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Consiglio a tutti di osservare una dieta varia e bilanciata, molta verdura, cereali integrali e poca se non pochissima carne, soprattutto di mammifero (se ne può fare anche a meno), un consumo moderatissimo di zuccheri, usare preferibilmente miele integrale e biologico (attenti alle contraffazioni), succo d’acero canadese o zucchero di canna (non zucchero bianco con caramello) pochissimi eccitanti nervini come il caffè o te nero. Ridurre al minimo il consumo di bibite gassate e bere molta acqua naturale lontano dai pasti ma, soprattutto, una rigida astensione dal consumo di carne di maiale nonchè derivati ed insaccati di carne suina, strutto, grassi animali e sangue animale.

Consiglio a tutti di osservare una dieta varia e bilanciata, molta verdura, cereali integrali e poca se non pochissima carne, soprattutto di mammifero (se ne può fare anche a meno), un consumo moderatissimo di zuccheri, usare preferibilmente miele integrale e biologico (attenti alle contraffazioni), succo d’acero canadese o zucchero di canna (non zucchero bianco con caramello) pochissimi eccitanti come il caffè o te nero.Ridurre al minimo il consumo di bibite gassate e bere molta acqua naturale lontano dai pasti ma, soprattutto, una rigida astensione dal consumo di carne di maiale nonchè derivati ed insaccati di carne suina, strutto, grassi animali e sangue animale. Una visita approfondita, da un medico olistico, meglio se esperto in parassitologia, dovrebbe essere indispensabile onde evitare, in futuro, la disbiosi intestinale e la proliferazione di vari parassiti che potrebbero minare la crescita e lo sviluppo del bambino e la salute dell’adulto.

Mai il maiale in tavola

Consiglio, vivamente, a tutti voi una rigidissima astensione dal consumo di carne di maiale nonchè dei suoi derivati come gli insaccati di carne suina, grassi animali ma anche e sopratutto il sangue animale (vedi il sanguinaccio).  Vi spiego, in poche righe, il perché della rigida astensione dal consumo di carne suina, da parte delle popolazioni mediorientali ed orientali, sopratutto di fede ebraica e mussulmana ma anche quelli di moltissime confessioni orientali. Alcuni gruppi integralisti religiosi e confraternite spiritualiste proibiscono anche solo di toccare la carne suina. Pensate bene: ci sarà pure una ragione, no?….mi rifiuto di pensare a pura follia….vi racconto ora cosa c’è sotto. Le leggi Bibliche, come del resto in parte anche il Corano, dispongono che si possa mangiare rispettando, tuttavia, rigidi rituali di macellazione (dissanguamento), soltanto carne di ruminanti, volatili e non animali con unghie bipartite. Questo precetto non è assolutamente frutto di stupide e vecchie superstizioni infatti, oltre ad un principio legato all’impurità del suino, in tutti i sensi, si può fare, come scriveva anche il Prof. H.Reckeweg nel suo straordinario libro di Omotossicologia, un lungo e complesso discorso di similitudine biologica della carne di maiale con quella umana, che creerebbe reazioni cellulari complesse ed improprie.

Lezioni di anatomia

Gli studenti di medicina, fin dal medioevo, per le loro esercitazioni di anatomia, utilizzavano un animale di disposizione, forma, pelle e struttura degli organi interni molto simile a quella umana: ovviamente usavano il maiale, in quanto la sua pelle si presenta molto simile alla nostra. Questa analogia anatomica e funzionale tra l’uomo e il maiale è un fattore in più che contribuisce ad assimilare la struttura cellulare e facilitare un interscambio biochimico tra le sostanze e i materiali che costituiscono entrambi gli organismi.

Mangiando carne di maiale ingeriamo, purtroppo, oltre le tossine suine, un elevato tasso di mucopolisaccaridi, presenti in una grande quantità di strutture del tessuto connettivo dell’animale che, una volta penetrate nel nostro organismo, si dirigono soprattutto verso quelle strutture a cui biologicamente appartengono. Devo farvi notare inoltre che, chi si è abituato a consumare questa carne, rimane sottoposto ad una specie di assuefazione (come nel caso di tabacco, alcool, caffè ed altre droghe). Il Prof. H. Reckeweg, grande scienziato omotossicologo ci ricorda, nei suoi scritti, le afflizioni dei suoi pazienti quando venivano informati di dover rinunciare a questa carne: “Però, dottore, è così buona!” “come posso farne a meno?”.

Da parte sua, ho letto, anni fa, che il Dr. Hoffmann, psichiatra di Mannheim, affermava che chi “gode” di questa carne inventa tutti i tipi di scuse per continuare a mangiarla (come succede spesso anche per il tabacco, l’alcool ed il caffè). D’altra parte chi è riuscito a liberarsi dall'”assuefazione”, in presenza di questa carne sente una vera ripugnanza nel mangiarla ancora. E’ simile al caso dell’ex-fumatore al quale risulta insopportabile l’odore proveniente da un posacenere pieno di mozziconi, specialmente al mattino.

Non tutti sanno, infatti, che il maiale maschio viene sterilizzato settimane o mesi prima di essere ucciso per poter utilizzare una carne che altrimenti risulterebbe non commestibile, per il suo cattivo odore. H. Reckeweg dichiara, con cognizione di causa, che l’azione di questi ormoni non è stata studiata sufficientemente, in quanto da sempre sospetta una loro azione cancerogena. Sapete che i maiali non vivono molti anni? In primo luogo perché la loro età biologica è limitata a pochi anni, e poi, perché vengono creati per essere uccisi intorno ai sei anni al massimo. Come ho letto nelle mie ricerche degli anni passati e come mi hanno riferito alcuni esperti di allevamento, se i maiali vivono più di sei anni sviluppano inevitabilmente qualche tipo di tumore o degenerazione. Non senza ragione, per tutto ciò che abbiamo detto finora, possiamo affermare che oggi come oggi il maiale può essere considerato una fonte di tossine (sutossine) a volte pericolose per l’uomo.

Tossine suine (sutossine).

