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MEDICINE COMPLEMENTARI E PSICOTERAPIE

Le Medicine e le Tecniche o Terapie Non Convenzionali, definite anche Medicine Complementari, hanno come scopo principale il mantenimento della salute e del benessere psicofisico, oggetto d’azione anche della stessa Psicologia.
Le Medicine Complementari sono cioè estremamente utili nei processi vitalistici volti a garantire il mantenimento, il ripristino ed il potenziamento del benessere individuale e collettivo secondo i principi armonici e dolci della Natura. Esse sono in grado di offrire, agli Operatori della Salute e Benessere, ovviamente anche agli Psicologi, una straordinaria opportunità: gli Psicoterapeuti, attraverso la visione olistica e psicosomatica dei disturbi possono, cioè, guardare facilmente ai segni ed ai sintomi come ad elementi da leggere nell’ampio contesto Psicosomatico e Bioenergetico nel quale la mente ed il corpo dialogano attraverso sottili simboli ed analogie, elementi che sfuggono, di certo, alla maggioranza dei Medici.
Parlare di “Olismo”significa superare il solito dualismo e la scissione mente-corpo che ha, da sempre, contrapposto gli psicologi ai medici: parlare di salute e di benessere, nel senso più lato del termine, significa in primis considerare “inscindibili” la psiche ed il corpo fisico. Questo è anche il presupposto fondante che sta alla base del concetto di “unitarietà” specifico e proprio delle Medicine Complementari.
Alla Medicina Tradizionale Cinese (MTC) e all’Ayurvedica è necessario altresì riconoscere una dignità che va al di là dell’unitarietà mente-corpo perché include allo stesso tempo la conoscenza delle leggi della natura e del cosmo.Gli Psicologi sono da tempo già in possesso dei contenuti dei concetti “psicobioenergetici” che caratterizzano le Medicine Complementari: basti pensare allo sviluppo del concetto di “energia” che partì da S. Freud per poi essere ripreso ed ampliato in una visione cosmica da G. Jung, trovando l’apice nelle teorie che descrivono la Bioenergetica come vera Psicoterapia di mente e corpo di W. Reich, per arrivare sino ad oggi con la neo-bioenergetica di scuola americana.

Come nella Psicoterapia, in cui l’analogia ed il simbolismo sono veicolo analitico e catartico in cui si liberano e si ri-organizzano informazioni, emozioni e vissuti, anche nella segnatura (vedi “Signatura Rerum” nella Home Page) di una pianta o di un fiore od il simillimo omeopatico, agiscono sottili analogie e simbolismo. Un esempio significativo è l’Omeopatia che è stata definita il “rimedio dell’inconscio”. Un altro esempio ci viene fornito dalla Medicina Tradizionale Cinese: approfondendo la relazione dello stato emozionale con lo stato energetico d’organo, è possibile intervenire sullo stato emotivo anche con la Fitoterapia. E’ evidente che lo Psicologo, studioso e cultore della materia, desideri quindi poterla affiancare al suo intervento tradizionale, verbale o non verbale, secondo l’orientamento scientifico prescelto.

Alla luce di quanto sopra ritengo che le singole discipline relative alle “Medicine Complementari” quali: Fitoterapia e Floriterapia, Omeopatia ed Omotossicologia, Antroposofia, Medicina tradizionale cinese, Medicina Ayurvedica, Alchimia e Spagiria, Bioelettronica e Biorisonanza, possano confluire in una specializzazione aperta tanto agli psicologi-psicoterapeuti quanto ai medici; in un’offerta che vada al di là dei corsi e dei master che l’ordine degli psicologi già ci propone (e che sono riconosciuti da ECM).

Credo che i principi a cui lo Psicoterapeuta specialista in Medicine Complementari debba attenersi siano i seguenti:

1) Non aggressione, non nuocere cioè al malato (Primum non nocere) utilizzando metodi e sostanze che annullano o perlomeno minimizzano il rischio di effetti collaterali, evitando sempre di sopprimere violentemente i disturbi e, in riferimento alla capacità di autoguarigione, utilizzo della forza minima necessaria per trattare le disfunzioni bioenergetiche a cui ci si rivolge.
2) Responsabilizzazione amorevole del paziente con un’azione d’educazione alla salute ed al benessere, con l’incoraggiamento spirituale ma soprattutto incentivando l’auto-responsabilizzazione nei confronti dello stile di vita condotto.
3) Incentivare quindi, con ogni mezzo possibile, il Ben-essere del paziente, cioè la situazione in cui ci si sente in salute nel corpo, nella mente e nello spirito; questo stato è ottenibile mediante particolari tecniche di riequilibrio psicofisico e spirituale.
4) Cura globale (terapie olistiche) dell’individuo. Questo significa prendere in considerazione i fattori fisici, emozionali, mentali, spirituali, ereditari, igienici, alimentari, lavorativi, ambientali e sociali che lo riguardano impostando una terapia che sia rivolta sia all’ambiente che all’uomo, in senso olistico.
5) Prevenzione come caratteristica unica e peculiare della figura dello Psicologo che deve procedere dapprima ad un accertamento dei fattori di rischio delle eventuali disfunzioni dell’uomo come: la predisposizione psico-biologica ed ereditaria, lo stress, la familiarità, la tipologia, la diatesi biologica, la costituzione, il terreno, la struttura bioenergetica, l’abitazione in cui vive e il luogo in cui lavora, ecc… La prevenzione si attua intervenendo in modo appropriato, ma soprattutto insegnando al paziente come prevenire ed evitare i suddetti fattori di rischio.

E’ fondamentale che l’accesso a questa formazione non sia solo appannaggio della classe medica in quanto non solo il Medico Chirurgo può fare una diagnosi ed occuparsi della cura: anche lo Psicologo ha le stesse funzioni nel campo del benessere psichico e psicosomatico. Le competenze dello Psicoterapeuta specialista nelle MC si intendono a qualificare le Medicine Complementari e mirano ad eseguire una valutazione psicosomatica ed energetica (che si potrà anche definire, secondo i vari e diversi orientamenti tecnici ed operativi, come diagnosi di terreno psicosomatico) diversa e complementare alla Diagnosi Medica. Tale diagnosi non si designa alternativa od in antitesi a quella tradizionale medica ma può essere sovrapponibile ad essa, rispettando alcuni parametri, poiché insiste su piani diversi da quelli presi in considerazione dalla Scienza Accademica attuale. La filosofia che vuole permeare l’atteggiamento deontologico professionale, l’approccio al paziente, nella considerazione globale dei suoi disagi psico-fisico-energetici, la pratica operativa, le visioni scientifiche e gli obiettivi finali, differenziano la MC dalla Medicina allopatica ortodossa, escludendo de facto una presunta sovrapposizione professionale e permeando la Medicina Complementare stessa di un carattere di meritoria importanza sociale nel diffondere e mantenere il benessere.
