegato e nelle ossa, si ritrovano elevate concentrazioni di sostanze tossiche esogene (antibiotici, cortisonici, calmanti: tutte sostanze largamente usate negli allevamenti di animali da macello) ed endogene (per esempio, si pensi a quanta adrenalina e informazioni sottili di ogni tipo possono circolare nel sangue degli animali, dovuti allo stress dei moderni metodi di allevamento e macellazione).

L’origine della prescrizione nella religione ebraica è scritta nel sacro libro del Levitico 11,7-8:“…il porco, perché ha l’unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo…”.

Inoltre: “Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi…”… come, del resto, nel Deuteronomio 14,8 è scritto: anche il porco, che ha l’unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri”…

L’origine della prescrizione nella religione islamica è fondata nei seguenti versi del Corano, Sura II, 173:in verità vi sono state vietate le bestie morte, il sangue, la carne di porco e quello su cui sia stato invocato altro nome che quello di Allah”.

Questa proibizione religiosa ed illuminata conteneva, quindi, un primitivo concetto di controllo igienico-sociale per bloccare la diffusione dei parassiti intestinali e di patologie, anche gravissime, causate da consumo di sangue animale e tossine suine. Né Mosè tantomeno Maometto, credetemi, avevano una particolare antipatia per il povero maialino ma dovevano codificare Leggi di igiene sociale che, per essere imposte alla popolazione dell’epoca, si dovevano vestire con l’autorevolezza della legge religiosa, si dovevano, in parole povere, sacralizzare. Queste leggi, come avrete visto qui sopra, si basavano su elementari principi di igiene e medicina preventiva che Essi non avrebbero potuto spiegare, in maniera diversa, ai loro sudditi, discepoli e fedeli dell’epoca. Essendo questi Profeti, dotati di un animo ispirato nonchè colmo di grandi conoscenze e di illuminazioni divine, non potevano non capire che, il modo migliore per evitare ai loro fedeli e credenti epidemie, infestazioni, malattie pericolose, mentali ed infiammatorie ecc…, era quello proibire a tutti, con severi precetti, la carne di maiale che ritenevano, anticipando Reckeweg, una fonte di impurità, di tossicità fisica, psichica e ovviamente spirituale.

Parassiti e Virus che può trasmettere il maiale all’uomo:

Quella del maiale è fra le carni più indigeste che si conoscano e potrebbe provocare, fra l’altro, la Trichinosi (patologia mortale tempi fa), come anche la Teniasi, la temibile Cisticercosi, l’infestazione da Macracanthorhyncus hirudinaceus (Acantocefalo), inoltre (come dimostrato dal solito Reckeweg) molti ricercatori internazionali hanno riscontrato una maggior facilità a contrarre l’influenza epidemica.

Come abbiamo visto nel polmone del maiale albergano i virus influenzali della famiglia dei Myxovirus ma anche altri tipi che completano, in un luogo particolarmente accogliente e simile a quello umano, il loro ciclo annuale di mutazione del capside antigenico. L’influenza, come ben saprete, è una malattia respiratoria acuta dovuta all’infezione da virus influenzali. È una malattia stagionale che, nell’emisfero occidentale, si verifica durante il periodo invernale. Il primo isolamento di virus influenzale nell’uomo risale al 1933 in Inghilterra (ma in precedenza erano stati isolati virus influenzali sia in volatili che, guarda caso, nel polmone dei suini). Da allora, ne sono stati identificati tre tipi differenti, costituenti il genere Orthomixovirus: il virus Tipo A ed il virus Tipo B, responsabili della sintomatologia influenzale classica, ed infine il Tipo C, di scarsa rilevanza clinica (generalmente asintomatico).        Le conferme sulla tossicità del maiale ci provengono da Israele, dai Paesi Arabi e da qualche centro medico dell’estremo oriente…da noi, in occidente, nessun segnale di allarme, perché?

Meglio non lasciarsi tentare, quindi, dal sangue o dalla carne suina, ve lo consiglio vivamente….

signatura rerum

Cari amici, troverete la straordinaria dottrina delle “segnature” o “firme” non solo negli antichi volumi di Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelso, nei quali egli svelò alla scienza la “Signatura Rerum”, ma anche negli studi del filosofo Jakob Böhme secondo cui il Creatore (l’Ordinatore Supremo) ha contraddistinto tutto ciò che ci circonda con un “segno” personale e caratteristico, attraverso un curioso linguaggio di simboli e di analogie, che si sarebbe svelato ai maestri di vita più meritevoli.

Una pianta con parti somiglianti ad organi umani, apparati o funzioni è utile per curare o sostenere quegli organi, apparati o funzioni. Questo concetto è ben confermato dai cultori delle Medicine Naturali i quali e non solo per antica tradizione, affermano che un alimento o pianta con una forma o una struttura “somigliante” ad un organo corporeo o a una funzione fisiologica o ad un elemento presente nel corpo umano è considerato aver una funzione terapeutica e benefica per la persona che se ne nutre o lo assume secondo le modalità e quantità prescritte.

Si ricordi che anche il principio fondamentale dell’Omeopatia, tratteggiato da Samuel Hahneman, descrive chiaramente la legge dei simili (similia similibus curantur).
Di queste osservazioni si è avvalso anche E.Bach sperimentando e poi utilizzando con successo i suoi famosi “fiori terapeutici”che si basano proprio sulle loro ben precise signature.

 

La carota
La carota affettata (per traverso) assomiglia molto all’occhio umano. Pupilla, iride e linee a raggiera sono evidenti. La scienza ci insegna che le carote contengono Betacarotene, una vitamina oleosolubile, vero toccasana per la vista e la diminuzione della visione notturna è causata dalla sua carenza. Un altro componente presente nelle carote è la Luteina (Carotenoide). Se la Luteina è carente la parte della retina sensibile alla luce può danneggiarsi. Varie ricerche hanno confermato che supplementi di Luteina naturale possono supportare e nutrire il pigmento maculare. Negli anziani, infatti, ad essere a rischio è soprattutto la densità del pigmento maculare che, se danneggiato gravemente, può portare anche alla cecità.

 

 

Il pomodoro
Il pomodoro ha quattro camere ed è rosso. Tutte le ricerche mostrano che i pomodori effettivamente sono un alimento elettivo per il sangue e il cuore.
I pomodori sono ricchi di Licopene (E160d), carotenoide e potente antiossidante, un cosiddetto scavenger (spazzino di radicali liberi) che aiuta nella prevenzione dei tumori (specie quelli della prostata e della mammella), protegge dagli effetti nocivi dei raggi UV e favorisce la funzione circolatoria.

 

 

 

L’uva
I chicchi d’uva sono riuniti in grappoli che hanno la forma del cuore; ogni chicco assomiglia a una cellula del sangue e tutte le ricerche odierne mostrano che l’uva è un alimento che ravviva profondamente il cuore e il sangue; ed il vino rosso…fa buon sangue. Studiando il “paradosso francese” si è scoperto nella buccia degli acini un potente cardioprotettore: il Resveratrolo.

 

 

 

La noce
La noce assomiglia a un encefalo in miniatura, con un emisfero destro e un emisfero sinistro, 2 cerebri in alto e 2 cervelletti in basso.
Persino le rughe o pieghe della superficie richiamano la neo-corteccia. Oggi la scienza ci dice che le noci aiutano a sviluppare i neurotrasmettitori per la funzione cerebrali, sono ricchi di nutrienti per nutrire il DNA e le cellule nervose. Ricchi di Omega 3 e 6 contro il colesterolo “non buono” (LDL) nocivo in questo caso, sulla circolazione cerebrale. Contengono inoltre molto Fosforo, Calcio, Ferro, Zinco ed aiutano il ciclo di Krebs.

 

 

 

I fagioli
I fagioli aiutano a mantenere sana la funzione renale e, se consumati correttamente, sono alimenti ricchi di proteine nobili che donano energia e vitalità (ricordare il detto: “andare avanti a forza di reni”). Osservandoli bene hanno esattamente la forma del rene, con tanto di bacinetto e surrenali.

 

 

 

 

Il sedano,
Il sedano, il bok choy, il rabarbaro e altre piante assomigliano proprio alle ossa. Questi alimenti sono specificamente diretti a rafforzare le ossa. Le ossa sono costituite per il 23% da sodio, poi Calcio ma anche Silicio. Se nella vostra alimentazione non vi sono questi minerali a sufficenza, il corpo li estrae dalle ossa, indebolendole. Attenzione, quindi, ad un alimentazione troppo acida, si mobiliterà il Calcio dalle ossa per tamponare l’eccesso di acidità. Questi alimenti vanno a nutrire la struttura ossea e quindi scheletrica.

 

 

 

Avocado e Pere
Avocado e Pere sono mirati alla funzione e alla salute dell’utero e della cervice della donna ed hanno proprio l’aspetto di questi organi. Alcune ricerche mostrano che, se una donna mangia un avocado alla settimana, riequilibra gli ormoni, fa eliminare il peso eccessivo dopo la gravidanza e previene le degenerazioni della cervice uterina. Una straordinaria corrispondenza? … occorrono esattamente 9 mesi per far crescere un avocado, dal fiore al frutto maturo.