Il Dott. H.Reckeweg affermò che un effetto tossico è caratteristico di alcune sostanze contenute nella carne di maiale, specificando che alcune di esse possono provocare processi di difesa che potrebbero apparire come “malattie”. Le normali azioni terapeutiche (soppressive di certi sintomi come ad esempio diarrea, vomito ecc…) eliminano i processi di guarigione naturale attraverso le reazioni infiammatorie e le secrezioni ( questo processo si chiama vicariazione regressiva) e ne potrebbe seguire una vera e propria reintossicazione (vicariazione progressiva).

Principali sutossine descritte da Reckeweg sono:

Colesterolo di maiale:

a) macromolecole nel sangue cariche di colesterolo (ipertensione arteriosa, arteriosclerosi, pletora)
b) colesterolo sulle pareti delle cellule cancerose (fase neoplastica)

Composti di istamina ed imidazolo (in eccesso):
a) casi di prurito (orticaria, herpes, dermatite, eczema, e altri)
b) responsabili di infiammazioni (foruncoli, carbonchio, appendicite, colangite, colecistite tromboflebiti, spurgo, flemmone)

Ormone della crescita  (che favorisce infiammazioni e crescita):

Adiposità, acromegalia, fasi neoplastiche, ingrossamento organi ecc…anche altri ormoni, specialmente ormoni sessuali, sono responsabili di molti effetti negativi della carne di suino, devono però essere ulteriormente studiati.

Muco mesenchimale contenente zolfo (glucosamina, esosamina, ecc…):
a) gonfiore mucoso del mesenchima (miogelosi, adiposità e altri)
b) depositi di muco sui tendini, cartilagini, legamenti (reumatismo, artrite, artrosi, osteocondrosi, ecc…)

Acidi grassi con tossine suine (anche intercellulari):

Adiposità, ipertensione arteriosa, policitemia, ecc…

Agenti oncogenici:

Endobionti (come sosteneva Enderlein), sifonospora polimorfa (come evidenziò Brehmer), inclusioni di eritrociti (come dimostrato da Sheller) cioè importanti fattori iniziatori nelle fasi neoplastiche.

I virus dell’influenza trascorrono l’estate soprattutto nei polmoni dei maiali, per cui chi mangia salsicce ha una risonanza maggiore verso i virus dell’influenza epidemica. Hans Reckeweg scrive inoltre che “…gli effetti della carne di suino sono vari; il maiale è biologicamente simile alla carne umana ed il gusto, pare, sia anche simile.  Nel Medio Evo il maiale era usato nelle lezioni di anatomia, per la somiglianza biologica alla carne umana. Anatomicamente, questo è sotto gli occhi di tutti ed è dimostrato dalla somiglianza “fisica” di chi mangia maiale con il maiale stesso.

Più “prosciutto” si mangia più la parte corrispondente del corpo rispecchia la pienezza e la forma del maiale mangiato. I calcoli biliari sono, fra le altre cause minori, provocati dal consumo di carne e grasso sopratutto di maiale. Ovviamente il colesterolo gioca un importante ruolo, poiché calcoli biliari consistono di colesterolo e questo, contenuto nel maiale in grande quantità, è secreto nella cistifellea (vescica biliare), dove si deposita e si può trasformare in calcolo, specialmente quando la fluidità della bile non è delle migliori. I pazienti che soffrono di calcoli biliari non possono essere guariti se non con la chirurgia, a meno che essi non si astengano fermamente dal mangiare maiale in qualsiasi forma (incluse salsicce, prosciutto, speck, pancetta, strutto ecc…). Solo allora il trattamento, sopratutto quello omotossicologice ed omeopatico o naturale può essere efficace. Poichè, inoltre, il virus influenzale alberga primariamente nel polmone del maiale (anche secondo l’autorevole Prof. Shope dell’Istituto di Virologia di Londra), si può spiegare come i pazienti grandi mangiatori di maiale e specialmente salsicce (che contengono polmone di maiale) soffrono in particolare di influenze epidemiche.
L’azione del muco mesenchimale è degna di nota, esso tende a sostituire saldi tendini e legamenti umani con viscidi e molli tessuti mesenchimali di origine suina. Il maiale contiene grandi quantità di zolfo, cosa dimostrata da esperimenti di “purificazione”in laboratori di chimica organica. In questi esperimenti si sono viste sviluppare grandi quantità di solfuro di idrogeno, riconoscibile dal classico odore di uova marce. Il Prof. Bier ha stabilito che più una cartilagine umana contiene zolfo, più essa è debole e facile alle lesioni. La salda e resistente sostanza della cartilagine umana viene trasformata, quando si mangia molto maiale, in una forma molle e viscida. La conseguenza è l’artrosi, con una più o meno marcata degenerazione della cartilagine stessa.

Obesità
Il maiale è una carne con molte calorie per il suo grande contenuto di grasso. La conseguenza è l’obesità, poiché il corpo non può bruciare tutto il grasso in eccesso (specie se è della stessa qualità di quello umano).

Infiammazione
L’ormone della crescita e l’istamina, fra l’altro, sono responsabili della tendenza alle infiammazioni che si manifestano come foruncoli, carbonchi, spurgo, fistole, suppurazioni, ecc…In un certo senso, il maiale non può essere “fisiologicamente” bruciato dal metabolismo dell’uomo; esso viene o immagazzinato o bruciato nella meccanica delle fasi di reazione, cioè con l’infiammazione. Per questo motivo i pazienti che soffrono di fistole, ascessi sudoriferi, foruncolosi, cronica, o in generale di qualsiasi suppurazione cronica, anche spurghi, non possono essere guariti, in modo definitivo, senza una rigida astensione dal consumo di carne di maiale. Certamente ai pazienti non è permesso consumare prosciutto, pancetta, braciole, qualsiasi tipo di salsiccia, poiché tutte le normali salsicce contengono maiale. Anche quelle spacciate come salsicce di “vitello” contengono grandi quantità di grasso di maiale (così come lo strutto presente in molti prodotti da forno, persino nelle piadine, nel pane in cassetta, ecc…).
Il maiale è fortemente imputabile di molti e svariati disturbi ed il suo consumo favorirebbe, anche secondo Reckeweg, la diminuzione della capacità di risposta biologica del nostro organismo ed il conseguente sviluppo di parassiti, batteri e virus.