Specializzando così la sua formazione lo psicologo-psicoterapeuta potrà intervenire, attraverso un processo di “valutazione” o “diagnosi psicobiologica”, in modo completo grazie all’integrazione della Psicoterapia mirata al ripristino dell’equilibrio psicosomatico e dell’intervento sull’energia vitale vitale (vis medicatrix naturae), su ogni tipo di squilibrio bioenergetico o disarmonia che alteri lo stato di lo stato di salute del soggetto, prescrivendo rimedi offerti dalla Natura, quali acqua, terra, argilla, sali, piante, erbe, radici, minerali, alimenti. Rimanere aperti alla formazione scientifica significa infatti anche non escludere e rigettare le sollecitazioni che ci vengono offerte anche da recenti ricerche scientifiche che evidenziano l’importanza di affiancarci al contributo che i principi di nutrizione ortomolecolare possono dare a chi soffre per esempio di disturbi quali ansia, depressione ecc… (vedi G. Hoffer).

Se il problema fondamentale restasse il dubbio che gli Psicologi non abbiano le competenze per prescrivere o consigliare i cosiddetti “farmaci o rimedi naturali” nel caso questi dovessero avere sinergie con quelle di sintesi, riteniamo che il problema possa essere risolto come in UK, USA o Canada: progettando dei corsi in cui si studiano entrambi, in comparazione. Gli Psicologi saranno sicuramente disposti a fare questa “fatica”: è del resto la fatica che anche i Medici fanno quando decidono di affrontare le nostre “specialità” in Psicoterapia.

L’opportunità di specializzarsi nello studio approfondito delle Medicine Complementari o non Convenzionali ci metterebbe al pari di altri Paesi dell’Unione Europea in cui le più accreditate Associazioni di Medicina Complementare gestiscono Albi di Terapeuti di Naturopatia, che hanno validità in tutto il territorio dell’Unione Europea, a cui gli psicologi appartengono. La Germania ha riconosciuto da più di un secolo gli Heilpraktiker e in essi sono iscritti sia Medici che Psicologi che Diplomati in Terapie salutari; la Spagna, con il Sindacato FEDINE, approvato dal Ministero del Lavoro, riconosce e regola l’attività professionale di Naturopati, Agopuntori, Omeopati ed Osteopati che hanno superato un corso di formazione almeno triennale: tra essi troviamo sia Medici che Psicologi ed altri laureati o diplomati. Perché non istituire in seno all’Ordine degli Psicologi una specialità di Psicoterapia, sicuramente di confine, creando la Psicoterapia Sperimentale che abbraccia le tecniche o terapie non convenzionali, grazie anche all’effetto placebo, come la floriterapia, l’omeopatia, come veicolo di informazione e di analisi sottile, la medicina tradizionale cinese ed Ajurvedica quale metodiche operative che coinvolgono sinergicamente, come i suoi cultori conoscono benissimo, il corpo fisico e psichico attraverso uno straordinario simbolismo? La risposta sta nella volontà dell’Ordine Nazionale stesso di voler seguire e perseguire tutte le strade conosciute o sconosciute per dare ai propri iscritti, agli utenti ed alla società ialiana una Psicoterapia moderna, elastica ed evoluta che operi ufficialmente in tutti i campi della scienza ed anche al confine della stessa.

Si auspicherebbe, per gli Psicologi Psicoterapeuti, l’opportunità di crescere in competenza e conoscenza che ci consenta di far fronte alla domanda del paziente e della società in modo più completo, nella visione globale ed olistica da cui non mi sento di prescindere.

TEORIA DEL VUOTO DI POTERE
Le “Patologie occulte“: la teoria del “vuoto di potere
Nell’ indagare e ricercare con attenzione e scrupolo tutto ciò che è attinente alle infestazioni parassitarie, non posso non andare con la memoria ai tempi delle bellissime lezioni del compianto medico e scienziato L. O. Speciani quando discuteva animatamente di una certa relazione esistente tra i Parassiti ed il Cancro nonchè del rapporto dei parassiti intestinali con importanti patologie quali le Allergie, le Broncopolmoniti e Polmoniti, l’Asma allergica, le Coliti, le Cistiti ecc…
Al momento, da giovane ed ingenuo studente,  non capivo la portata dei suoi discorsi e dei suoi concetti che sicuramente erano stati dedotti con pazienza, in anni e anni di pratica clinica, di esperimenti, di osservazioni da lui annotati e tradotti nella teoria o modello olistico dell’Uomo Integrato.
Teorie rivoluzionarie per quei tempi (1970-80); si parla infatti dei tempi della “carboneria” per le medicine non convenzionali. Modelli ben articolati, grazie ad un ingegno filosofico illuminato, tali da poter essere presi, sia da studenti che da professionisti, come base culturale di una scienza Medica degna di questo nome.
Sicuramente le sue scoperte sono state straordinariamente stimolanti ed evolutive e tali da condizionare i suoi discepoli a continuare le ricerche ed a pensare proprio in quella direzione, nella direzione che, come lui soleva ripetere si può sintetizzare icasticamente in poche parole :”La medicina non è medicina se non è psicosomatica”.
Detto questo mi chiedo se mai la Dott.ssa H. R. Clark ed il Prof. L. O. Speciani si siano mai conosciuti,credo proprio di no ma sicuramente avranno letto le ricerche di Enderlein, Abrams, Lakhovsky, Calligaris, Tesla, Benveniste,L.Turenne  e senza dubbio quelle di K.Jung, W.Reich e R.Steiner.
Come cultore delle scienze bioenergetiche nonchè lettore e studioso dei medesimi autori,purtroppo misconosciuti o peggio volutamente dimenticati della odierna scienza medica, ho ampliato le ricerche approfondendo lo studio della psicobiologia, della PNEI (psiconeuroendocrnoimmunologia), della psicosomatica e della teoria delle informazioni biologiche trasmesse per via elettromagnetica( F.Popp).
Grazie alla base culturale di Speciani ed alle ricerche di grandi scienziati quali A. Gurwitsch, I. Kaznacheyev , F. Popp, F. Capra, E. Del Giudice e non ultimo il compianto Giuliano Preparata, ho deciso che è giunto il momento di tentare trattare, con la visione più ampia possibile, quello che viene da tutti definito il Male del secolo cioè il Cancro .
Secondo la tradizione Buddista si racconta che Buddha dopo il suo “risveglio”si recò a Benares per predicare le sue dottrine e nel parco dei cerbiatti enunciò le famose Quattro Nobili Verità che, secondo me,vorrebbero rappresentare quasi una diagnosi medica.
Per prima identificano la causa dei mali dell’umanità, quindi esaminano una reale possibilità di poterli curare e per ultimo viene prescritto il rimedio.
La Prima Nobile Verità  indica la principale caratteristica della condizione umana (duhkha) che significa dolore e frustrazione.
Tutto ciò deriva dalla difficoltà che ha l’uomo ad affrontare il fatto che tutto intorno è precario e transitorio che “tutte le cose nascono e muoiono”come diceva il Buddha. La sofferenza e la frustrazione ci prende tutte le volte che ci opponiamo allo scorrere della vita al fluire di essa nel tempo. Questa dottrina della precarietà ci sottolinea come i conflitti interpersonali abbiano alla base il non rispetto di questa Verità.