 

 

 

I fichi
I fichi sono pieni di semini (che ricordano gli spermatozoi), e quando crescono pendono dal ramo a coppie come i testicoli. I fichi, per la signatura rerum, migliorano la qualità dello sperma maschile, aumentando i numero degli spermatozoi e rinforzandoli; contrastano così la sterilità maschile. Il fico ricorda, osservandolo bene, anche l’interno dell’intestino tenue con i suoi villi intestinali per cui i fichi sono utili anche come blandi lassativi. Molti autori affermano che sono indicati anche per i disturbi dell’utero.

 

 

 

Le patate
Le patate dolci assomigliano, secondo la signatura, al pancreas e di fatto possono agevolare l’equilibrio dell’indice glicemico, anche nei diabetici. La batata o patata americana viene usata dalle popolazioni giapponesi per curare anemia, ipertensione e soprattutto il diabete.

 

 

 

 

Il Topinambour
Il Topinambour ricorda una uomo grassoccio, con ritenzione idrica, anche tastandolo con le dita sembra ricchissimo di acqua; infatti, grazie a un altissimo contenuto di Inulina, una particolare fibra altamente solubile in grado di riequilibrare la flora intestinale, è il migliore alleato alimentare per il controllo del diabete e per tutti coloro che desiderano abbassare la glicemia naturalmente. Per cui, se consumato senza condimenti pesanti, è ideale nelle diete dimagranti nonchè per contrastare la ritenzione idrica.

 

 

Le olive
Le olive sostengono la salute delle ovaie, oltre alle molte funzioni delle ghiandole linfatiche.
Approfondimenti clinici hanno inoltre dimostrato che il particolare rapporto fra gli acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi che caratterizzano la composizione dell’olio dell’oliva e la naturale presenza di tocoferoli e polifenoli, fanno sì che esso possegga una serie di preziose proprietà, quali un’azione ritardante l’invecchiamento cellulare, un azione preventiva nei confronti della formazione di calcoli biliari, un effetto antitrombico ed ipocolesterolimizzante.

 

 

Pompelmi, arance e altri agrumi
Pompelmi, arance e altri agrumi assomigliano alla ghiandola mammaria, ed effettivamente aiutano la salute delle mammelle e l’afflusso e il deflusso della linfa dalle ghiandole mammarie. Inoltre, essendo ricchissimi di vitamina C hanno benefici effetti sulla cellulite perché rinforzano i vasi sanguigni e migliorano la circolazione.

 

 

 

Le cipolle
Le cipolle assomigliano, secondo la signatura, alle cellule del corpo. Si può notare il nucleo e gli strati di citoplasma. Le ricerche della scienza dell’alimentazione mostrano che le cipolle aiutano, in un certo senso, a ripulire i materiali di scarto da tutte le cellule del corpo. Stimolano anche la lacrimazione che pulisce gli strati epiteliali degli occhi anche da impurità. Le cipolle contengono Metionina che è un aminoacido grande purificatore delle cellule epatiche. La cipolla è utile come ottima prevenzione antitumorale

 

 

Banane, cetrioli, zucchine e vegetali simili
La Banana è simbolicamente legata alla forza dell’organo sessuale maschile. È vero! Sembra una forzatura goliardica ma non lo è.
Energia: con sole 100 calorie circa, la banana contiene saccarosio, fruttosio e glucosio, che forniscono un immediato rifornimento d’energia. Gli sportivi mangiano per questo motivo le banane prima e dopo la loro attività. Buon umore: Banana è un frutto di longevità. Il triptofano contenuto nella banana, è un aminoacido essenziale responsabile per la produzione di serotonina. La serotonina è un ormone che riduce lo stress e migliora il tono dell’umore.

 

 


L’arachide
L’arachide giova ai testicoli e alla libido sessuale. Oltre alla vitamina E ed all’Inositolo ed allo Zinco in esse contenuti, che favoriscono la fertilità, molte persone non si rendono conto che l’Argentine, componente del Viagra, viene dall’arachide. Se snoccioli un’arachide ed apri il seme in due, all’estremità troverai un simbolo piccolissimo: un coniglietto che simboleggia la fertilità, la fecondità e l’abbondanza, anche se tradizionalmente sono state inserite tra la frutta secca in realtà si tratta di un legume (Arachis Hypogea) che in greco significa “sottoterra”. D’origine americana l’arachide ha una ricchezza di proteine vegetali e grassi con molti sali come fosforo (importante per la molecola base dell’energia ATP (adenosintrifosfato).

 

 

 

Il cavolo ed il cavolfiore
Il cavolo ed il cavolfiore (cruciufere) sono ricchissimi di composti isotiocianati. Questi elementi, contenuti in questi vegetali, sono infatti ormai ampiamente accreditati per le loro proprietà antitumorali. Il meccanismo d’azione pare essere legato alla capacità di rimuovere scorie tossiche presenti all’interno dell’organismo e potenzialmente cancerogene. In pratica  questi alimenti svolgerebbero una profonda azione detossificante (come ha dimostrato anche il Dr. Max Gerson), capace di proteggerci dall’insorgenza di alcune forme tumorali. Si noti la sua somiglianza ad alcune masse tumorali.

 

Il Pistacchio:
Il Pistacchio: guardando bene la sua forma, consistenza ed il colore ricorda veramente un calcolo biliare di colesterolo. Alcuni ricercatori americani invitano a consumarne 30 grammi al giorno (1 tazzina) e 5 volte alla settimana in quanto possono aumentare il livello del colesterolo HDL (quello cosiddetto buono). Il pistacchio ha inoltre la capacità di tenere sotto controllo la pressione e prevenire l’ipertensione. Ricco di antiossidanti come la luteina e betacarotene. Questi antiossidanti evitano che le pareti dei vasi sanguigni si ricoprano di colesterolo. Per meglio comprendere la capacità del pistacchio di spaccare questi depositi di colesterolo bisogna risalire alla “signatura” della pianta che lo produce. La Pistacia Terebinthus è un arbusto particolarmente forte che non soffre né caldo né vento né siccità né altre intemperie e le sue radici sono in grado di spaccare rocce e sassi (in Sicilia la Pistacia è anche chiamata “spaccasassi”) per aprirsi una via di crescita anche nei terreni più difficili. Si capisce ora come possa agire sulle concrezioni di grassi nelle arterie.

 

 

AMIANTO, ELEMENTO VIVO E NATURALE

Solo una male-dizione per nascondere il “Sacro” ed il “Puro”?

Sta per uscire, come pubblicazione riferita all’Amianto, il mio libro” L’AMIANTO, MINERALE VIVO E NATURALE” che contiene tutte le notizie qui sotto riportate ed anche nuove ricerche internazionali, riferimenti bibliografici ed illustrazioni esplicative.

Il Tetraedro figura geometrica sacra:

L’embriologia, grazie alle tecniche microscopiche più raffinate attualmente in suo possesso, ci rivela che le prime quattro cellule formatesi nel processo di embriogenesi, a seguito della fecondazione, tendono a creare sempre una figura geometrica che si può definire un “perfetto tetraedro” e immediatamente dopo, nel processo di duplicazione e crescita cellulare, si distingue un’altra figura geometrica di polarità opposta rappresentando così un tetraedro “stella” detto anche, per i pochi illuminati conoscitori della geometria sacra, l”Uovo della Vita”.

Studiosi e ricercatori delle scienze naturali e delle scienze metafisiche affermano che queste prime otto sfere o cellule primigenie sono molto importanti per la vita dell’individuo e che rimarranno in noi fino alla nostra morte; esse fanno parte dei cosiddetti risonatori cosmici (vale a dire cellule in connessione di risonanza con le forze cosmiche) che ci collegano costantemente al “Programma Vita Universale” (vedi “Onde elettromagnetiche” Ed. Xenia, in bibliografia).

Conosciamo solo 26 forme geometriche alla base della creazione, derivanti, appunto dalla rotazione delle sfere su uno o più assi e su queste forme si basa la materia vivente, dal più piccolo microrganismo all’uomo evoluto.

Quella del Tetraedro, come avete visto, è un’importante e basilare forma che possiamo indubbiamente definire “risonatrice”.

Desidero ora portare a vostra conoscenza un curioso ma tristissimo episodio, da mettere in relazione con questa “sacra ”forma simbolica, vale a dire la pesante e disdicevole “campagna” (si può realmente chiamarla così) che è stata montata, negli ultimi anni, da certi ambienti scientifici in seguito a curiose, approssimative e spesso superficiali informative (supportate spesso da statistiche che sembrerebbero pilotate e comunque sempre mal interpretate) delle varie “organizzazioni della salute” (enti che dipendono sempre dagli organi governativi, finanziari e politici) e stuzzicata e gonfiata dai mass media, sempre alla ricerca di scandali o di notizie eclatanti spesso con poco o senza fondamento, riguardo al minerale Asbestos, comunemente anche chiamato “Amianto” dal greco αμιαντοσ che, badate bene, significa incontaminato, puro, incorrotto. 