Origini igienistiche del divieto di consumare carne di maiale tratte dai Libri Sacri:

L’astensione assoluta dal mangiare grasso animale e soprattutto di maiale la troviamo raccomandata, fra l’altro, nella Bibbia: “parla ai figliuoli d’Israele e dì loro: non mangerete alcun grasso, nè di bue, nè di pecora, nè di capra, il grasso di una bestia morta da sè, o il grasso d’una bestia sbranata, potrà servire per qualunque altro uso; ma non ne mangerete affatto.”(Levitico 7:23-24 – L).

Oggi la ricerca scientifica ha ampiamente documentato la responsabilità dei grassi saturi nell’innalzamento del tasso di colesterolo nel sangue e, quindi, nella genesi dell’arteriosclerosi, con conseguenti rischi per cuore e cervello. Paul Dudley White, il cardiologo che ebbe in cura il Presidente Eisenhower, negli anni della Casa Bianca, citò una volta Levitico 7:23, ed affermò:“E’ concepibile che, tra alcuni anni, noi medici dovremo ripetere ai cittadini degli Stati Uniti d’America il consiglio che Dio comandò a Mosè di dare ai figli d’Israele tremila anni or sono”…

Un altro precetto da non scordare: L’astensione assoluta dal mangiare sangue: “…e non mangerete affatto alcun sangue, nè di uccelli, nè di quadrupedi, in tutti i luoghi dove abiterete…” (Levitico 7:26 – l).

Questa legge sul sangue era ancora più antica, risaliva infatti a dopo il diluvio, quando si tramandò che iddio permise a Noè per la prima volta di nutrirsi di carni animali: “ma non mangerete carne con la vita sua, cioè col suo sangue…” (Genesi 9:4 – l). Tale divieto fu ripetuto dagli Apostoli ai pagani convertiti, dopo il concilio di Gerusalemme: “…che v’asteniate… dal sangue, dalle cose soffocate…” (Atti 15:29 – l).

Oggi è ben nota alle popolazioni che sono solite fare uso di sanguinaccio, la possibilità d’intossicazioni collettive, se il sangue non è più che ben conservato o se proviene da animali già ammalati. La scienza ci dice che proprio nel sangue, come nei reni, nel fegato e nelle ossa, si ritrovano elevate concentrazioni di sostanze tossiche esogene (antibiotici, cortisonici, calmanti: tutte sostanze largamente usate negli allevamenti di animali da macello) ed endogene (per esempio, si pensi a quanta adrenalina e informazioni sottili di ogni tipo possono circolare nel sangue degli animali, dovuti allo stress dei moderni metodi di allevamento e macellazione).

L’origine della prescrizione nella religione ebraica è scritta nel sacro libro del Levitico 11,7-8:“…il porco, perché ha l’unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo…”.

Inoltre: “Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi…”… come, del resto, nel Deuteronomio 14,8 è scritto: anche il porco, che ha l’unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri”…

L’origine della prescrizione nella religione islamica è fondata nei seguenti versi del Corano, Sura II, 173:in verità vi sono state vietate le bestie morte, il sangue, la carne di porco e quello su cui sia stato invocato altro nome che quello di Allah”.

Questa proibizione religiosa ed illuminata conteneva, quindi, un primitivo concetto di controllo igienico-sociale per bloccare la diffusione dei parassiti intestinali e di patologie, anche gravissime, causate da consumo di sangue animale e tossine suine. Né Mosè tantomeno Maometto, credetemi, avevano una particolare antipatia per il povero maialino ma dovevano codificare Leggi di igiene sociale che, per essere imposte alla popolazione dell’epoca, si dovevano vestire con l’autorevolezza della legge religiosa, si dovevano, in parole povere, sacralizzare. Queste leggi, come avrete visto qui sopra, si basavano su elementari principi di igiene e medicina preventiva che Essi non avrebbero potuto spiegare, in maniera diversa, ai loro sudditi, discepoli e fedeli dell’epoca. Essendo questi Profeti, dotati di un animo ispirato nonchè colmo di grandi conoscenze e di illuminazioni divine, non potevano non capire che, il modo migliore per evitare ai loro fedeli e credenti epidemie, infestazioni, malattie pericolose, mentali ed infiammatorie ecc…, era quello proibire a tutti, con severi precetti, la carne di maiale che ritenevano, anticipando Reckeweg, una fonte di impurità, di tossicità fisica, psichica e ovviamente spirituale.

Parassiti e Virus che può trasmettere il maiale all’uomo:

Quella del maiale è fra le carni più indigeste che si conoscano e potrebbe provocare, fra l’altro, la Trichinosi (patologia mortale tempi fa), come anche la Teniasi, la temibile Cisticercosi, l’infestazione da Macracanthorhyncus hirudinaceus (Acantocefalo), inoltre (come dimostrato dal solito Reckeweg) molti ricercatori internazionali hanno riscontrato una maggior facilità a contrarre l’influenza epidemica.

Come abbiamo visto nel polmone del maiale albergano i virus influenzali della famiglia dei Myxovirus ma anche altri tipi che completano, in un luogo particolarmente accogliente e simile a quello umano, il loro ciclo annuale di mutazione del capside antigenico. L’influenza, come ben saprete, è una malattia respiratoria acuta dovuta all’infezione da virus influenzali. È una malattia stagionale che, nell’emisfero occidentale, si verifica durante il periodo invernale. Il primo isolamento di virus influenzale nell’uomo risale al 1933 in Inghilterra (ma in precedenza erano stati isolati virus influenzali sia in volatili che, guarda caso, nel polmone dei suini). Da allora, ne sono stati identificati tre tipi differenti, costituenti il genere Orthomixovirus: il virus Tipo A ed il virus Tipo B, responsabili della sintomatologia influenzale classica, ed infine il Tipo C, di scarsa rilevanza clinica (generalmente asintomatico).        Le conferme sulla tossicità del maiale ci provengono da Israele, dai Paesi Arabi e da qualche centro medico dell’estremo oriente…da noi, in occidente, nessun segnale di allarme, perché?

Meglio non lasciarsi tentare, quindi, dal sangue o dalla carne suina, ve lo consiglio vivamente….