La Seconda Nobile Verità rivela la causa delle  sofferenze (trsna) che è l’attaccamento cioè l’aggrapparsi alla vita alla futilità della vita basato su un punto di vista errato (a-vidya cioè ignoranza nella visione buddista). Questa ignoranza ci porta ad attaccarci a cose che vediamo come fisse e persistenti ma che in effetti sono transitorie e continuamente mutevoli rimanendo intrappolati in un circolo vizioso nel quale ogni azione genera altre azioni e la risposta data ad ogni domanda suscita nuove domande… questo circolo vizioso è chiamato “samsara”  cioè il ciclo di nascita e morte ed è guidato da “karman” la catena evolutiva attraverso la legge di causa ed effetto.
La Terza Nobile Verità afferma che si può porre fine alle sofferenze ad alla frustrazione, superando il circolo vizioso del samsara, liberarsi della schiavitù del karman  raggiungendo felici uno stato armonico detto “nirvana”.
Raggiungere questo stato significa raggiungere il risveglio,la Buddhità.
La Quarta Nobile Verità è in fin dei conti equivalente ad una particolare prescrizione medica del Buddha per mettere fine alle sofferenze mediante l’ottuplice sentiero dell’autoperfezionamento che porta allo stato di buddhità : le prime due sono le vie del retto vedere e del retto conoscere cioè di una chiara introspezione della condizione umana da dove tutto deve partire: il cognosci te ipsum latino fondamentale per ogni consapevolezza della realtà interna ed esterna. Le quattro vie successive si occupano del retto agire e le due ultime della retta consapevolezza e della retta meditazione e delineano l’esperienza mistica e sacra della visione della realtà che è l’obiettivo finale per raggiungere l’illuminazione. Attenti però, un uomo intelligente non si aggrappa mai ad alcunché, nemmeno ad un credo, per non parlare delle superstizioni.
Il problema autentico è risvegliare nell’individuo quel tanto di lucida consapevolezza capace di generare in lui la curiosità di andare oltre la superstizione (in realtà una stessa cosa può essere superstiziosa in determinate condizioni e scientifica in altre, dipende dalle circostanze). Pensate come è complessa la realtà in cui viviamo,pensate allo sforzo delle religioni (religione da religo cioè unisco, congiungo) di coniugare scienza e misticismo,pensiero filosofico e razionalismo materialista. Qui si sono scontrati scienziati e mistici, politici e filosofi, metafisici ed atei, complicando ancora di più e senza dubbio confondendo quella visione semplice e genuina della realtà che ci circonda. Dalle dottrine dei Maestri Orientali sembrerebbe che la realtà non sia altro che maya cioè un’ illusione ma posso aggiungere che è una subdola e sottile illusione che ci colpisce ogni giorno con la sofferenza di milioni e milioni di persone, con la frustrazione di altrettante e con l’ignoranza e l’ottusità di quasi tutta l’umanità.
In questo ha perfettamente ragione il Buddha.
Ecco perché L’ho citato, per farvi rendere conto come sia difficile procedere oggigiorno, per dimostrare la propria buona Fede, le proprie convinzioni scientifiche.
La superstizione inoltre ha da sempre rafforzato l’ottusità mentale, ha dato spazio al vizio di credere o non credere ciecamente in qualcosa,  sempre senza verifiche come il caso dell’inquisizione, di Galileo Galilei, di Giordano Bruno ecc… La cosa strana è che esiste ancora oggi una superstizione scientifica, l’avrete tutti notato! Oggi anche gli scienziati sono diventati superstiziosi mentre stranamente le superstizioni religiose tradizionali stanno poco per volta scomparendo, ecco perché ho iniziato questo capitolo parlandovi di una via per la consapevolezza ed i mezzi migliori per raggiungerla, allontanando la mente da tutto ciò che può offuscarla, distrarla. Cercherò quindi di non lasciarmi condizionare dalle superstizioni per  potermi serenamente addentrare nel tema spinosissimo che la scienza ha voluto chiamare cancro.
Per comprendere le varie congetture fisiche e metafisiche  sui perché dell’insorgenza dei tumori è necessario compiere uno sforzo mentale di astrazione, rinunciando all’attaccamento a teorie preconfezionate dai biochimici della medicina accademica ed alle loro relative superstizioni iniziando ad immaginare seriamente che forse questa mia teoria potrebbe essere il primo passo verso la comprensione di quel mistero ancora non risolto cioè del perché cellule apparentemente sane improvvisamente si ammalano e degenerano.
A questo punto non posso fare a meno di citare le parole di Leonardo da Vinci che definiva: “Experientia est scientia” in quanto, ciò che vi sto raccontando, è frutto sia di mie esperienze che di quelle degli autori che qui ho citato, ciascuno con personalissime visioni della materia, visioni che ho cercato di rivisitare scientificamente e filosoficamente, fondendole in una mia teoria personale che qui mi piace definire la” teoria del vuoto di potere”.
La direzione generale del nostro corpo risiede nel cervello, organo straordinario che, con il relativo sistema nervoso in collegamento, può essere considerato la più grande centrale elettronica e comunicativa che si conosca. I nervi sono paragonabili ai cavi della rete telefonica e sono costituiti da fili conduttori che uniscono le varie parti del corpo al cervello. Questi conduttori trasportano separatamente o a pacchetti delle correnti elettriche informate, di varie frequenze, che provengono dall’oscillazione cellulare di tutti i tessuti del corpo; queste frequenze possono essere considerate come la vera “voce”dei nostri organi.
La complessità di un organo come il cervello, composto da più di 10 miliardi di neuroni e miliardi di sinapsi (congiunzioni e cioè punto di incontro di due o più neuroni) è di certo manifesta a tutti così come dovrebbe essere intuitivo, data la molteplicità e diversità dei segnali, che la comunicazione tra cellule non può assolutamente avvenire esclusivamente a livello biochimico, come molte scuole di pensiero continuano ad insegnare, ma la parte basilare, di certo più delicata e sottile, viene affrontata grazie all’utilizzo di campi elettromagnetici informati emessi e ricevuti dalle cellule. Cellule quindi intelligenti in quanto informate che, solo in seguito alla ricezione di uno specifico messaggio in codice elettromagnetico, innescheranno le conosciute reazioni  biologiche e chimiche per la produzione di polipeptidi, enzimi o quant’altro necessitasse in quel momento, in relazione alla loro particolare specializzazione, obbedendo sempre alla logica dell’ informazione centrale.
Per regolare tutto ciò sono appunto necessarie sofisticate centrali operative di smistamento degli stimoli, cioè delle informazioni, esattamente come avviene nelle moderne centrali telefoniche collegate tra loro che permettono di ottenere milioni e milioni di connessioni contemporaneamente in tutta la nostra penisola e da questa in tutto il mondo.
Queste centrali sono soprattutto localizzate nelle ghiandole nervose, nei gangli e nei plessi nervosi sparsi, strategicamente ed intelligentemente, nel nostro corpo.
Si pensi alla complessità della struttura della corteccia cerebrale, formata da concentrazioni altissime di neuroni che formano le cosiddette aree di associazione, dove ha luogo l’elaborazione sensoriale.