Esso veniva infatti usato per particolari scopi rituali di purificazione dai Persiani che avvolgevano i corpi dei defunti in sudari contenenti una certa percentuale di fibre di amianto, prima della cremazione.

L’Amianto, in questo triste momento storico, è considerato, come ho scritto più sopra, una sostanza tossica, una fibra killer, un veleno mortale nonché potente cancerogeno sia per inalazione che per ingestione e forse anche per corrispondenza….

Amianto in Mineralogia

 

Ricordo che l’Asbesto o Amianto è classificato, nei classici testi di mineralogia, come un “inosilicato a catena doppia di tetraedri” (il Tetraedro stella è l’“uovo della vita”) cioè è una forma con caratteristiche sacre e veniva usato, dai tempi più antichi, in medicina generale e soprattutto nella medicina popolare ed in alchimia (come ho scovato in antichi manoscritti) per guarire disturbi che si manifestavano con problemi gastrici, inappetenza, debolezza e mancanza di energia (il cosiddetto plesso Solare o, secondo la tradizione orientale, il terzo Chakra) e, come vedremo più avanti, non a caso.

I serpentini-asbesti erano ben conosciuti nell’antichità e specialmente nell’impero romano dove il serpentino ha ricevuto il suo nome dal latino “serpens” (serpente), perché i medici di allora lo ritenevano (salvava ogni anno moltissimi soldati romani) un fantastico rimedio che guariva dalle conseguenze nefaste dei morsi dei serpenti. Certi documenti storici ricordano anche che i serpentini venivano estratti nell’isola di Cipro; questi sono ininfiammabili, ma in quei periodi non si fece caso a questa straordinaria proprietà. Fino al XIX secolo i vestiti e gli oggetti fabbricati a base di asbesto erano piuttosto considerati come curiosità e non se ne vedeva l’utilizzo pratico.

Lo Zar Pietro I, che desiderava utilizzare i ricchi ed immensi giacimenti di asbesto degli Urali, aveva fatto fare delle ricerche serie ed approfondite sull’uso, la sua particolare in infiammabilità, la eventuale pericolosità e le varie applicazioni.

Il Sepentino si trova come Crisotilo (asbesto a fibre sottili) o come una roccia chiamata Serpentinite. Questa roccia è formato da fibre microscopiche di Crisotilo, di serpentino Antigorite tabulare e di frammenti di minerali di rocce ignee; risulta dalla decomposizione di queste ultime per assorbimento di acqua.

Il giacimento europeo più importante è quello di Balangero presso Torino (amiantifera di Balangero) ma i giacimenti canadesi sono i più ricchi. La qualità delle fibre che servono a fabbricare oggetti ininfiammabili fa del Crisotilo il più importante degli asbesti.

 

Oltre che per tessuti ignifughi viene usato per coperture di stabili (cemento-amianto) per tubature dell’acqua, asfalti-cementi con amianto, cartoni incombustibili, isolanti elettrotecnici, rivestimenti diversi, filtrazioni anche enologiche, materiali per freni e frizioni delle autovetture e mezzi di locomozione, ecc…

La fibrosità e le caratteristiche intrinseche conferiscono all’amianto alcune caratteristiche uniche: indistruttibilità, resistenza agli acidi, non infiammabilità, fonoassorbenza, facile filabilità, flessibilità ed altre ancora. Per dare un’idea della fibrosità dell’amianto si pensi che ipoteticamente in un centimetro lineare si possono allineare fianco a fianco: 250 capelli, 500 fibre di lana, 1300 fibre di nylon, 335.000 fibrille di amianto.

L’Asbesto di Serpentino è molto più fine di quello Anfibolo (Canton Grigioni- CH) mentre la Bavenite (denominata dal giacimento di Baveno sul Lago Maggiore) è un silicato composto basico e rombici di Berillo, Alluminio, Calcio formante piccoli noduli raggianti disposti in fini aghi bianchi che polverizzandola si ottiene una polvere bianca con microfibre.

Lungo i corsi d’acqua di montagna della Valmalenco spesso ci si imbatte in minerali e rocce contenenti fibre di amianto, così come le famose serpentiniti delle spiagge del levante della Liguria specialmente a Sestri Levante.

Mi chiedo perché le autorità sanitarie e di polizia non ne abbiano vietato l’accesso visto che è un minerale tanto pericoloso e mortale…ma forse non è proprio così.

Cerco ora di spiegarvi brevemente tutte le verità conosciute e non conosciute sull’Amianto.

La particolare “forza bioenergetica” dell’Amianto crisotilo si ricava indagando l’”onda di forma” e le oscillazioni frequenziali che emette e, per i cultori delle scienze omeopatiche, alchemiche e gli amanti di Paracelso, dalla “signatura rerum” che accompagna da sempre questo minerale che, come elemento naturale e vivo. Nella signatura rerum è rappresentata, simbolicamente ed analogicamente, come si evince dalla descrizione sottile del minerale, sia la forza terapeutica che la malattia che il rimedio.

La dottrina delle “firme” o “segnature” è una filosofia esposta anche negli scritti di Jakob Böhme (1575 – 1624), secondo cui il Creatore ha contraddistinto gli oggetti con un segno o “firma” in base al loro scopo. Per esempio una pianta con parti somiglianti a organi umani, ad animali o ad altri oggetti è utile per quegli organi, animali o oggetti.

Questo concetto è confermato dalle odierne scienze nutrizionali, le quali sostengono che un alimento integrale con una forma o una struttura somiglianti a un organo corporeo o a una funzione fisiologica è benefico per la persona che se ne nutre.

La carota affettata trasversalmente assomiglia all’occhio umano. Pupilla, iride e linee a raggiera assomigliano proprio all’occhio umano… e la scienza ora ci mostra che le carote aiutano, tra l’altro, la funzione visiva.

La noce assomiglia a un cervello in miniatura, con un emisfero destro e un emisfero sinistro, 2 cerebri in alto e 2 cervelletti in basso. Perfino le rughe o pieghe della superficie richiamano la neo-corteccia. La scienza ci dice oggigiorno che le noci aiutano a sviluppare più di 3 dozzine di neurotrasmettitori per la funzione cerebrale.

Il sedano, il rabarbaro e altre piante simili somigliano proprio alle ossa. Questi alimenti, ricchi in Calcio e Silicio sono specificamente diretti a rafforzare la struttura ossea. Le ossa, anche secondo le teorie di Kevran necessitano di Silicio sia come catalizzatore sia come componente per mantenere la loro solidità. Se nella vostra alimentazione non avete sufficiente Silicio e Calcio, il corpo lo estrae dalle ossa, indebolendole.

Provate ad osservare con attenzione una roccia amiantifera od una struttura grezza contenenti, aggrovigliate ma solide, lunghe argentate e dorate fibre d’amianto (trovate belle foto in appendice): cosa vi ricordano?

Quali malattie o parti anatomiche vi ricordano (simbolicamente) queste particolari fibrosità?

Cosa richiamano queste densissime fibre allineate ed ordinate ma che si staccano e si sfrangiano curiosamente con la pressione delle dita e delle unghie? Durezza e morbidezza insieme. Forza e dolcezza? Stimolo e dolore?…Un materiale di sostegno e protettivo? Un intreccio di vasi, linfa, nervi e muscoli? L’intuizione è immediata, con le fibre in mano provate a fare come Paracelso o E. Bach, provate a…sentire cosa vi dicono.

Potrebbe essere utile a tutti coloro temono o diffidano dell’Amianto.

Premettiamo che i minerali ed i cristalli non sono inerti e “morti” come comunemente si crede ma sono, in un certo senso, “vivi” e crescono, con una crescita simile alla nostra.

Come è stato descritto dai cultori delle scienze magnetiche, guardando dall’alto il nostro campo energetico in parte vedete semplicemente lo schema del “Fiore della Vita” (per saperne di più leggete in “l’Antico segreto del Fiore della Vita” Ed. Macro) che per natura è esagonale.

I nostri campi vitali, infatti, crescono “esagonalmente”, proprio come fanno i cristalli. Anche la molecola del Silicio che costituisce l’Amianto ha la forma di un tetraedro e quando il Silicio forma il Quarzo si collega ad un altro Tetraedro di Silicio per formare un cubo e poi sviluppa una lunga serie di linee di piccoli Tetraedri Stella o cubi in modo da formare una o due file.

Questa fila comincia a girare cambiando direzione di circa 60 gradi per formare appunto un esagono, che è la stessa struttura energetica che si vede dall’alto intorno al corpo umano. Dovreste ben sapere, inoltre, che il sesto elemento della Tavola Periodica degli Elementi è il Carbonio e secondo gli scienziati moderni è l’elemento più importante per noi e costituisce le basi della chimica organica rendendo possibile la vita nel nostro corpo.

Esimi e pomposi professori ci hanno sempre insegnato, nelle aule universitarie, che il Carbonio è, in un certo senso, l’unico atomo “vivente”della Tavola Periodica degli Elementi e che solo la Chimica Organica produce la vita e null’altro.