Il Domoterapeuta, esperto in Medicina dell’Habitat, valuterà, con adeguate strumentazioni, la salubrità o meno della nostra abitazione o del nostro ufficio ed indicherà le soluzioni migliori per bonificali. Anche la Bibbia riporta, nel Levitico, un brano che si riferisce alla pericolosità delle case insalubri; per cui non sono sciocche”invenzioni” dell’epoca moderna e di qualche furbastro, approfittatore della credulità popolare.

L’esperto domoterapeuta, spesso con l’ausilio di un Bioarchitetto, potrà consigliare la sostituzione di arredi o strutture nocive con materiali biologici quali legno, sughero, canapa grezza, lana mista e torba, essenze lignee particolarmente resinose come il larice, olii essenziali e con le apparecchiature o strumenti e dispositivi di riequilibrio energetico oppure le stuoie od i tessuti protettivi e così via.

Il Domoterapeuta ci informerà dei fenomeni dell’elettrostaticità generati da superfici e tessuti sintetici con conseguente impoverimento dell’aria e presenza continua di polveri sospese, congiuntamente ad una scorretta illuminazione artificiale ed all’inquinamento acustico indotto da una cattiva coibentazione ed a materiali troppo lisci e riflettenti. Ci racconterà dei cultori della antica arte orientale del costruire cioè delle teorie del Feng-shui, che significa, in lingua cinese, letteralmente “vento e acqua” ed è stato definito come “l’arte di adattare le dimore dei vivi e dei morti per stabilire una cooperazione ed un armonia con le correnti del soffio cosmico”. Il feng-shui è infatti una delle più importanti arti orientali e dovrebbe essere studiata ancor’oggi nelle facoltà di architettura. Insegnerebbe, ai moderni architetti, molti particolari e conoscenze in fatto di energie, qualità dei materiali, di come orientare e costruire le abitazioni per renderle più vivibili ed a misura d’uomo.

Bisogna sempre tenere presente che la casa è assimilabile ad un essere umano; esiste, secondo noi, una “anima della casa” o qualcosa di “vivo e cosciente” che anche i romani chiamavano “Genius Loci”che deve essere rispettata e ben compresa per meglio convivere e rapportarci con essa. Esiste infatti un “campo morfico” con caratteristiche fisiche che risponde alle leggi di risonanza. Gli orientali lo sanno da millenni ed hanno ideato una disciplina sofisticata che coniuga sensibilità, astrologia, analogie, simbolismi, tradizioni, leggi mediche, leggi spirituali e leggi energetiche: il Feng Shui.

Cosa è in realtà il Feng Shui? Il Feng Shui è costituito da un complesso di leggi, per abitare in armonia con quelle della natura, che si basa essenzialmente sui principi base dell’Astrologia e Medicina Tradizionale Cinese. I Cinesi parlavano migliaia di anni fa delle “linee del dragone”e sulla loro individuazione stabilivano dove costruire le abitazioni, per cui la scoperta di correnti di energia tellurica sottile è molto antica. Quest’arte geomantica afferma che la terra come ogni vivente ha i suoi canali energetici ed i suoi meridiani simili a quelli dell’agopuntura chiamati appunto “Linee del Drago”. Su particolari luoghi di alta o particolare energia sono stati costruiti da sempre templi, cattedrali, luoghi di culto e meditazione nonché di ritualità e di guarigione (vedasi in bibliografia i volumi “l’Energia di un santuario” di G. Quadrelli ed “I luoghi magici dell’Energia” di G. Capriolo).

“E’ difficile ottenere un’atmosfera di gioia, ma è facile perderla. E’ facile attrarre un’atmosfera di disgrazia, ma è difficile evitarla” (Proverbio cinese).

Nell’antica Cina uomini saggi ed attenti ai cambiamenti della natura avevano individuato varie regole per costruire ed arredare la casa in armonia con le leggi naturali.

La giusta ubicazione di una casa all’interno di un lotto di terreno, la posizione più indicata di un mobile in un ambiente ed ancora la scelta del tempo e del giorno in cui costruire od attuare ristrutturazioni o cambiamenti, permettevano di sfruttare i benefici dell’energia vitale in cui l’uomo è immerso.

Quest’arte antichissima è definita inoltre come “l’arte di adattare le dimore dei vivi e dei morti per stabilire una cooperazione ed un’armonia con le correnti del soffio cosmico” e si basa principalmente sul concetto orientale del Ch’i definito, in questa sublime arte, come “Il respiro energetico della casa”.
Il Ch’i ( similmente è considerato il Ki dei giapponesi) si traduce come “il soffio cosmico” o “energia vitale”, come il “prana” indiano e nulla vi è di più importante nell’intero universo.

La nostra casa essendo un corpo vivente, respira ed il suo respiro o Ch’i si espande al suo interno attraverso porte, finestre ma anche le fessure ed i pertugi; fluisce attraverso i corridoi e penetra nelle stanze. Quando il Ch’i è in grado circolare liberamente nella casa viviamo felicemente, immersi in una sensazione di comfort e benessere, ma quando il Ch’i incontra ostacoli accade l’opposto, il Ch’i è per così dire ostacolato. Il corpo, la mente e lo spirito ne vanno a soffrire e conseguentemente la salute, l’amore e gli affari ne risentono in modo negativo.

Molto spesso alcuni ostacoli sono creati e immessi nelle case da noi stessi, inconsciamente. Ci si contorna di un’infinità di oggetti, spesso inutili, che irradiano pericolose onde di forma oppure elettrodomestici, mobili o soprammobili posizionati in zone che ostacolano o alterano il fluire dell’energia e sono considerati veri e propri “blocchi” energetici.

I blocchi corrisponderanno essenzialmente, secondo la medicina e filosofia cinese, all’elemento terra; se l’elemento “Terra” è vissuto negativamente si vive nell’ansia e nelle preoccupazioni, se si utilizza in modo positivo, la Terra è un gran nutrimento.

I blocchi, posti anche inconsciamente, vicino alla porta d’ingresso spesso stanno ad indicare una resistenza ad uscire e ad entrare nel mondo e producono una sensazione di dover lottare per superare ostacoli, per il raggiungimento dei propri obiettivi. Si tende in questo modo, inconsciamente, a barricarsi per la paura di lasciarsi andare. Si può, conoscendo il Feng Shui, leggere la struttura e l’arredamento degli interni come un qualsiasi test psicologico e psicosomatico molto attendibile, utilizzando ogni particolare come elemento di riferimento del meccanismo psicodinamico.