Studi su queste aree sono state compiute da G. Hamer incredibile e geniale quanto intuitivo scienziato tedesco il quale leggendo ed interpretando TAC e Radiografie cerebrali riesce a prevedere o diagnosticare patologie tumorali compresa causa e localizzazione.
La sua espulsione dall’Ordine dei Medici e la sua persecuzione, inseguito come un criminale dall’Interpol fino all’attuale incarceramento in un carcere di massima sicurezza in Francia, ha precluso alla scienza ortodossa di confrontarsi serenamente con le sue intuizioni e scoperte ed osservare il problema da un’altra angolatura mettendo in mostra ignominiosamente la famosa superstizione scientifica.
Ma, lasciando le polemiche che non fanno di certo tornare i giudici tedeschi sui loro passi, è doveroso soffermarci sull’attività elettromagnetica del cervello che garantisce l’impronta peculiare dell’individuo e le qualità della psiche, intesa qui come unità intelligente e cosciente di comunicazione tra mondo interno e mondo interno e tra il mondo interno al mondo esterno.
Il DNA nucleico funge, in questa mia ipotesi teorica, da antenna a banda larga che seleziona le informazioni che viaggiano sulla portante del campo elettromagnetico generato da cellule specializzate in questo caso nell’area cerebrale al fine di informare il sistema biologico di qualsiasi accadimento positivo o negativo, interno od esterno.
Queste informazioni, attraverso un codice leggibile ed interpretabile dai meccanismi cellulari grazie all’antenna DNA, provocheranno quindi reazioni biochimiche di vario tipo nelle cellule specializzate poste nei vari organi ed apparati, da quelle di allarme a quelle sessuali, da quelle metaboliche a quelle riparative, e così via dicendo.
La Neuropsichiatria ha in uso una strumentazione significativa in relazione a quanto vi sto dicendo che si chiama elettroencefalografo. Questo non è altro che un ricevitore o per dirla semplicemente un lettore o captatore  del linguaggio cerebrale in codice  attraverso i caratteristici segnali, quelli più evidenti e marcati rispetto a moltissimi altri emessi dal cervello.
Questi segnali sono le famose onde alfa,beta, teta e delta che, analizzati e decifrati attentamente, danno allo specialista varie ed utili informazioni sullo stato di salute del cervello comprese le sue componenti funzionali. Si può ricavarne un infinità di dati utili oltre che al neurofisiologo anche allo psichiatra ed allo psicologo.
Anche gli scettici dovranno quindi ammettere che il cervello emette delle radiazioni cioè qualcosa che si avvicina molto a comunicazioni in codice cioè informazioni.
Queste non percorreranno solamente le vie nervose, attraverso gli assoni, protetti da guaina mielinica, proprio come i fili interrati della Telecom, oppure i meridiani dell’agopuntura come le vecchie linee sospese SIP nelle campagne e nei paesi ma possono percorrere lo spazio, via etere cioè lungo i nostri corpi eterici ed astrali, esattamente come ci dimostra la recente tecnologia che ci ha reso possibile l’ utilizzo dei telefoni portatili.
Ulteriore riscontro di queste capacità elettromagnetiche informative lo notiamo negli esperimenti che sono stati effettuati in America e specie in Russia (I. Fodev) ed anche in Italia da A. Tedeschi (la sincronia dinamica delle frequenze cerebrali) che dimostrano che il cervello è in grado di interagire tramite le proprie bioradiazioni con quelle emesse da altri esseri nelle vicinanze.
La cellula, per ottemperare a quanto detto sulle emissioni di particolari radiazioni , deve per forza“oscillare”e come diceva l’indimenticabile G.Lakhovsky:” la cellula e specialmente il suo nucleo presenta la proprietà di un oscillatore di varie lunghezze d’onda…..quindi ogni essere vivente aggregato di cellule è sede di oscillazioni elettriche.”…..
Studiando questi fenomeni i ricercatori tedeschi Reiter e Gabor hanno dimostrato che i tumori emettono particolari radiazioni proprio come sperimentò A.Abrams, neurologo statunitense, che fu uno dei primi medici ad intuire l’importanza della attualmente  riconosciuta medicina di risonanza, indagò sulle radiazioni emesse da tessuti tumorali e la registrazione da parte del sistema nervoso di queste “rate di vibrazioni”.
Posso confermare , come del resto affermava Abrams che il corpo umano sarebbe una macchina elettrica molto complessa. I suoi esperimenti hanno dimostrato che ogni malattia ha una propria radiazione , uniforme ed invariabile, che lui definisce appunto “rata di vibrazione”.
Alle medesime conclusioni sono giunti i tedeschi Reinhold Voll  e Morell e quindi Kramer dal 1958 per finire con Schimmel grazie all’invenzione di strumentazioni bioelettroniche sofisticate come l’EAV cioè il famoso  elettroorganometro di Voll , il Vegatest di Schimmel, la Mora di Morell ecc…
Partendo dalla osservazione che ogni medicinale ed in particolare i rimedi omeopatici possiedono ed irradiano oscillazioni elettromagnetiche, hanno cioè una memoria elettronica hanno notato che anche il corpo ed in particolare le cellule dei vari organi reagiscono come se capissero la logica delle emissioni elettromagnetiche interagendo intelligentemente con i rimedi proposti attraverso l’uso di queste strumentazioni.
Tornando alla rata di vibrazione, Abrams  aveva, già nei primi del 900, provato che ciascuna è specifica di quella e solo quella malattia, dei germi e parassiti che la causano e delle tossine emesse da questi ultimi.
Per quanto riguarda ad esempio un determinato tessuto canceroso, dopo averne stabilito la relativa rata di vibrazione, il neurologo ha sottoposto questo ad una rata di vibrazione identica prodotta da uno strumento, chiamato Oscilloclasto, capace di suddividere una normale corrente alternata in varie frequenze vibratorie, misurabili con lo stesso strumento utilizzato per determinare la misura della frequenza della patologia cancerosa stessa.
Fatto ciò ha riscontrato che questa ha l’effetto di annullare la reazione provocata dal tessuto stesso.Vale a dire che quando ha trovato una frequenza che suscitava la stessa reazione indotta dal campione del tessuto canceroso ha  applicato la”rata vibratoria” al tessuto ed ha riscontrato che questa era capace di annientare la reazione provocata dal tessuto…
Quello che succedeva con il tessuto canceroso avveniva anche con ogni tipo di infezione batterica. Questi esperimenti si possono ricondurre alle leggi fisiche della trasmissione sonora (leggi di risonanza). Pare che Abrams, nel sostenere e dimostrare la sua tesi, abbia raccontato di aver avuto modo di incontrare, ad una festa, il grande cantante lirico Caruso che, dopo aver fatto risuonare con il suo dito un bicchiere di cristallo,per identificare la nota musicale alla quale vibrava, aveva poi cantato la stessa nota fino a rompere il bicchiere stesso.
Poteva la medesima cosa avvenire ai batteri, ai virus o  ai parassiti così come alle cellule dei tessuti malati, cancro compreso?