Questo “dogma” è stato, del resto, ritenuto limitativo e già dal 1950 molti scienziati, anche a fronte degli studi di L. Turenne e di L. Kevran, cominciarono ad approfondire, con un occhio diverso, questa limitante e limitata visione della realtà.

I nostri dogmatici e spesso supponenti docenti universitari, a volte invasati dai loro teoremi scientifici che non tollerano, per principio, revisionare o cambiare (perché l’uomo ha sempre paura del cambiamento e delle novità) hanno colpevolmente o distrattamente dimenticato di considerare e studiare a fondo il Silicio, che nella Tavola è direttamente sotto il Carbonio (dista esattamente un’ottava) e che presenta i principi base della vita.

Il Silicio è, infatti, in grado di formare schemi infiniti e reagisce chimicamente quasi con tutto ciò che si avvicini a lui creando sempre qualcosa di vitale, così come il Carbonio; ecco perché li chiamerei ambedue atomi viventi. Sono state trovate a molte miglia di profondità marine nell’oceano spugne al silicio che crescono e si riproducono, pur prive di Carbonio.

Di cosa sono fatte le connessioni dei computer? Ovviamente di Silicio e, guarda caso, nell’industria computeristica stanno tentando di produrre sofisticati strumenti di auto-apprendimento in barba al mondo della chimica organica e del Carbonio.

Il corpo umano possiede nel suo interno da 5 a 7 g di silicio, quantità che diminuisce nel corso degli anni, come diminuisce la capacità del suo assorbimento; la diminuzione di silicio è legata all’invecchiamento ed alle patologie correlate.

La presenza di silicio è fondamentale per la fissazione del calcio, fornisce robustezza alle ossa e flessibilità a muscoli e tendini. Partecipa alla sintesi di elastina e del collagene contribuendo così alla salute della pelle, dei capelli, delle unghie e delle pareti dei vasi.

La capacità di assorbimento diminuisce con l’aumentare dell’età.

Il Silicio assorbito da certi vegetali (es. Equisetum arvensis) è in forma colloidale ossia è formato da colloidi in sospensione in acqua ed è dunque assorbibile ma debolmente (tasso di assorbimento circa il 5%). Bisogna tenere presente che il Silicio (di cui è costituito anche il nostro buon Amianto) viene facilmente metabolizzato da certi microrganismi che lo rendono organico ed idrosolubile (se lo si può fare in laboratorio ed in natura anche il corpo umano di certo agisce nello stesso modo); a questo punto grazie alla sua idrosolubilità e agli aminoacidi trasportatori che ad esso si legano, durante la fase di predigestione, il silicio organico arriva ad un tasso di assorbimento del 70% .

La Silice organica si chiama anche “monomethylsilanetriol” (come si legge nelle pubblicazioni scientifiche specialistiche) ed alcuni ricercatori affermano che riesce ad agire, in primo luogo, sui processi infiammatori ed è per questa un antidolorifico e la sua efficacia è percepibile dopo qualche minuto. Per questo motivo nei Caraibi è stata chiamata “pain killer”.

La molecola della Silice divenuta organica è caricata di ioni positivi e negativi instabili e quindi può intervenire nell’organismo per ristabilire la polarità delle cellule rilasciando a seconda del caso ioni positivi o negativi. L’omeostasi cellulare, infatti, deriva da un fenomeno di polarizzazione (proprietà dipolari delle membrane cellulari); uno squilibrio elettrico cellulare può portare ad alterazioni cellulari.

Il Silicio si concentra negli osteoblasti a livello mitocondriale, assieme alla vitamina C assicura la formazione del collagene ed è indispensabile per la formazione dei glucosaminoglicani della cartilagine. Il suo utilizzo nelle patologie osteoarticolari ha evidenziato il recupero della mobilità e la regressione del dolore, e nell’osteoporosi una remineralizzazione delle zone decalcificate.

Curiosità legate al Silicio nel corpo umano:

La parete dei vasi principali contiene il 40% di elastina, abbondanza di collagene e mucopolisaccaridi. Si è dimostrato che la diminuzione del Silicio nell’anziano determina diminuzione della tonicità vascolare, le lesioni ateromasiche progrediscono con la riduzione della concentrazione di silicio nelle pareti arteriose. Il Silicio è importante anche per la conservazione dell’integrità del tessuto connettivo che contiene 30-40% di elastina e 2-3% di mucopolisaccaridi. L’elastina (rivedetevi il concetto della signatura rerum relativa all’Amianto) infatti contiene da 200 a 500 mcg/g di silicio e i mucopolisaccaridi da 300 a 1250 mcg/g e la carenza di silicio dopo i 40 anni provoca secchezza cutanea e formazione di rughe, smagliature e invecchiamento cutaneo.

Mi chiedo, anche dopo queste considerazioni, il perché di tale ingiustificato accanimento, da parte delle autorità verso l’uso dell’Amianto che è un elemento in totale risonanza magnetica e vitale con la nostra terra e con la Vita e con la Biologia base dell’Uomo.

L’Asbesto vibra, testandolo con il metodo radioestesico e con gli strumenti e la scala dell’ingegnere e fisico francese Antoine Bovis con valori, secondo il tipo e la qualità del minerale, anche superiori a 15.000 U.B.(Unità Bovis), quando il valore medio del tasso vibratorio di un uomo in buona salute è di circa 6.500 U.B. (da tenere presente che valori inferiori sono indice di poca salute al contrario di quelli superiori).

In una ex provincia del Sud Africa (Transvaal) dove vi è la più grande miniera del mondo di Amianto del tipo Blu o Crocidolite vi è un altissima energia nel luogo tanto che un tempo in quei luoghi erano state erette capanne di guarigione dai Curanderi del luogo che si avvalevano del potere di guarigione della Grande Madre Terra. L’energia del luogo arriva anche a 18.000 U.B.

 Come misurare un luogo o un materiale da costruzione con la scala Bovis

La scala Bovis, ideata dall’ingegner Simoneton e dal fisico A.Bovis, è basata su un’unità di misura, detta Angström, utilizzata tuttora in microfisica. Un Angström equivale alla decimillionesima parte di un millimetro. Il Biometro di Bovis è graduato da 0 a 10.000 unità Angström, corrispondenti, secondo gli autori, al piano energetico della vita fisica. Si considerano le 6.500 Unità Bovis o Unità Angström la soglia minima per il benessere psicofisico dell’uomo, sotto le quali, più si scende verso lo zero, più le vibrazioni del luogo diventano negative per la salute. Dalle 6.500 unità in su un luogo, da neutro, si converte in benefico; quindi, passate le 10.000 unità, eccessivamente “ricaricanti” per l’organismo ma se ben indirizzate diventano terapeutiche per molte patologie che si manifestano con debolezze e anergia. L’uomo mediamente vive bene ed in salute nei luoghi che “vibrano” a 7.500-8.000 U.B . Questo valore corrisponde alla lunghezza di otto metri dell’onda elettromagnetica che, secondo il fisico francese Ing.L.Turenne, rappresenta la salute organica ideale. Oltre questa soglia, come più si innalzano le frequenze vibratorie, più il luogo, da neutro, si converte progressivamente in un “alto luogo di energia” dove edificare Chiese, Templi, luoghi di meditazione e terapia, ecc..esattamente come i luoghi sacri che sorgevano in Transvaal presso le miniere di Amianto.

Mesoteliomi

Non penso proprio, quindi, che l’Asbesto possa creare più danni che benefici, anche analizzando criticamente le statistiche sulla mortalità da “Mesotelioma” che è un particolare tipo di cancro che si dice essere causato SOLO dall’amianto e che può insorgere anche più di trent’anni dopo l’inalazione delle sue fibre. Non mi consta, fino a questo momento, che sia stata stabilita per questo tipo di cancro una causa scientificamente certa ed un’eziologia che preveda come causa unica, provata ed esclusiva l’inalazione di microfibre di Asbesto “Crisotilo” rispetto ad altre cause o concause, anche concomitanti, come il fumo di tabacco, polveri di falegnameria, polveri di lana di roccia o fibre di vetro, polveri industriali, gesso, talco, vernici, sequele di ripetute e gravi broncopolmoniti e pleuriti, malattie virali polmonari, problemi ed alterazioni genetiche ed ereditarie, presenza di virus SV40 ecc….Ricordo una ricerca di alcuni scienziati canadesi e americani degli anni settanta, smarritasi nei meandri delle teorie dimenticate in quanto non desiderate o politicamente corrette, che aveva collegato i casi di mesotelioma esaminati solo ai grandi fumatori mentre una irrisoria percentuale aveva colpito i lavoratori non fumatori.

Queste osservazioni stimolarono anche gli scienziati italiani.