I blocchi posti vicino alla porta d’ingresso indicheranno, inoltre, problemi nella sfera anale, stitichezza e sofferenza emorroidale ma anche problemi più o meno importanti per il raggiungimento dell’abbandono sessuale.
I blocchi posti sopra mensole o pile di oggetti vari che raggiungono il soffitto stanno ad indicare che si è troppo apprensivi a tal punto che ci si sente crollare il mondo addosso, ma anche grande confusione verso la vita con conseguente profonda ansia viscerale e ritenzione di feci o materiale “indigerito”; si necessiterebbe di una bella idrocolonterapia, magari ogni mese, oppure sistemare qualcosa in noi stessi.
I blocchi causati da oggetti accumulati sotto al letto sono la causa di un Ch’i stagnante che genera S’ha Ch’i o energia disarmonica che il corpo assorbe quando si dorme.

Se si tengono ammassati degli oggetti sotto il letto, anche se sono raccolti in scatoloni, bisogna spostarli contribuendo così ad un consistente miglioramento della qualità del sonno, si pensi a quante cose vecchie o nuove si tengono celate in noi stessi e non si vuole trovarne una corretta sistemazione e, per pigrizia si lasciano lì, ammassate e confuse.

Questi blocchi si possono trovare in varie direzioni dello spazio e gli effetti, che possono causarci, sono sempre collegati a funzioni connesse alle leggi dei cinque elementi.
I blocchi situati attraverso la casa fanno sì che sia l’elemento “Terra”ad esserne influenzato; se i blocchi si trovano a nord – est e/o a sud ovest, ancora una volta sarà interessato l’elemento Terra e gli effetti si sentiranno sullo stomaco, milza e pancreas.

Se i blocchi si trovano ad ovest e/o a nord ovest, l’elemento corrispondente sarà il “Metallo”, vi potranno essere, per gli abitanti, problemi collegati ai polmoni e all’intestino crasso oppure dei conflitti emotivi legati ad un esagerato autocontrollo, ansietà, asma e certe parassitosi; se i blocchi si trovano a nord, quindi nell’elemento “Acqua”, vi saranno problemi collegati a reni e vescica ed inoltre la tendenza a nascondersi, a se stessi ed agli altri e vivere con molta ansietà, paure e facilità alle infestazioni parassitarie.
Nel caso in cui i blocchi sono ad Est, sarà coinvolto l’elemento” Legno” ed i soggiornanti avranno la tendenza ad essere confusi e indecisi o ad arrabbiarsi con facilità; potranno, inoltre, insorgere in loro patologie al fegato e alla cistifellea.

I blocchi e gli ostacoli posti a Sud corrispondono all’elemento “Fuoco” e potranno portare, a questi, problematiche, più o meno sentite, della sfera affettiva ed un umore volubile; fisicamente questi blocchi influiranno sul funzionamento del cuore e dell’intestino tenue con problemi digestivi o assimilativi ed immunitari.
Valutazione della casa secondo il Feng Shui:
L ‘analisi della casa, secondo le leggi del Feng Shui, consiste nel rilevare se gli spazi sono in sintonia con l’ambiente circostante e le persone che vi abitano e se il Ch’i scorre armonioso al suo interno.
Vediamo ora un buon esempio pratico tratto da un esame, fatto ad una abitazione di un mio allievo:
L’abitazione in esame è protetta alle spalle (Nord) da un’altra casa più alta e davanti (Sud)si apre su una piazza luminosa più bassa, cosicché il Ch’i può fluire e circolare con il Ch’i esistente nel luogo.
Ha una forma rettangolare con un gran giardino rettangolare che crea positività per la sua forma e per la presenza di tutti gli elementi compreso l’elemento acqua, rappresentato da tre piccoli laghetti con pesci rossi e le piante acquatiche ai lati (Est e Ovest) e zampilli di una piccola fontana, gli alberi fanno inoltre una barriera protettiva.
Il sentiero che porta all’entrata non è dritto come una freccia ma ondulato, in maniera tale che il ch’i non entri veloce dentro la porta della casa.

La porta d’entrata è a Sud, ha una forma regolare e dritta, ed è posta al centro della parete; le due finestre sono proporzionate alla dimensione della porta.

Il Ch’i, che entra dalla porta d’entrata, è regolato dalla presenza nell’atrio delle porte intere, in maniera tale che non si precipiti, come una freccia, in casa e in modo da mantenere la riservatezza del bagno, della cucina. La camera da letto, insieme alla cucina e al soggiorno, è una delle tre stanze più importanti. In camera la direzione della testa nel letto è a Est, che è il lato più caldo della casa, mentre la posizione del letto è messa in modo tale che si possa controllare il Ch’i che entra; non vi sono travi a vista o travi inclinate che potrebbero, con strane forme, causare cattiva salute. In due camere da letto la testa è a Nord e l’entrata del Ch’i è sotto controllo, mentre nella terza la testa è a Est ma il Ch’i entra direttamente verso le persone coricate.
Il C’hi scorre bene sotto i letti e non c’è stagnazione, che potrebbe provocare mal di schiena e depressione. Non ci sono specchi che riflettono le forme negative e le sofferenze.
La cucina è sistemata al lato Sud-orientale. Questo è importante perché il Sud è associato all’elemento fuoco e l’Est invece al legno, tutti elementi vitali, molto importanti in cucina. Il lavandino si trova distante dal fornello perché fuoco e acqua non si combinano bene; anche il frigo (Acqua), per evitare disarmonie energetiche, deve essere distante dal fornello (Fuoco).

Tra il soggiorno e l’atrio d’entrata v’è una parete di legno per impedire che troppo Ch’i entri o scappi. Per favorire l’entrata del Ch’i positivo in soggiorno vi sono molte piante e una fontanella d’acqua.
Nello studio la scrivania è addossata ad una parete in maniera tale che non sia di fronte ad una porta perché l’entrata del Ch’i può essere opprimente, la sedia è rivolta verso un muro, cosa che crea stabilità.
La lampada della scrivania attrae il Ch’i positivo e ne migliora la circolazione.
In conclusione il Ch’i scorre armonioso in questa casa e non ci sono blocchi e stagnazione d’energia estremamente negativi per la salute.