 Come riportato da U. Sinclair nel giugno 1922 (The house of wonder. An account of the Revolutionary Discover of Dr. A. Abrams, the diagnosis of disease from the radio activity of the blood) e riportato con dovizia di particolari in Terapie Vibrazionali di Roberto Tresoldi Ed. Tecniche Nuove: ”…Abrams ritiene che questo sia ciò che avviene ai germi della malattia o meglio ai milioni e milioni di elettroni orbitanti che ne compongono la struttura molecolare. Le vibrazioni vengono intensificate, gli elettroni vengono separati e ciò che  erano germi della malattia diventano qualcosa di diverso…” .
Presumo che, sia il dr. Robert C. Beck con l’ideazione dello Zapper di Beck (riportato nei particolari tecnici nel numero 20 della rivista Nexus New Times Magazine edizione Italiana) che la dott.ssa R.Clark (prima ideatrice e sperimentatrice dello Zapper) abbiano letto, studiato ed approfondito le ricerche di Abrams in quanto il metodo da loro inventato e sviluppato, in tempi e  con modalità diverse (chiamato Zapping) parte proprio da questi principi teorici. Sono partito anche da osservazioni di carattere strettamente Psicosomatico; ho osservato infatti su diversi pazienti mediante l’interpretazione di test proiettivi in batteria quali i Tests di McHover, di Koch, PdS, Rorschach,TAT ed altri ancora, una mancanza di equilibrate relazioni con la propria identità corporea, riferendomi in particolare a certi organi ben indicati con un test colore tratto da una modifica intuitiva, da parte del sottoscritto, dei tests di Luscher e di McHover.
Nei pazienti tumorali il rapporto percettivo con l’organo o gli organi colpiti risultava nei test proiettivi sensibilmente alterato, vuoi come abbiamo visto per una distorta percezione di se e della propria identità in rapporto all’ambiente con somatizzazioni d’ansia (nevrosi d’organo), vuoi per dirla come il Dr. Eduard Bach, a causa dello stato d’animo spirituale, abituale o transitorio in cui si trova il paziente.
Somatizzazioni post traumatiche, da lutto non elaborato, da fallimento, da abbandono, da conflitti interpersonali, da stress ripetuti ecc… sono risultati e dati che chiunque è in grado di giudicare solo con la semplice osservazione di parenti od amici nei loro momenti critici, durante le loro malattie.
La letteratura in Psicologia e Psicosomatica è ricchissima di questi riferimenti, di tali prove scientifiche, una per tutte sono le straordinarie ricerche di T. H.Holmes prima (1967) e di L. O. Speciani in seguito, sull’incidenza del Carico Psicosomatico sull’uomo, con tabelle interessanti ed esplicative (vedi L’Uomo senza futuro di L. O. Speciani Ed. Mursia ). Misurazioni delle variazioni del “tono psicosomatico basale” danno preziose indicazioni sul carico stressante che potrà influire su uno o più organi analoghi e correlati alla problematica conflittuale; ad esempio uno stress affettivo coinvolge il cuore, il terrore od uno spavento non compensato coinvolge il rene e così via.
Del resto E. Bach, come i cultori della Medicine Tradizionali Cinese ed Orientali in genere e per fortuna ultimamente anche un numero sempre maggiore di medici e psicosomatisti, indicano negli organi umani, che sono in un certo senso intelligenti la sede di sentimenti, ad esempio:
Nel FEGATO hanno sede i sentimenti legati all’ira
Nel CUORE hanno sede le emozioni ed i sentimenti legati alla gioia ed agli affetti più intimi.
Nella MILZA avemo invece tutte quelle emozioni che sono legate alla preoccupazione, all’ansia ed alla rimuginazione.
Il POLMONE è la sede di tutte le emozioni legate alla tristezza.
Nel RENE albergano le emozioni legate alla paura, al timore, al panico.
E così via per ogni altro tipo di organo od apparato.
Ma ora facciamo un esempio classico:
Quando i sentimenti (da sentio cioè percepisco) sono feriti o quando non rispettiamo il nostro essere lasciandoci trascinare da passioni o emozioni incontrollate, veniamo indotti a compiere “errori di vita ” che una parte di noi, nel nostro profondo, non è in grado di perdonarci facilmente.
 Il nostro equilibrio naturale cioè la nostra”centratura” viene così alterata creando una disarmonia, più o meno importante, in uno o più organi analoghi al tema emotivo del conflitto e simbolicamente correlati.
Allo scopo si potranno consultare le tabelle che si riferiscono alla Teoria dei Cinque Elementi che sta alla base della più che millenaria tradizione medica cinese.
Si potrà qui notare come è labile e quasi inesistente il confine tra Organi, Sentimenti, Spazio, Tempo, Colori e Simbologie Analogiche ; come la realtà esistente ed inesistente cioè visibile ed invisibile partecipa a vitalizzare quella struttura dinamica ed evolutiva che chiameremo olistica per cui la più piccola parte rappresenta il tutto ed il tutto è simbolicamente sentito ed identificato nel momento in cui, in meditazione, diventi tu stesso la “percezione”,il “sentire”. Ho trattato questo argomento approfondimente nel mio volume  “Onde Elettromagnetiche, l’invisibile e la nostra salute” Ed. Xenia Milano.
Compito di ogni buon Terapeuta sarà quello di ripristinare l’equilibrio psicoenergetico tra centralità (cervello-psiche) ed organi e tanto più precoce sarà l’intervento tanto maggiori saranno i risultati per non permettere un’evoluzione verso patologie terminali.
Tutto questo, purtroppo, non basta ancora per illuminarci e farci capire come mai la cellula umana, ad un certo punto, degenera.
Quello che è certo e comprovato è il fatto che tenderà a manifestarsi, grazie a questo difficoltoso od alterato controllo mentale od emozionale del corpo, una più o meno importante “debolezza d’organo” dato basilare per la comprensione di un processo che definirei una “alterazione informativa”.
Abbiamo visto che ogni cellula vivente emette particolari radiazioni cioè frequenze che possiamo misurare con varie apparecchiature e con varie unità di misura dagli Angstrom agli Herz; abbiamo visto che ricercatori e scienziati stanno usando strumentazioni che si basano appunto sulla Medicina di Risonanza individuando anche tabelle , come quella che troverete qui di seguito, per l’impiego di frequenze herziane a scopo terapeutico cioè indicanti le frequenze più adatte alla terapia delle più svariate patologie e questo mi basta per affermare che:
“la malattia è sempre riscontrabile quando uno o più segnali elettromagnetici contenenti informazioni distorte o alterate e comunque non biocompatibili, ricevuti od emessi da cellule o gruppi di cellule, non più correttamente informate dai meccanismi di bioregolazione centrale oppure danneggiate irreversibilmente da tossine, virus, viroidi, veleni o tossici, metalli pesanti, traumi anche psichici, stress elettromagnetici e geopatici ecc… creano ed impongono un disordine informativo grave e ripetuto nel tempo che coinvolgerà a cascata  uno o più distretti corporei”.