Si vada, infatti, a verificare le statistiche di decessi dovuti all’uso sicuramente e troppo spesso improprio ed infantile dell’Amianto (decessi quasi sempre non dovuti all’Asbesto come si è assunto dal processo contro la Breda di Milano nella perizia commissionata da Tribunale di Milano in cui il PM. Dr. Giulio Benedetti, nell’autunno del 2002, ha chiesto l’assoluzione dei dirigenti imputati di omicidio colposo plurimo in quanto le consulenze promosse dalla Procura di Milano avevano indicato la mancanza di nesso causale fra l’amianto, le morti e le patologie; vale a dire che non era stato trovata una vera causa scientifica e dimostrabile tra degenerazioni, mesoteliomi e asbesto) e, parallelamente, i decessi da cause “certe e dimostrabili scientificamente”come uso ed abuso di tabacco, droghe, lana di Roccia, fibra di vetro, polveri industriali e chimiche.

Ricerche mediche ufficiali effettuate dal Centro per lo Studio e Prevenzione Oncologica (CSPO), come ha dichiarato in articoli pubblicati su alcuni giornali (che abbiamo trovato in recensioni) la responsabile dell’unità operativa di epidemiologia Prof.ssa Adele Seniori Costantini, nel suo rapporto sulla casistica dei mesoteliomi maligni in Toscana dal 1988 al 2000, indicano che l’amianto è imputabile, come causa o concausa, in circa il 20% in più dei casi che si sono verificati in questi anni alla Breda di Pistoia, rispetto alla media dei decessi per tumore polmonare che sono prevedibili nella grande azienda, confrontati nella media nazionale.

La causa maggiore rimane il fumo nell’80-90% dei casi registrati in Italia.

Si presume, allora, che l’interazione fumo-amianto possa essere da sola o insieme ad altre malattie professionali polmonari la causa del rimanente 10-20% dei casi.

Nel processo recente alla società elvetica Eternit, si è gridato al“Disastro ambientale doloso permanente” anche nel capo d’imputazione sui patron della Eternit Ernest Schmidheiny svizzero, 64 anni, e Jean-Louis de Cartier de Marchienne, belga, 90 anni. La procura aveva chiesto 20 anni, ma la corte ha condannato ognuno dei due eredi del colosso dell’amianto a 16 anni di carcere a testa.

Per la prima volta al mondo una corte di giustizia (magistratura italiana) ha emesso un verdetto che riconosce i danni dell’amianto e le responsabilità per chi poteva fare e non ha fatto; ed è quell’aggettivo “doloso” che dà il senso della portata della decisione perchè implica la consapevolezza da parte dei vertici Eternit che quell’amianto faceva male, che si giocava con la vita di centinaia di operai e che, nonostante questo, per anni si è andati avanti a produrre tetti, tubi, vasi e quant’altro utilizzando materiale cancerogeno…lascio al lettore ogni ulteriore commento, legale, tecnico, sindacale e politico. “Pecunia non olet”…Ricordo che l’espressione “pecunia non olet” significa letteralmente Il denaro non puzza e viene cinicamente usata per indicare che il denaro è sempre denaro, qualunque ne sia la sua provenienza; ottenendolo anche camminando sulla Verità delle cose e calpestando ogni diritto e buon senso.

Un’affermazione perlomeno inquietante 

Ho trovato un articoletto di un giornale di larga diffusione che riporta che a Capri, tempo fa, si sono riuniti scienziati di tutto il mondo in un convegno, presieduto dal Prof. G. Giacomo Giordano, confrontando le recenti scoperte in campo oncologico ed ho letto un resoconto che ci ha colpito profondamente. In questa sede il Prof. Michele Carbone rivelava chiaramente:

“Il mesotelioma è un tumore della pleura, alla membrana che avvolge il polmone e si dice essere provocato dall’asbesto. Questo tipo di tumore è relativamente nuovo; non esisteva fino ai primi anni 50’ proprio perché l’uso dell’amianto è storicamente relativamente recente (questo è falso in quanto, come si è visto, l’amianto è sempre stato usato, fin dall’antichità, anche come medicina e fino al 1960 è stato impiegato con successo come componente di alcuni farmaci, nella pasta dentaria per otturazioni, nella polvere per il controllo della sudorazione dei piedi ecc…N.d.A.).

In Italia si è passati da 0 casi (sì avete letto bene addirittura zero casi! n.d.a.) negli anni 50’ fino a 700 casi nel 1996, 100 dei quali solo nel Piemonte. Si prevede che alla fine del 1997 i casi saliranno a 1000. Negli stati uniti la situazione è pressoché uguale.”(stranissimo visto il divario di popolazione e l’uso, ben maggiore, di asbesto negli USA rispetto alla nostra piccola Italia! n.d.a.).

In Russia l’estrazione di Amianto nel 1987 superava di gran lunga quella di tutti gli altri paesi del mondo con ben 2.400.000 tonnellate contro 1.400.000.Non mi consta, sentendo fra l’altro alcuni responsabili del settore medico dell’est, che i numeri di decessi per mesotelioma abbiano preoccupato o allarmato l’opinione pubblica e gli uffici preposti all’ambiente ed alla sanità.

 

Il Prof. Carbone ha rivelato, in quella sede, che ha scoperto che “la maggior parte dei mesoteliomi della pleura umanicontengono il Virus SV40, uno dei Virus delle scimmie che venne accidentalmente somministrato agli uomini dagli anni 50’ al 1963 perché contaminava i vaccini della poliomielite”…(affermazione che dovrebbe far riflettere seriamente e che lascia ampio spazio a considerazioni eziologiche impensate ed a dubbi di vario tipo N.d.A.)….

Una scoperta che avrebbe dovuto essere approfondita ma forse troppo scomoda per alcuni

Mi chiedo quindi, anche in questa sede, se certe denunce sulla pericolosità e cancerogenicità dell’amianto, sono da ritenersi infondate o forse sono state ingigantite ad hoc.

Forse il percorso della ricerca epidemiologica-eziologica è stato condotto, come spesso accade, in maniera distorta o partigiana? Si sono voluti proteggere forse alcuni errori delle multinazionali produttrici di vaccini? Chissà? Solo l’onestà del tempo ci darà una risposta…per ora chi ci sguazza in questa storia sono i sindacalisti, gli agit-prop ed i furbetti del sistema politico e sanitario che hanno intravisto nella campagna un motivo permettersi in luce ed agitare la bandiera del pericolo.

Del resto le campagne al grido di “la terra brucerà” o “la terra congelerà” oppure “moriremo tutti di SARS o di BSA” o peggio dell’influenza SUINA e AVIARIA insieme ma anche “i mari inghiottiranno presto le nostre coste” hanno riempito da tempo i giornali con un duello tra scienziati (lotta senza esclusione di colpi con il cosiddetto tutti contro tutti) per il dominio della gestione politico-scientifica della paura. Come si sa benissimo, dai tempi dei tempi, gestendo la “paura” si gestisce la popolazione e la società tutta. Con i vantaggi che tutti conoscono e che arricchiscono di denaro e di seguaci le cosiddette religioni o sette costruite e fondate dall’uomo per i suoi fini prettamente terreni.

Queste considerazioni ci lasciano sbigottiti, specie dopo tutto il “polverone” che si è alzato, mas media in testa (che si guardano bene dal riportare i dati e le riflessioni qui sopra citati) ed è bene che si insinui, nei vostri pensieri, la solita frase magica capace, a volte, di fornire risposte: cui prodest? (a chi giova tutto ciò?)…..

Non si nega il fatto che vi sono stati e vi saranno ancora (purtroppo) molti dolorosi decessi dovuti all’utilizzo delle magiche fibre di Amianto (come la storia del lavoro dell’uomo ci insegna) ma si vuol chiaramente sottolineare che questi decessi (da cause certe e provate) siano stati evidenziati, sottolineati ed enfatizzati per mascherare morti sospette dovute ad altre cause o concause (fumo di tabacco, droghe, polveri chimiche, gas radon, talchi, fibre sintetiche, virus, disagi igienico-sanitari, inquinanti chimici ecc…) dirigendo il tiro dei mas-media e degli scienziati pilotati collegati su un piccolo ed marginale obiettivo invece che sul bersaglio grosso (protetto da interessi economico-politici) in barba ai sindacati, ai lavoratori ed alla perdita di migliaia di posti di lavoro con la chiusura di aziende floride e rinomate.

Potere, Paura e Profitto

Lasciamo, a questo punto, ai posteri tutte le domande senza risposta e le polemiche, così come la strana convergenza, di alcuni centri di potere nazionale ed internazionale ed i media, di aver lanciato una caccia alle streghe di così vaste proporzioni, senza una seria conoscenza delle varie realtà scientifiche. Vi invito a ricordare l’assurda campagna scientifico-mediatica montata, chissà per quali fini economico-politici, riguardo all’encefalopatia bovina spongiforme (BSE), chiamata comunemente sindrome della “mucca pazza” del 2002-2003 ma specialmente riguardo alla temutissima Aviaria – SARS 2005-2006 che ha mandato sul lastrico migliaia di lavoratori ed imprenditori nel settore allevamenti, commercio, distribuzione e vendita al dettaglio di alimenti avicoli). Che dire poi dell’influenza suina (pandemia micidiale) che avrebbe dovuto mietere milioni di vittime (peggio della spagnola del novecento) e che è stata solo una mossa commerciale?