Il Feng Shui è una scienza ben più complessa di quello che emerge da questi brevi esempi; invitiamo perciò il lettore che vuole conoscerla meglio, a documentarsi con l’aiuto della vasta bibliografia e seguendo corsi specifici; ricordando inoltre ciò che scrive Joseph Needham in proposito: “Ogni luogo ha i propri tratti topografici originali che modificano l’influenza locale dei vari Ch’i della natura.

Le forme delle colline e la direzione dei corsi d’acqua sono state determinate dall’influenza dei venti e delle acque e quindi rivestono una grande importanza; ma l’altezza e la forma degli edifici, l’orientamento delle strade e dei ponti sono anch’essi fattori potenti. La forza e la natura delle correnti invisibili vengono modificate di ora in ora dalla posizione dei corpi celesti, sicchè bisogna tener conto dell’aspetto di questi ultimi a partire dal luogo in questione. Anche la scelta del luogo è un elemento essenziale; ma una cattiva collocazione non è un fattore irrimediabile, perché è sempre possibile scavare un fossato od una galleria, o prendere altre decisioni per modificare il Feng Shui del luogo”.

 

MEDICINE COMPLEMENTARI E PSICOTERAPIE

Le Medicine e le Tecniche o Terapie Non Convenzionali, definite anche Medicine Complementari, hanno come scopo principale il mantenimento della salute e del benessere psicofisico, oggetto d’azione anche della stessa Psicologia.
Le Medicine Complementari sono cioè estremamente utili nei processi vitalistici volti a garantire il mantenimento, il ripristino ed il potenziamento del benessere individuale e collettivo secondo i principi armonici e dolci della Natura. Esse sono in grado di offrire, agli Operatori della Salute e Benessere, ovviamente anche agli Psicologi, una straordinaria opportunità: gli Psicoterapeuti, attraverso la visione olistica e psicosomatica dei disturbi possono, cioè, guardare facilmente ai segni ed ai sintomi come ad elementi da leggere nell’ampio contesto Psicosomatico e Bioenergetico nel quale la mente ed il corpo dialogano attraverso sottili simboli ed analogie, elementi che sfuggono, di certo, alla maggioranza dei Medici.
Parlare di “Olismo”significa superare il solito dualismo e la scissione mente-corpo che ha, da sempre, contrapposto gli psicologi ai medici: parlare di salute e di benessere, nel senso più lato del termine, significa in primis considerare “inscindibili” la psiche ed il corpo fisico. Questo è anche il presupposto fondante che sta alla base del concetto di “unitarietà” specifico e proprio delle Medicine Complementari.
Alla Medicina Tradizionale Cinese (MTC) e all’Ayurvedica è necessario altresì riconoscere una dignità che va al di là dell’unitarietà mente-corpo perché include allo stesso tempo la conoscenza delle leggi della natura e del cosmo.Gli Psicologi sono da tempo già in possesso dei contenuti dei concetti “psicobioenergetici” che caratterizzano le Medicine Complementari: basti pensare allo sviluppo del concetto di “energia” che partì da S. Freud per poi essere ripreso ed ampliato in una visione cosmica da G. Jung, trovando l’apice nelle teorie che descrivono la Bioenergetica come vera Psicoterapia di mente e corpo di W. Reich, per arrivare sino ad oggi con la neo-bioenergetica di scuola americana.

Come nella Psicoterapia, in cui l’analogia ed il simbolismo sono veicolo analitico e catartico in cui si liberano e si ri-organizzano informazioni, emozioni e vissuti, anche nella segnatura (vedi “Signatura Rerum” nella Home Page) di una pianta o di un fiore od il simillimo omeopatico, agiscono sottili analogie e simbolismo. Un esempio significativo è l’Omeopatia che è stata definita il “rimedio dell’inconscio”. Un altro esempio ci viene fornito dalla Medicina Tradizionale Cinese: approfondendo la relazione dello stato emozionale con lo stato energetico d’organo, è possibile intervenire sullo stato emotivo anche con la Fitoterapia. E’ evidente che lo Psicologo, studioso e cultore della materia, desideri quindi poterla affiancare al suo intervento tradizionale, verbale o non verbale, secondo l’orientamento scientifico prescelto.

Alla luce di quanto sopra ritengo che le singole discipline relative alle “Medicine Complementari” quali: Fitoterapia e Floriterapia, Omeopatia ed Omotossicologia, Antroposofia, Medicina tradizionale cinese, Medicina Ayurvedica, Alchimia e Spagiria, Bioelettronica e Biorisonanza, possano confluire in una specializzazione aperta tanto agli psicologi-psicoterapeuti quanto ai medici; in un’offerta che vada al di là dei corsi e dei master che l’ordine degli psicologi già ci propone (e che sono riconosciuti da ECM).

Credo che i principi a cui lo Psicoterapeuta specialista in Medicine Complementari debba attenersi siano i seguenti:

1) Non aggressione, non nuocere cioè al malato (Primum non nocere) utilizzando metodi e sostanze che annullano o perlomeno minimizzano il rischio di effetti collaterali, evitando sempre di sopprimere violentemente i disturbi e, in riferimento alla capacità di autoguarigione, utilizzo della forza minima necessaria per trattare le disfunzioni bioenergetiche a cui ci si rivolge.
2) Responsabilizzazione amorevole del paziente con un’azione d’educazione alla salute ed al benessere, con l’incoraggiamento spirituale ma soprattutto incentivando l’auto-responsabilizzazione nei confronti dello stile di vita condotto.
3) Incentivare quindi, con ogni mezzo possibile, il Ben-essere del paziente, cioè la situazione in cui ci si sente in salute nel corpo, nella mente e nello spirito; questo stato è ottenibile mediante particolari tecniche di riequilibrio psicofisico e spirituale.
4) Cura globale (terapie olistiche) dell’individuo. Questo significa prendere in considerazione i fattori fisici, emozionali, mentali, spirituali, ereditari, igienici, alimentari, lavorativi, ambientali e sociali che lo riguardano impostando una terapia che sia rivolta sia all’ambiente che all’uomo, in senso olistico.
5) Prevenzione come caratteristica unica e peculiare della figura dello Psicologo che deve procedere dapprima ad un accertamento dei fattori di rischio delle eventuali disfunzioni dell’uomo come: la predisposizione psico-biologica ed ereditaria, lo stress, la familiarità, la tipologia, la diatesi biologica, la costituzione, il terreno, la struttura bioenergetica, l’abitazione in cui vive e il luogo in cui lavora, ecc… La prevenzione si attua intervenendo in modo appropriato, ma soprattutto insegnando al paziente come prevenire ed evitare i suddetti fattori di rischio.