Orbene, con una attenta sperimentazione da me effettuata, tramite l’Amsat-test cioè un sofisticato strumento biodiagnostico russo ( mi viene detto essere derivato da tecnologie spaziali sovietiche) e tramite il Vega-Test e Vega-Check, di tecnologia germanica, ho evidenziato che uno o più organi, presumibilmente stressati e mal informati da tempo, cessavano di pulsare regolarmente cioè di emettere la loro abituale voce elettromagnetica. Il campo vibrazionale tradizionale era come spento.
 In un certo senso si “paralizzavano”non reagendo nemmeno ai particolari stimoli elettrici prodotti ed utilizzati dall’apparecchiatura per una corretta mappatura elettromagnetica di stima delle zone biologicamente attive, che rappresentano l’evidenza dello stato bioenergetico degli organi e tessuti collegati, con diversi gradi di deviazione rispetto alla norma.
Gli organi rimanevano cioè muti, non erano più controllabili e gestibili dal sistema centrale di controllo informativo.
Non parlo di anestesia nervosa periferica, sia beninteso, ma di una sorta di “vuoto di potere”per cui questi insiemi coerenti di cellule, collegate tra di loro, in un patto di azione comune per uno scopo comune, in quel momento o non ricevevano corrette informazioni dalla “direzione centrale” cerebrale su cosa fare, su come agire cioè duplicarsi, nutrirsi, quali sostanze produrre per il metabolismo o catabolismo, attivando i mitocondri per la produzione di ATP o altro ancora. Forse qualcosa aveva bloccato temporaneamente o per sempre la loro capacità di rapportarsi a livello bioelettronico, attraverso i tre livelli di comunicazione già descritti, con i nuclei di regolazione centrali. Bastano poche cellule cioè le recettrici dell’informazione malate o alterate per bloccare, per risonanza, tutto l’organo di cui fanno parte. Ho testato questi organi divenuti”muti” con varie altre strumentazioni quali il Vega-Test, l’OTI-tester, l’Elettrorganometro di Voll (EAV) ma anche con strumenti soggettivi e poco scientifici (come direbbe la scienza ortodossa) come l’Aurometro, il Biotensore, il Pendolo Turenne ecc…ed ho sempre riscontrato lo stesso dato:
L’organo è “muto”, come paralizzato, inerte ed il suo funzionamento è passivo, automatico, si comporta cioè come una autovettura in”folle “ il cui motore gira, funziona, si scalda, consuma benzina ed olio ma non serve a nulla, tanto meno  al proprietario in quanto non lo può condurre in alcuna direzione.
Emette una frequenza di valore diverso di quello che ci si aspetterebbe e qui gli esperimenti di Abrams possono confermarlo.
Sembra un organo normale e funzionante a chiunque si avvicini ad esaminarlo, auscultarlo, radiografarlo, ecografarlo e così via; persino agli esami clinici, biochimici ed ematochimici risulterà”nella norma” in quanto le cellule che lo costituiscono non sono morte, funzionano regolarmente ma sono come in “folle”. Quindi è lecito dedurre che in esso potrebbe essersi instaurato come un blocco informativo, tanto è vero che comincerà ad emettere segnali biofrequenziali, come abbiamo visto, diversi da quelli biologici ed armonici originali esattamente come farebbe il navigante sperduto in mare durante una tempesta che, non riuscendo più a contattare gli organi portuali preposti per chiedere soccorso, con l’aiuto della ricetrasmittente di bordo in dotazione, tramite la frequenza di base ufficiale, incomincerà a scanalare varie bande, affannosamente e con ansia crescente, nel tentativo disperato di trovare qualcuno o qualche “fonte di informazione” che gli possa dare qualche direttiva, qualche indicazione.
Quest’organo disinformato è entrato in una particolare dinamica biofisica  che qui definirei dinamica psicobioenergetica che sfuggirà ad ogni tipo di ricerca biochimica ortodossa ma non passerà inosservata alle fini ricerche condotte dalla medicina funzionale e di risonanza, dalla biocibernetica, dalla bioelettronica, dalla biofisica quantistica e dalle ricerche radioestesiche e radioniche avanzate.
Tutto questo creerà nell’organo,  che a questo punto posso considerare già ammalato, uno stato che mi piace sempre più definire, ovviamente in chiave simbolica, il terreno del vuoto di potere.
Cosa provoca nelle cellule questo blocco, questa paralisi?
Tante possono essere le cause di perturbazione bioenergetica che sono addirittura in grado, in laboratorio, di provocare una diminuzione degli scambi di membrana riducendo a poco a poco la differenza di potenziale di membrana della cellula.
Tra queste le più importanti ed evidenti sono:
Disturbi naturali dell’ambiente:
Falde geologiche, corsi d’acqua sotterranei, falde acquifere particolari, paludi, pozzi artesiani (specie se occlusi), radioattività naturale, falde petrolifere, alcuni minerali, sacche di gas (es:Radon), cavità sotterranee e gallerie, modificazioni dei campi magnetici terrestri, interferenze planetarie (lunazioni, macchie solari ecc…), particelle cosmiche, zone geopatogene ( es:nodi delle reti di Hartmann e Curry).
Disturbi artificiali:
Auto o motoveicoli in garage specie se posizionati sotto le camere da letto, canalizzazioni di acqua e gas, inquinamenti elettrici, alte e basse frequenze (trasformatori, linee ad alta tensione, elettrodotti ecc…) qualsiasi materiale elettrico ed elettronico, anche schermi informatici, forni a microonde, onde di forma di alcuni oggetti (arredamenti, quadri, specchi, lampade a goccia di cristallo, gioielli informati ecc…) e di alcune costruzioni (edifici e case) inquinamenti ed emanazioni chimiche (nei materiali di costruzione, negli arredamenti come la formaldeide ecc…), orologi e sveglie (quarzo), collant femminili, indumenti sintetici ecc…
Perturbazioni individuali:
a)  cause endogene:
fattori genetici ereditari
b)  cause esogene:
stress ripetuti, incidenti e traumi ( traumi cranici, gravi  colpi  di frusta ecc…) qualsiasi trauma fisico, qualsiasi disordine osteo-muscolare, anestesie generali, interventi chirurgici (ogni anestesia provoca un blocco energetico dell’organismo a livello del bulbo, del talamo ed ipotalamo), traumi psichici (conflitti irrisolti, decessi, separazioni, pensionamenti, cambi di residenza specie negli anziani ecc…), malattie infettive e parassitarie, malattie immunitarie e problemi iatrogeni, ogni terapia soppressiva o non mirata (abuso di diuretici, lassativi, neurolettici, tranquillanti, antibiotici ecc…), vaccini, bimetallismo dentale, presenza di amalgame (mercurio, tallio),contatto con metalli pesanti (piombo e cadmio derivanti dalla saldatura e dalla zincatura di certe tubature), spirale intrauterina, tossici industriali ma specie quelli alimentari (coloranti, alcool propilico,benzene, xilolo, toluene, alcol metilico, cloruro di metilene, tricloroetano o TCE, clorofluorocarburi o CFC, difenili policlorurati o PCB, formaldeide, arsenico ed altri ), nickel e cromo (da materiali dentistici, cosmetici e da certi rubinetti dell’acqua), alluminio (lattine per cibi e bevande, pentole per cucinare), conservanti alimentari, pesticidi, insetticidi chimici, tutte le muffe (micotossine, aflatossine) provenienti dall’ammuffimento dei cibi  (specie verdure e frutta, bevande in succhi, marmellate e così via) o presenti nei locali di abitazione.
c)  Disturbi cosiddetti paranormali:
Oggetti caricati negativamente, disturbi dell’aura per influenze negative.