Che risultati pratici hanno avuto queste campagne della paura? Cosa ci hanno insegnato? Senza dubbio a diffidare profondamente….alla fine tutto è svanito, come una bolla di sapone.

Per quanto riguarda l’Amianto nessuno ha preso le sue difese, le industrie e ditte che utilizzavano questo minerale erano pochissime ed economicamente e politicamente insignificanti rispetto a quelle coinvolte nelle campagne della paura BSE-SARS ecc…per cui la ghigliottina è stata manovrata senza paura di ritorsioni o di sollevamenti popolari.

Una grande colpa della scienza delle prevenzioni è soprattutto quella di aver tralasciato o sottovalutato, a suo tempo, le ricerche per un uso appropriato ed intelligente dell’Amianto.

L’uso consapevole di questo minerale avrebbe potuto innalzare l’energia vitale (vedi Unità Bovis) delle abitazioni, degli asfalti, dei tetti, delle tubature degli acquedotti, delle vasche ecc…senza creare allarmismi, paure e sospetti.

Chiedete, per vostra conoscenza, ai tecnici ed impiantisti quanto è la vita media di un tetto in cemento amianto e di uno in fibrocemento, senza amianto.

Cosa grave inoltre l’aver tralasciato di condurre serie ricerche tecnologiche adeguate per affrontare e sconfiggere una malattia professionale come l’Asbestosi (malattia da inalazione continuativa e massiccia di polveri, in questo caso di amianto così come, per ogni inalazione di polveri abbiamo la fibrosi polmonare, la fibrosi pleurica ecc…).

Nel disquisire circa la pericolosità o meno delle microfibre di amianto, assorbite per inalazione, è doveroso tenere in considerazione l’osservazione, che sfugge anche ai più smaliziati ricercatori, che ha portato a riflettere seriamente sulle “nanopatologie”.

Per nanopatologie (www. nanodiagnostics.it) s’intendono tutte quelle malattie provocate da micro e nanoparticelle inorganiche che sono riuscite, per inalazione od ingestione, ad insinuarsi nell’organismo e si sono stabilite in un organo o in un tessuto.

Le particelle sono liberate naturalmente nell’atmosfera dai vulcani attivi, dagli incendi, dall’erosione delle rocce, dalla sabbia sollevata dal vento, ecc… In genere, le particelle di queste provenienze sono piuttosto grossolane. Spesso più sottili e normalmente assai più numerose, sono le particelle originate dalle attività umane, soprattutto quelle che prevedono l’impiego di processi ad alta temperatura. Tra questi processi, il funzionamento dei motori a scoppio, dei cementifici, delle fonderie e degli inceneritori, ma anche da lavorazioni meno pericolose.

Chiunque viva in un centro industrializzato sa bene che quando l’inquinamento atmosferico supera una determinata soglia non è più permesso usare le automobili.

Ciò che le autorità locali generalmente controllano è la quantità di PM-10 (vale a dire materiale particolato da 10 micron di diametro) sospeso nell’aria ma purtroppo esiste una polvere quattro volte più fine, chiamata PM-2,5 che è molto più pericolosa e di regola più una polvere è sottile, più alta è l’insidia che reca. Un gruppo belga dell’Università di Lovanio (A. Nemmar et al. Passage of Inhaled Particles into the Blood Circulation in Humans. Circulation 105 (4): 411-417 -2002) ha dimostrato che particelle inorganiche da 100 nm di diametro attraversano la barriera alveolare per entrare nel torrente circolatorio entro un minuto dall’inalazione.

Nel giro di un’ora quella polvere si ritrova perfino nel fegato. E’ stato pure osservato da ricercatori britannici come la curva che descrive l’incidenza di mortalità per cause cardiovascolari segue molto da vicino l’andamento delle concentrazioni di PM-2,5 nell’aria.

Non così per il PM-10, più grossolano e meno aggressivo.

Si sa, da lungo tempo, che silicosi, asbestosi e talcosi, forme di fibrosi polmonare indotte rispettivamente dall’inalazione di particelle di biossido di silicio, amianto e talco, colpiscono persone che lavorano in particolari condizioni ambientali. Per l’amianto, come abbiamo visto, si è gridato all’untore come causa unica e prima del mesotelioma pleurico, ma sappiate che altri particolati fini, come, ad esempio, il talco (che comprende anche il classico Borotalco più o meno profumato o mentolato), chimicamente assai simile all’amianto, potrebbero essere responsabili della stessa malattia.

Sappiamo che il talco è ancora usato in alcuni procedimenti industriali (in certe lavorazioni della gomma) ma nessuno grida al pericolo mortale, alle “polveri della morte” in questo caso….

Il fumo di tabacco è pure pericoloso, forse ancor più pericoloso di ogni agente inalato, essendo il veicolo portatore di particelle inorganiche sottili, cadute sulle foglie di tabacco nel corso della crescita o nella fase d’essiccazione, delle quali è praticamente impossibile liberarsi.

Una volta che tali particelle sono entrate negli alveoli, il tessuto polmonare reagisce come quello di qualsiasi altro organo, opponendosi alla loro presenza con il richiamo di macrofagi e con blande infiammazioni la cui conseguenza cronica può essere una granulomatosi, una fibrosi o con il tempo una possibile forma tumorale.

La maggior parte delle particelle, in particolare la frazione di dimensioni più piccole non si ferma, tuttavia, nel tessuto polmonare ma s’insedia nella pleura o è portata via dal flusso sanguigno attraverso cui raggiunge altri organi, nei quali innesca reazioni analoghe a quelle comuni agli altri tessuti. Le particelle ancora più fini, invece, in genere non causano infiammazioni ma possono benissimo entrare nei globuli rossi, potendo così raggiungere ogni distretto anatomico e nelle stesse cellule raggiungendo le parti più protette, perfino il nucleo.

Ricercatori seri e scrupolosi del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Modena e Reggio Emilia (laboratorio di Biomateriali) tra i quali Antonietta Gatti e Stefano Montanari, hanno eseguito vari esami clinici, con tecniche e strumentazioni avveniristiche, evidenziando particelle di alluminio in un cancro del polmone di un operaio addetto a lavorazioni di alluminotermia.

Hanno individuato particelle di Cerio, Lantanio e Neodimio nel mesotelioma di un fumatore, ma anche particelle contenenti Uranio in un altro mesotelioma. Il paziente non era un militare e non viveva in teatri di guerra né in zone prossime a poligoni di tiro.

Tra le altre fonti di nanoparticelle ce ne sono alcune che hanno dell’incredibile: pensate all’amorevole cura di una madre intenta a spolverare il proprio bambino con una nuvolona di talco profumato; il Talco, proprio per la presenza di polvere così fine contiene un’elevata quantità di nanoparticelle ed è quindi molto pericoloso per la salute del neonato, come del resto della madre. Gatti e Montanari hanno, con una certa frequenza, osservato la presenza di talco in numerosi tumori ai polmoni (il talco è stato equiparato all’amianto).

Dovrebbe, secondo me, essere ancora dimostrato se la presenza in essi era del tutto casuale o se effettivamente il talco stesso fungeva da sostanza cancerogena o forse solo precancerogena.

Altro caso riportato è stato quello di un paziente che aveva dei disturbi al ginocchio ed il medico gli aveva prescritto delle infiltrazioni contenenti particelle di Oro ( alcuni usano un composto aureo come antinfiammatorio-antiartrosico), purtroppo il paziente in questione è morto a seguito di un tumore al fegato nel quale è stato riscontrato proprio l’oro; quindi, ironia della sorte, mentre si guariva l’artrite al ginocchio si stava minando la salute del paziente.

Come avrete notato vi è una gran confusione circa le cause prime e vere delle patologie tumorali (ma non solo) e si continua a perseguitare solo e sempre l’amianto come calamità mondiale.

Mi chiedo ora cosa succederà allora, quando si deciderà di indire un’altra caccia alle streghe, come verso il Talco oppure la Silice e per le patologie da inalazione delle polveri di falegnameria o fibre di lana di roccia e fibra di vetro? Unica cosa certa è che non verrà mai coinvolto l’oro o l’argento….

La Silicosi (da inalazione di polveri di Silice) è una malattia professionale molto simile all’Asbestosi che colpisce i lavoratori che operano nel campo dell’estrazione etrivellazione di rocce silicee, nel campo della fabbricazione e trattamento di materiale siliceo e ceramica e che lavorano in ambienti saturi di polveri ma sempre senza le protezioni adeguate.

Quale tumore polmonare “specifico” si potrebbe ingenerare?

Quale campagna politica, sindacale e mediatica si scatenerebbe subito dopo?

Stranissimo che nessuno ci abbia mai ragionato sopra o preso informazioni approfondite da fonti scientifiche non di parte, nemmeno il conosciutissimo Pretore Dr. Guariniello di Torino, così preparato, sensibile ed attento a queste tematiche.

Quali danni, in questo caso, si potrebbero provocare a certe industrie o gruppi economici e soprattutto “cui prodest” cioè chi ne avrebbe un vantaggio?

Meditate e fate le vostre considerazioni anche in relazione alle attività che si andrebbero a colpire.