E’ fondamentale che l’accesso a questa formazione non sia solo appannaggio della classe medica in quanto non solo il Medico Chirurgo può fare una diagnosi ed occuparsi della cura: anche lo Psicologo ha le stesse funzioni nel campo del benessere psichico e psicosomatico. Le competenze dello Psicoterapeuta specialista nelle MC si intendono a qualificare le Medicine Complementari e mirano ad eseguire una valutazione psicosomatica ed energetica (che si potrà anche definire, secondo i vari e diversi orientamenti tecnici ed operativi, come diagnosi di terreno psicosomatico) diversa e complementare alla Diagnosi Medica. Tale diagnosi non si designa alternativa od in antitesi a quella tradizionale medica ma può essere sovrapponibile ad essa, rispettando alcuni parametri, poiché insiste su piani diversi da quelli presi in considerazione dalla Scienza Accademica attuale. La filosofia che vuole permeare l’atteggiamento deontologico professionale, l’approccio al paziente, nella considerazione globale dei suoi disagi psico-fisico-energetici, la pratica operativa, le visioni scientifiche e gli obiettivi finali, differenziano la MC dalla Medicina allopatica ortodossa, escludendo de facto una presunta sovrapposizione professionale e permeando la Medicina Complementare stessa di un carattere di meritoria importanza sociale nel diffondere e mantenere il benessere.
Specializzando così la sua formazione lo psicologo-psicoterapeuta potrà intervenire, attraverso un processo di “valutazione” o “diagnosi psicobiologica”, in modo completo grazie all’integrazione della Psicoterapia mirata al ripristino dell’equilibrio psicosomatico e dell’intervento sull’energia vitale vitale (vis medicatrix naturae), su ogni tipo di squilibrio bioenergetico o disarmonia che alteri lo stato di lo stato di salute del soggetto, prescrivendo rimedi offerti dalla Natura, quali acqua, terra, argilla, sali, piante, erbe, radici, minerali, alimenti. Rimanere aperti alla formazione scientifica significa infatti anche non escludere e rigettare le sollecitazioni che ci vengono offerte anche da recenti ricerche scientifiche che evidenziano l’importanza di affiancarci al contributo che i principi di nutrizione ortomolecolare possono dare a chi soffre per esempio di disturbi quali ansia, depressione ecc… (vedi G. Hoffer).

Se il problema fondamentale restasse il dubbio che gli Psicologi non abbiano le competenze per prescrivere o consigliare i cosiddetti “farmaci o rimedi naturali” nel caso questi dovessero avere sinergie con quelle di sintesi, riteniamo che il problema possa essere risolto come in UK, USA o Canada: progettando dei corsi in cui si studiano entrambi, in comparazione. Gli Psicologi saranno sicuramente disposti a fare questa “fatica”: è del resto la fatica che anche i Medici fanno quando decidono di affrontare le nostre “specialità” in Psicoterapia.

L’opportunità di specializzarsi nello studio approfondito delle Medicine Complementari o non Convenzionali ci metterebbe al pari di altri Paesi dell’Unione Europea in cui le più accreditate Associazioni di Medicina Complementare gestiscono Albi di Terapeuti di Naturopatia, che hanno validità in tutto il territorio dell’Unione Europea, a cui gli psicologi appartengono. La Germania ha riconosciuto da più di un secolo gli Heilpraktiker e in essi sono iscritti sia Medici che Psicologi che Diplomati in Terapie salutari; la Spagna, con il Sindacato FEDINE, approvato dal Ministero del Lavoro, riconosce e regola l’attività professionale di Naturopati, Agopuntori, Omeopati ed Osteopati che hanno superato un corso di formazione almeno triennale: tra essi troviamo sia Medici che Psicologi ed altri laureati o diplomati. Perché non istituire in seno all’Ordine degli Psicologi una specialità di Psicoterapia, sicuramente di confine, creando la Psicoterapia Sperimentale che abbraccia le tecniche o terapie non convenzionali, grazie anche all’effetto placebo, come la floriterapia, l’omeopatia, come veicolo di informazione e di analisi sottile, la medicina tradizionale cinese ed Ajurvedica quale metodiche operative che coinvolgono sinergicamente, come i suoi cultori conoscono benissimo, il corpo fisico e psichico attraverso uno straordinario simbolismo? La risposta sta nella volontà dell’Ordine Nazionale stesso di voler seguire e perseguire tutte le strade conosciute o sconosciute per dare ai propri iscritti, agli utenti ed alla società ialiana una Psicoterapia moderna, elastica ed evoluta che operi ufficialmente in tutti i campi della scienza ed anche al confine della stessa.

Si auspicherebbe, per gli Psicologi Psicoterapeuti, l’opportunità di crescere in competenza e conoscenza che ci consenta di far fronte alla domanda del paziente e della società in modo più completo, nella visione globale ed olistica da cui non mi sento di prescindere.

come stare in salute naturalmente

Visto l’enorme sviluppo e la tanto agognata riconsiderazione delle Medicine Non Convenzionali (MNC), ho constatato che, negli utenti che si avvicinano alla Naturopatia, vi è la netta sensazione che esiste una certa confusione circa l’orientamento terapeutico, le centinaia di diverse metodiche ed i mille protocolli delle terapie biologiche e naturali.