Per meglio comprendere cosa significhi “interferenza informativa” vorrei  sottolineare che questi inquinanti  posseggono come ogni materia una loro ben specifica frequenza vibrazionale, cioè una loro specifica voce che può armonizzarsi o contrastare fortemente quella dell’organo inquinato. Vi potrà essere d’ulteriore aiuto la lettura del mio volume “Onde Elettromagnetiche” nel quale, fra l’altro, suggerisco alcuni mezzi pratici per affrontare  molte di queste perturbazioni.
Come è facile immaginare, visto questo lungo ed inquietante elenco, il blocco informativo patologico, nei nostri organi, non ha sempre e solo una causa ben definita ma possono intervenire uno o più fattori di perturbazione, anche molto diversi tra loro, a complicare la nostra diagnosi ed i nostri interrogativi.
Ovviamente più fattori concomitanti non potranno che peggiorare la situazione cioè intervenire ancor più pesantemente  sulla intelligenza informatica cellulare e sui colloqui in codice tra cellule sia attraverso membrana sia attraverso le vie nervose o riflesse.
Del resto, per non spaventare ulteriormente il lettore devo rassicurarlo che l’uomo possiede  vari ed efficacissimi meccanismi di riparazione cellulare (riparo cellulare), disseminati dovunque e sotto la direzione centrale che si attivano automaticamente soprattutto di notte, sotto l’influenza delle onde cerebrali delta (0.5-3 Hz) coinvolgendo l’epifisi con la produzione di Melatonina (ricordate come questa è fondamentale per il metodo MDB del Prof.Di Bella?) ed altre strutture nervose e ghiandolari. Questi meccanismi fisico-chimici riescono quasi sempre a rimediare anche i più complessi danni nucleari (DNA), cellulari, mitocondriali (ciclo di Krebs), funzionali e strutturali.
Questi ultimi concetti ci devono fare meditare che tutto, in fin dei conti, dipende dal nostro cervello quindi dalla nostra mente, vale a dire la psiche che è collegata con i livelli emotivi profondi ma anche con quelli spirituali.
Psiche che, come abbiamo visto più sopra, gestisce direttamente i sentimenti, i conflitti od emozioni anche antichissimi che proiettati, come cita la scienza psicosomatica, per analogia funzionale o simbolica, rendono una o più parti del corpo ed i rispettivi organi molto più sensibili, visto il carico di informazioni che, nel caso ad esempio di conflitti, sono dichiaratamente ostili, negative e distruttive e vengono automaticamente ma inevitabilmente proiettate su di essi ( si ricordi al riguardo cosa scriveva il Dr. E. Bach).
Per sottolineare il collegamento tra mente e corpo vi propongo alcuni esempi di banali frasi (parola è vibrazione e comunicazione) che stanno ad indicare cosa significa il termine “proiezione analogica organica”. Si può comprendere meglio come il corpo fisico è sempre in stretto contatto analogico e simbolico con quello psichico e spirituale: “se continui così mi spezzerai il cuore…le tue parole mi bruciano ancora…mi stanno sullo stomaco…mi fischiano ancora le orecchie e così via. E’ elementare quindi come l’organo, indebolito dalla sua stessa centralità, che non invia più informazioni armoniche, biologiche ed equilibrate diventa più sensibile a questo o quell’ inquinante, a questo o quel tossico, come cita la teoria del locus minoris resistentiae ampiamente riconosciuta in tutte le sedi scientifiche. Partendo sempre dal presupposto che la casualità, in questo mondo, non esiste, noteremo che la proiezione analogica  porterà l’uomo a vivere, ad esempio, in un contesto pericoloso o alimentarsi di cibi perlomeno sospetti oppure abitare in luoghi nei quali molti altri mai avrebbero gradito soggiornare perché spinto da quel misterioso richiamo interiore di risonanza psichica che detta scelte, abitudini, inclinazioni, gusti alimentari ma anche i comportamenti sociali che sono alla base di quelli che si definiscono, in termini psicologici, test proiettivi di personalità.
Quando i citati meccanismi di riparazione cellulare e funzionale non riescono ad assolvere il loro difficile ma insostituibile compito, a causa del protrarsi nel tempo delle perturbazioni fisiche e psichiche o quando queste sono massive e non più tollerabili per l’economia energetica dell’organo colpito, avremo dapprima uno stress cellulare, quindi una paralisi informativa ed infine uno stato di inerzia energetica che ho riscontrato sperimentalmente e chiamato vuoto di potere.
In questo stato vibrazionale alterato le cellule recettrici e direttrici di riferimento si aspettano che “qualcuno” intervenga per reinformarle correttamente esattamente come il navigatore della nostra storia che attende un qualsiasi segnale per avere una ben precisa rotta  da seguire.
Questo qualcuno potrebbe essere anche un “essere” intelligente, con un sistema nervoso e cellule direttive ben funzionanti che ha come scopo principale la sopravvivenza e propagazione della sua specie. Un essere “alieno”  risoluto nel trovare uno spazio in cui vivere, nutrirsi, procreare e da una sede ben definita magari cercare di far migrare i propri figli per fondare nuove colonie, in luoghi anche lontani.
Potrebbe essere qualche Virus? Pensandoci e studiando il loro spettro frequenziale direi proprio di no, troppo debole; forse qualche Batterio? Anche qui la risposta, dopo lunghe ricerche, è negativa. Pensando ai Miceti, cioè ai funghi, la ricerca si è fatta più interessante in quanto quasi la totalità dei pazienti tumorali presenta nell’intestino (ma non solo) un elevato titolo di colonie di miceti la cui presenza è sempre stata messa in relazione con i gravi problemi immunitari degli stessi che sarebbero la causa di una disbiosi intestinale cioè di una patologia della flora batterica intestinale con alterazione graduale della funzionalità del sistema immunolinfatico intestinale che conduce a lungo andare al blocco del MALT (Tessuto Linfatico Associato alla Mucosa).
Ma anche per i Miceti la risposta ai miei interrogativi è stata decisamente negativa anche se posso affermare che la presenza di questi miceti potrebbe essere il terreno adatto alla sopravvivenza e lo sviluppo degli “esseri intelligenti” (essendo dai miceti minata la base del nostro sistema difensivo). Questi esseri potrebbero dirigere, con i loro impulsi direttivi vitali, le operazioni che convertiranno le cellule sane ma non più informate ad una sudditanza energetico-informativa tanto da farle regredire ad uno stato di cellule simil-embrionali cioè cellule indifferenziate adatte quindi ad essere nuovamente informate. Esse sono strutturate esattamente come quelle da cui discendiamo e cioè le cellule embrionali. Queste ultime saranno quindi condizionate da un impulso irrefrenabile a duplicarsi, ad invadere tessuti confinanti, ad espandersi quasi a riformare un nuovo essere mostruoso, sotto una direzione aliena che vuole la sconfitta di un nemico che, con i suoi meccanismi immunitari di riparo (ecco che la presenza di miceti o funghi intestinali è utilissima agli alieni) con farmaci od altro vuole solo la sua morte.