Vi siete mai chiesti come mai nessun giornalista di fama o rilevanza politica ha mai indagato e scritto due righe circa l’inquinamento pericoloso da metalli pesanti (Piombo, Mercurio, Cadmio ecc…) che i medici odontoiatri hanno prodotto in questi anni, sia mettendo nella bocca dell’ignaro paziente grammi e grammi di metalli tossici sia rimuovendo le medesime amalgame, senza adeguate protezioni per se stessi, per l’assistente di poltrona e per il paziente ma anche, cosa gravissima, senza isolare il materiale rimosso in appositi contenitori per veleni e tossici? Come mai nessun pretore o associazione politica si sono mai mossi per denunciare questo vero e proprio lento avvelenamento della popolazione?

Basti pensare che nei trombi sanguigni alcuni ricercatori hanno rinvenuto particelle composte chimicamente in modo disparato come ad esempio il talco, il solfato di bario, l’acciaio, alcuni composti di piombo e anche argento, quest’ultimo solo o legato a mercurio, stagno e rame, una composizione, questa, tipica di amalgame dentarie.

Così come in altri tessuti non è infrequente trovare nel sangue combinazioni quanto mai insolite non riportate nei manuali di chimica.

Potrebbe trattarsi di nuovi composti, leghe casuali formatesi ad alta temperatura, in condizioni compatibili con quelle tipiche delle fonderie, degli inceneritori o comunque di processi tecnologici oggi piuttosto comuni. Ricordo ancora che leghe del genere si formano anche nel corso di esplosioni ad alta temperatura come, ad esempio, quelle tipiche dei proiettili all’uranio impoverito.

Conclusione: tanti dubbi e paure nonché spese di miliardi di Euro per “bonificare”i terreni, rimuovere le coperture in cemento-amianto, le tubature degli acquedotti (incredibilmente anche gli indistruttibili ed igienici tubi in cemento amianto sono da tutti erroneamente ritenuti pericolosi) o quanto presente nei muri delle abitazioni, con un solo risultato che è stato quello di aver lasciato a casa, disoccupati, migliaia di lavoratori del settore, nello sbigottimento e nella paura più totale. Provvedimento che li ha, come si può ben comprendere, profondamente segnati con l’ulteriore beffa delle pericolose (queste sì che sono potenzialmente cancerogene) radiografie e schermografie ritenute obbligatorie per prevenire (così pontificano, sui media, gli “esperti”), ove possibile, la terribile “morte da mesotelioma causato dall’amianto”o diremmo noi, secondo i logici paradigmi della “Nuova Medicina” di G.Hamer, “morte da paura di contrarre patologie tumorali causate dall’amianto”….

Pensate quanto sconcerto si è celato nella mente dei lavoratori o tecnici dell’amianto e dei loro famigliari, dopo che è scattato il provvedimento di mettere al bando questo minerale e che hanno, per anni, prefigurato la loro morte nel modo peggiore creando immagini mentali sicuramente negative con relative proiezioni psicosomatiche e dando, molte volte, “forma” fisica ad un male che non c’era e magari non ci sarebbe mai stato.

Si potevano, di certo, utilizzare queste ingenti somme di denaro (pensate agli esborsi dell’INAIL, Istituto nazionale di assistenza infortuni sul lavoro, dell’INPS istituto di previdenza pensionistica italiano) tempo ed energie per entrare scientificamente ed empaticamente in contatto con questo minerale Siliceo, energetico e Vivo e renderselo alleato in ogni tecnologia costruttiva.

Si sarebbe potuto e dovuto trattarlo con riguardo ed attenzione, trovando soluzioni intelligenti ed evolute, a livello medico, chimico ed ovviamente anche industriale.

Si sarebbe potuto felicemente utilizzare ed apprezzare nella sua magnifica trama che ricorda simbolicamente le fibre nervose, le fibre muscolari, le strutture di sostegno dell’uomo e della natura; ma la natura dell’uomo a volte si complica la vita a furia di nascondere certe verità o di parlare per sentito dire o per convenienza politica ed economica…dichiaro qui ed ufficialmente di essere più che certo che, in un prossimo futuro, riabiliteranno ufficialmente e con molte scuse (come sempre accade) il nostro caro amico Amianto.

 Un vero peccato averlo perso per anni….cerchiamo almeno ora di riabilitarlo ufficialmente.

I nostri cari allarmisti così come i nostri scienziati (ma solo quelli aperti di mente) ed i nostri politici più o meno allineati al carrozzone del catastrofismo dovrebbero leggersi il bellissimo libro scritto da due geni del giornalismo scientifico come Christopher Booker e Richard North dal titolo “Scared toDeath” from BSE to Global Warming. In questa bellissima opera gli autori spronano, come del resto vi dice sempre il sottoscritto, a “fidarsi solo dei dati e non dei singoli scienziati” e di guardarsi dei politicanti, giornalisti e scienziatucoli asserviti ad una certa scienza ed a certi poteri più o meno oscuri.

Nel bellissimo volume, scritto in maniera semplice e seria, si mette in evidenza che le paure e gli allarmismi sono una vera piaga di questo secolo e sono solo le minacce, ululate da qualche scienziato compiacente, più delle reali conseguenze, a terrorizzare ed a provocare danni nella nostra mente e nelle nostre abitudini di vita.

Nel simpatico volume i nostri due stimati e novelli “illuministi” si sono messi a smascherare tutte le bufale propinateci negli ultimi 50 anni e calcolare il loro costo sociale ed economico.

Il già citato terrificante e pericolosissimo BSA (mucca pazza) che si disse causa del morbo di CJD (malattia di Creutzfeldt-Jakob) indusse milioni di persone ad evitare la carne bovina, danno costato solo al Regno Unito 10 miliardi di euro e pare altrettanto a tutta l’Europa.

Ebbene gli “scienziati” si sono accorti solo ora dell’errore (in assoluta sordina)…ma il danno era oramai fatto. Ulteriori e reali atti di terrorismo mediatico hanno colpito la sensibilità della popolazione, che è stata letteralmente atterrita, utilizzando anche lo spauracchio “Aviaria” e disegnando scenari catastrofici ed in questo volume si mettono con le spalle al muro tutti quei virologi e poteri sanitari che hanno soffiato sul fuocherello.

Nel volume non poteva mancare il solito ”Allarme Amianto”, la “tremenda” piaga del secolo, si sta ancora urlando il “dagli all’untore”, di manzoniana memoria, verso gli imprenditori che hanno avuto la sfortuna di “trattare” l’amianto od i suoi derivati ed ora accusati, fate bene attenzione, di “omicidio” (vedi processi sindacal-politici alle ditte svizzere Eternit ed ABB).

Come metto in evidenza in questo mio scritto anche gli autori di “Scared toDeath” rilevano che nessuno conosce a fondo l’amianto a tal punto che con questo termine si confondono due tipi base di minerale (crisotilo e crocidolite).

Uno è dichiarabile pericoloso e, se usato impropriamente, potrebbe anche causare tumori o degenerazioni (crocidolite o amianto blu). L’altro (crisotilo o amianto bianco), che rappresenta il 90% dell’amianto presente nelle varie costruzioni, confermano che non minaccia assolutamente la salute nella misura in cui è pesantemente indicato dalle agenzie sanitarie.

Trentacinque anni fa “certi”scienziati che hanno indagato la natura del minerale ed i rapporti con la salute dell’uomo, non hanno stabilito (non si sa se volutamente o no) le dovute differenze ed hanno confuso l’amianto dannoso con quello “bianco”. In seguito la lobby degli avvocati ed i poteri forti della politica e del sindacato che si occupavano dei risarcimenti e della rimozione del materiale “tossico” hanno perpetrato l’errore deliberatamente (così sottolinea con dati alla mano Booker). Solo negli USA, si specifica ancora, sono stati pagati 700.000 indennizzi per un totale di più di 200 miliardi di dollari (ne sa qualche cosa la società svizzera ABB che ha rischiato il fallimento) e, negli anni novanta, l’allarme amianto ha messo in ginocchio gli storici Lloyds di Londra, la più prestigiosa agenzia di assicurazioni del mondo (questi ultimi dati sono tratti da un articolo della giornalista Mina Timossi su una rivista Mondadori del 8.01.2008)…e risuona sempre assordante la mia domanda: cui prodest?……

Vi propongo, senza fare terrorismo ma solo per informazione obiettiva, ora un agghiacciante rapporto dell’OMS (tratto dalla rivista Panorama) che vi farà impallidire…altrochè le “morti da amianto”.

Rapporto dell’Oms: in Italia 8.000 morti l’anno, 2.500 per infarto

”Lo sapevamo, certo. Basta uscire di casa, passeggiare per strada, o fare ore di coda bloccati nel traffico per rendersi conto di vivere avvolti da una nuvola di smog.

Eppure, fanno lo stesso impressione i risultati di un rapporto Oms (Organizzazione mondiale della sanità), che in 13 città italiane ha verificato l’impatto sulla nostra salute delle polveri sottili (Pm10) e dell’ozono. Le città? Torino, Genova, Milano, Trieste, Padova, Venezia Mestre, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Catania e Palermo.