Questi esseri alieni, con volontà, sono i parassiti intestinali e  quelli più tenaci ed intelligenti, con un sistema nervoso attivo e vivace,  con un ciclo vitale che è in grado di diffondersi in moltissimi organi ed a stadi diversi, sono i Trematodi intestinali, tra questi i più pericolosi sono:
FASCIOLOPSIS BUSKI – FASCIOLA HEPATICA – EURYTEMA PANCREATICA – CLONORCHIS SINENSIS
Penso che abbia ragione, a questo punto, la compianta scienziata americana dott.ssa H. Clark che, con le sue controverse ricerche sperimentali, ha in un certo senso confermato le sperimentazioni strumentali anche se non penso che il cancro abbia solo una causa da infestazione parassitaria, vi sono di certo fondamentali concause di tipo psicosomatico e di tipo biologico.
Cito anche dal suo libro” Il Cancro Prevenzione e Cura” Ed. AIEP testualmente:
“L’uomo è gravemente infestato dai trematodi:particolarmente il trematode intestinale Fasciolopsis Buskii,ma anche il trematode epatico della pecora Fasciola Hepatica, il trematode pancreatico del bestiame Eurytrema Pancreatica ed il trematode epatico umano Clonorchis Sinensis.”
Ed ancora:
“L’incremento registrato negli ultimi decenni è dovuto allo stabilirsi di una nuova “riserva biologica “nel bestiame, nel pollame e negli animali domestici.
Alla presenza dei solventi, questi trematodi possono completare il loro ciclo vitale all’interno del corpo umano non richiedendo una chiocciola come ospite intermedio, come essi abitualmente fanno.
I solventi sono L’alcol Isopropilico, il benzene, il metanolo, lo xilene, il toluene ed altri che si trovano come residui nei cibi ed inquinano certi prodotti come il dentifricio, il collutorio, le lozioni ed i cosmetici.
Questi solventi contaminano pure il mangime degli animali e così sono responsabili di avviare una nuova riserva o sorgente di infezione.
I diversi solventi si accumulano preferenzialmente in organi differenti.
L’alcol isopropilico si accumula nel fegato, favorendo ilo completarsi del ciclo vitale del Fasciolopsis in quest’organo.
Esso instaura il processo canceroso e cioè la produzione di uno stimolante mitotico, l’orto-fosfo-tirosina. L’orto-fosfo-tirosina e una varietà di fattori di crescita vengono prodotti negli organi affetti perché necessari al parassita che, involontariamente, coinvolge i tessuti dell’ uomo nella sua sfera di influenza. (sebbene in questo non sono d’accordo viste anche le mie premesse, probabilmente l’autrice non è andata oltre l’esame biologico dei suoi risultati n.d.a.)
La presenza di un trematode adulto nel fegato segnala la produzione di orto-fosfo-tirosina in un organo distante.
Quest’organo sembra scelto in base alla presenza del rame ed un fungo, pure essi cancerogeni. (anche qui condivido solo in parte queste affermazioni n.d.a.)
La differenza tra le persone che accumulano l’alcole isopropilico e quelle che lo metabolizzano prontamente sta nella presenza di aflatossina B nelle prime.
La coincidenza di aflatossina B ed alcol isopropilico nel fegato porta alla formazione di gonadotropina corionica umana HCG.
L’HCG si diffonde nel corpo ed è seguita dalla formazione di orto-fosfo-tirosina. Le aflatossine contaminano i cibi e possono essere anche prodotte in sito per la crescita del micelio di varietà di Aspergillo (vedi la teoria di Enderlein nell’ introduzione n.d.a).
La crescita di tali miceli si è rilevata solo in presenza di rame (ed io affermo anche da tutti i metalli pesanti sopratutto Mercurio n.d.a.)!
La vitamina C aiuta la disintossicazione da aflatossina B. Questo può spiegare le osservazioni di Linus Pauling e di altri che sostengono come la vitamina C possa debellare alcuni tipi di cancro. (del resto ricordo che le ricerche del famoso  Prof. L. Pantellini di Firenze e quelle del Prof. L. Oreste Speciani di Milano confermano come l’Ascorbato di potassio sia molto attivo su alcuni tipi di tumore e sia il miglior rimedio preventivo attualmente conosciuto; anche il Prof.Carlo Sirtori ha sempre raccomandato l’uso di vitamina C nelle sue lezioni magistrali n.d.a.)
La rimozione di alcol isopropilico, rame e micotossine dallo stile di vita del paziente e la distruzione di tutti gli stadi del trematode come pure l’eliminazione di carne poco cotta e di prodotti caseari nella dieta, permette di interrompere velocemente, generalmente meno di una settimana, il processo di formazione di ogni tipo di cancro.
Il cancro può essere debellato in un tempo molto breve disinquinando il cibo degli animali, liberando gli animali domestici dai trematodi e monitorando tutto il cibo ed il mangime  per individuare i solventi.
Si deve fermare il consumo di micotossine e si deve impedire l’uso delle tubature di rame per l’acqua.
Nell’organismo affetto si possono individuare gli stadi di sviluppo del trematode intestinale, così nel sangue, nel latte , nella saliva, nello sperma e nell’urina, può essere osservato direttamente usando un microscopio di bassa potenza. Si capisce che questo parassita può essere trasmesso sessualmente o attraverso il bacio sulla bocca e allattando. Comunque, il ricevente sviluppa il cancro solamente se l’alcol isopropilico è già presente nel suo corpo in seguito all’aflatossina…”
Dalla lettura del libro sopraindicato si apprende come tutti i tipi di cancro hanno un’ origine comune perché provocati da un solo parassita : il trematode dell’intestino umano. Se viene soppresso questo parassita ed i suoi stadi di sviluppo, il cancro si arresta immediatamente. Direi, come ho già accennato, un’affermazione eccessiva e paradossale. Ma si deve ammettere che spesso la loro soppressione porta immediati benefici anche nei pazienti tumorali. Ma non penso l’immediata guarigione.
Afferma inoltre:”Il tessuto torna gradualmente alla normalità” . La Clark dopo anni di studi in laboratorio afferma che, per ammalarsi di cancro, si deve contrarre questo parassita…!
Questa teoria, suffragata da serie di sue sperimentazioni e ricerche sul campo, è fondamentale per comprendere l’ eziologia di molte patologie e non solo quelle  degenerative. Le ho definite nel titolo di un mio libro come “patologie occulte”, appunto perché occultate o nascoste dalla cecità e dalle superstizioni scientifiche, da visioni non sempre limpide a causa di una cultura distorta.
Visioni, quindi, perlomeno incomplete, delle attuali ricerche biomediche, che lasciano perpessi con molte ombre e poche luci…
Si potrebbe fare molto di più…