Risultato: si stima che tra il 2002 e il 2004ben 8.220 morti l’anno, in media, siano stateprovocate da concentrazioni di polveri sottili superiori ai 20 mg al metro cubo.

Poi morti per infarto (2.562 casi),ictus (329), tumore al polmone (da polveri sottili n.d.A.) (742), malattie cardiovascolari (843) e respiratorie (186).

Significa che il 9 % della mortalità per tutte le cause (esclusi gli incidenti stradali negli over 30) è riconducibile agli effetti a lungo termine delle particelle ultrafini emesse dai motori delle auto. Senza contare bronchiti e asma, diffuse tra anziani, bambini e soggetti predisposti.

Se non fosse abbastanza, c’è da aggiungere l’effetto dell’ozono, anch’esso in aumento, stimato in 516 morti annue.

Non che l’Italia, rispetto al resto d’Europa, stia molto peggio.

«Condividiamo il problema con altri paesi, ma questo non ci consola» commenta il Dr. Roberto Bertollini, direttore salute e ambiente dell’OMS Europa e coordinatore dello studio:

«di fronte a una situazione di questo genere, servirebbero misure aggressive, a livello sia di governo sia di amministrazioni locali. Del resto se in Italia si riducessero i livelli di particolato entro quella soglia di 20 mg si risparmierebbero ogni anno dai 9 ai 28 miliardi di euro per mortalità e ricoveri dovuti a malattie» “.

Senza contare i 40.000 casi all’anno di malanni polmonari di vario tipo (che potranno anche sfociare in tumori) che colpiscono i fumatori italiani.

Non si trascurino infine i rischi dimostrati dall’esposizione al gas Radon. Studi effettuati sia sull’uomo (studi epidemiologici) che sugli animali (studi sperimentali) hanno approdato a una conclusione evidente: il rischio posto dal radon è quello di cancro ai polmoni (circa dal 10 al 20% dei casi di tumore sono collegabili al Radon). Il radon da solo è quindi la seconda causa di cancro al polmone dopo il tabacco. I rischi da Radon possono essere divisi in due grandi gruppi: rischi per fumatori, e rischi per non fumatori. Questa differenza deriva dal fatto che il particolato aspirato durante il fumo si lega con particelle attive ed irradia i polmoni dall’interno dell’organismo provocando effetti di danno biologico maggiori….che ci sia un nesso con l’Amianto?

Leggasi ora le statistiche dei lavoratori e non, colpiti e/o deceduti da “mesotelioma della pleura” di provata causa e solo causa certa collegabile ad inalazioni di fibre di amianto: se troverete tali statistiche vi meraviglierete di certo ed esclamerete: così pochi?…

Come si può notare si colpisce il debole per paura del più forte, come al solito!

Le Nanopatologie di cui nessuno parla

Le “Nanopatologie” sono state in un certo senso scoperte e dimostrate scientificamente nel 1999 da Antonietta Gatti dell’Università di Modena e Reggio Emilia tramite l’impiego di una tecnica di indagine con l’ausilio di un microscopio elettronico a scansione ambientale. Questa scoperta ha permesso di trovare una spiegazione dell’insorgere di diverse malattie classificate come criptogeniche e tra queste le famose Sindromi del Golfo e dei Balcani.

Il termine nanopatologie è, comunque, molto controverso, in quanto l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha sospeso il giudizio sulla pericolosità delle particelle ultrafini in attesa di raccogliere ulteriori e più conclusive evidenze soprattutto di tipo epidemiologico….e che ne dirà allora dell’amianto crisotilo ultrafine?

Le nanoparticelle, entro 60 secondi finiscono nel sangue e nella linfa che le trasportano ai vari organi. Vengono per la gran parte eliminate tramite le vie urinarie, la quota residua entro circa un’ora viene sequestrata dai tessuti degli organi, che non sono in grado di espellerle perchè bioincompatibili. Finendo nelle cellule, le nanoparticelle si accumulano e possono interferire con i processi biologici; al peggio possono penetrare all’interno del nucleo cellulare dove possono danneggiare e mutare il materiale genetico della cellula. Tra le tante patologie ipotizzate spiccano alcune malattie del sangue come le trombosi, i tumori, nonchè tutti gli stati patologici causati da concentrazione di elementi inquinanti nell’organismo.

Particelle non biodegradabili di dimensioni che possono arrivare a qualche miliardesimo di metro (nanometro) sono prodotte naturalmente da alcune fonti come i vulcani, ma l’origine più comune oggi è costituita da procedimenti ad alta temperatura, industriali e non, dal traffico automobilistico dagli impianti di riscaldamento dagli inceneritori di rifiuti (anche quelli di nuova generazione che producono combustioni ad altissime temperature) alle fonderie.

L’esplosione delle bombe ad alta temperatura come quelle all’uranio impoverito o al tungsteno danno origine a particolato inorganico proveniente in piccola parte dalla bomba stessa e in gran parte dal bersaglio colpito che, grazie alla proprietà di prendere fuoco spontaneamente quando raggiunge una certa massa critica, dell’uranio e del tungsteno, raggiungono rispettivamente, una temperatura di circa 3.000 e circa 5.000 gradi centigradi ed addirittura alcuni FAP (Filtri Anti Particolato) che bloccano particelle più grossolane (PM10) per poi spezzarle e ridurle quindi in particelle più piccole, con un processo di combustione, sono sospettati di produrre nanoparticelle che possono provocare nanopatologie.

Lo stesso procedimento di emissione in atmosfera di nanopolveri-nanoparticelle causa poi di nanopatologie è causato dall’utilizzo di nanopolveri negli oli dei motori. Processo questo che permette un miglior rendimento dei motori delle automobili, purtroppo ha un impatto altamente inquinante.

Va inoltre tenuto presente che le nanoparticelle che vengono immesse nell’aria per processi di combustione e/o esplosione ricadono poi sulle coltivazioni, o vengono assorbiti.

Ragion per cui a causa del grandissimo inquinamento atmosferico indotto da queste fonti le nanopolveri inorganiche causa di nanopatologie vengono poi ritrovata anche nei cibi.

Un’altra fonte di produzione di queste nanopolveri inorganiche possono essere poi per quanto riguarda i cibi l’utilizzo ed il sovrautilizzo ad alte velocità di vecchie macine che rilasciano questo micro-particolato all’interno delle farine.

L’ordine di grandezza delle nanoparticelle o nanopolveri vanno da pm 2,5 a pm 0,1.

Al momento non esistono filtri nel mondo in grado di bloccare particelle inferiori a pm 2,5.

Nel Marzo 2006 i due ricercatori, a fronte (secondo fonti tratte da internet) di pressioni politiche avverse alla loro richiesta di regolarizzazione degli impianti inceneritori per fare fronte alle problematiche di salute generate, si sono visti revocare dal CNR l’utilizzo del microscopio elettronico a scansione ambientale: Giustizia è fatta!

Paesi nei quali è vietato l’uso dell’amianto:

L’amianto oggi è bandito in circa 40 Paesi, si legge, fra l’altro, in Altreconomia, compresi i 27 dell’Unione europea e il Giappone. Non in Canada, però, che continua ad essere il quinto produttore al mondo (il primo, se si considerano le democrazie occidentali), dietro Russia, Cina, Kazakistan e Brasile e ad esportarlo nei Paesi più poveri, dove capita che venga ancora lavorato a mani nude.

Paesi che vietano utilizzo:
Egitto, Estonia, Finlandia, Francia, Gabon, Germania, Giappone, Giordania, Grecia, Honduras, Honduras, Irlanda, Islanda, Italia, Kuwait, Latvia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito (Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord), Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Ungheria e Uruguay.

Gli altri paesi (Cina, Russia, Brasile, Canada, Filippine, ecc…) perché non prendono urgenti provvedimenti?…forse i mesoteliomi e tumori cosiddetti da amianto qui non sono stati classificati ultrapericolosi in quanto percentualmente insignificanti rispetto a quelli causati da altro? Sicuramente si! Ma perchè non si attua la stessa campagna contro il fumo?….

 

Bibliografia parziale, troverete altri dati e riferimenti sul libro in prossima uscita di cui sopra

Drunvalo Melchizedek: “L’antico segreto del fiore della vita” Ed.Macro

Frank K. “Asbest” (2nd Ed.Becker and Haag Festschrift, Hamburg 1952).

Gerber Richard: “Medicina Vibrazionale” Ed. Lampis 1988

Hans Berger traduz. di Ralph E.Oesper: “Asbestos Fundamentals” Chem.Publishing Company, INC, New York 1963

Jiřì Kouřimskŷ e Frantiŝek Tvrz: “Enciclopedia illustrata dei Minerali” Ed. Accademia 1979

Lakhovsky G.: “Il segreto della vita”, Ed. Bocca Milano

Sinclair W.E. Asbestos Its Origin, Production and Utilization (London 1955, 1960)

Alcuni minerali amiantiferi:

 

 

Crisotilo

 

 

 

Crocidolite