Emerge, soprattutto, un notevole disorientamento, anche tra i medici tradizionali, a causa della diffusione indiscriminata di informazioni da molteplici fonti (alternative ma anche ortodosse) su come ottimizzare la salute con l’aiuto di mezzi biologici e naturali che sono a volte contraddittorie, lacunose e molto spesso del tutto errate. Il condimento ideologico e politico provoca sempre allarmismo, a volte innegabilmente giustificato ma, il più delle volte, francamente ingiustificato. Allarmi ed avvertimenti, strombazzati dagli organi mediatici in cerca di scoop, fanno inoltre breccia nell’animo sensibile di chi vorrebbe avvicinarsi o curarsi con le terapie dolci e naturali; questi ultimi, nel loro difficile e delicato percorso alla ricerca della salute e della consapevolezza, hanno sempre mille interrogativi e domande a cui non possono, da soli, rispondere o trovare soluzioni adeguate. Gli interessati alle terapie naturali chiedono, allora, consigli al “presunto” esperto in materia di salute naturale, di sovente rivolgendosi ai negozianti del naturale, a presunti esperti bio, ecc… o cialtroni, che abbondano in questo campo (attendiamo da più di venticinque anni una regolamentazione del settore) ed in seguito, non ricevendo risposte soddisfacenti, ricorrono ai tenutari della scienza ortodossa cioè i medici di base, reputando (trattandosi di Medici laureati) che questi possano essere all’altezza di capire il “senso” terapeutico delle Medicine non convenzionali e della Naturopatia come l’uso ed il significato dell’Omeopatia, della Spagiria, Alchimia o della Reflessologia o Cromoterapia. Questi professionisti, ovviamente, nella stragrande maggioranza, non possono essere in grado di dare alcuna risposta, tutti presi nella burocrazia del loro lavoro e quasi tutti privi di informazioni adeguate (di certo, in loro difesa e scusante, vi confermo che l’università od i corsi parauniversitari da loro frequentati non li hanno mai istruiti in merito). Questi sventurati medici, laureatisi con grande sacrificio e con mille speranze e alti ideali, triturati dagli informatori scientifici delle multinazionali del farmaco e dalle rigidità sistema sanitario e burocratico, si tramuteranno, col tempo e con un’orrida metamorfosi, in quello che si suol definire il “medico della mutua” che potrei definire, a volte, “lo scrivano statale”.

Che dire poi dei cosiddetti corsi di aggiornamento in Medicine Complementari o non convenzionali per Medici? Chi qualificherà i docenti, Chi concederà la “patente di esperto” in Medicine Complementari? Fino ad ora, infatti, queste Scienze chiamate Naturopatiche, sono state in mano e si sono sviluppate grazie al lavoro serio e costante dei Naturopati Italiani, dei Naturopathics Doctor inglesi ed americani, dei Naturistas spagnoli e portoghesi, degli Heilpracktiker tedeschi od austriaci ecc…che, poco per volta e con pazienza, hanno “educato” la popolazione alla comprensione vera e profonda del significato di “Cure Naturali” e fondato la vera “Medicina Dolce”, senza cioè controindicazioni. Ci si augura, a questo punto, che sia permesso loro di esistere professionalmente e magari di insegnare queste metodiche e terapie dolci e naturali ai medici di base, anche attraverso la oramai vastissima bibliografia esistente e le relative sperimentazioni.
La scienza del mondo occidentale è basata sul pensiero scientifico razionale e ha rifiutato, da sempre, di considerare od almeno accettare le cosiddette Medicine “alternative” in quanto non “provate” con dati certi, misurabili secondo i parametri “scientifici e tecnologici”ufficiali (assolutamente improponibili per qualificare e testare, per fare un esempio, l’efficacia del rimedio omeopatico).

Sono venuto a conoscenza (cosa incredibile a credersi) che, in questi ultimi tempi, i medici ortodossi italiani si sono “silenziosamente” appropriati di buona parte delle cosiddette “Medicine complementari, non convenzionali o bionaturali” che, fino a ieri, erano state da loro considerate (ascoltate, ascoltate!) una buffonata inefficace, non possedendo esse alcuna “validità o valore scientifico o terapeutico”, insomma poco più di “acqua fresca”come sbotta sempre il Garattini citando l’Omeopatia. Questo appare un vero controsenso, per cui mi interrogo: se le Medicine alternative anche dette non convenzionali o complementari potranno praticarle solo i Medici Chirurghi iscritti all’Ordine Italiano e se i Medici debbono, per legge, prescrivere solo ciò che è scientificamente dimostrato, quali possibilità verrà data all’ evoluzione ed alla stessa esistenza delle Terapie, Tecniche e Cure Naturali e soprattutto della Medicine Bionaturali o non convenzionali, il cui sviluppo è stato, fra l’altro, tanto raccomandato dalla CEE e dall’OMS? In questo volumetto cercherò di proporvi una visione semplice e soprattutto pratica dei metodi di cura dolce, riassumendo brevemente alcune pratiche terapeutiche tipiche della tradizione popolare italiana ed europea riferibili all’antica medicina dei semplici e alla Naturopatia. Tali pratiche, ricordiamolo, sono senza controindicazioni e conducono il lettore, per mano, attraverso un percorso di igiene personale che si tramuterà, col tempo, in consapevolezza e rispetto verso se stesso, il proprio corpo e la Natura che lo anima. Il vantaggio sulla propria qualità di vita sarà percepibile da subito.

Fino ad ora, tali pratiche e tecniche, si sono sviluppate grazie al lavoro serio e costante dei Naturopati e degli Heilpracktiker (sia di provenienza medica che non) che, poco per volta e con pazienza, hanno educato la popolazione e fondato la vera medicina preventiva, senza controindicazioni. Grazie ad una vasta bibliografia ed a volumi esplicativi, pubblicati da case editrici illuminate e disponibili, si sono aperte ora le porte della conoscenza Naturopatica che insegna a tutti il rispetto delle leggi della Natura e del Sacro. I medici di base, gli specialisti, gli psicologi ed i terapisti tutti trarranno, dalla lettura di tali volumi, grandi vantaggi di crescita personale oltre che un cambiamento di prospettive professionali e culturali.

Purtroppo il mondo scientifico occidentale si è ultimamente basato sul pensiero iperrazionale e ha rifiutato, da sempre, di considerare valide la Naturopatia e le Medicine cosiddette “alternative” in quanto ha, da sempre, sostenuto che queste “pseudoscienze” sono fondate su protocolli terapeutici non testati e sperimentati, secondo i “parametri” scientifici ufficiali. Si studiano, su questo altare, formule sempre più articolate e complesse per coprire di “ alta scientificità” le decisioni, purtroppo avvallate dagli Stati e dai Ministeri, che mostrano chiaramente a tutti (per fortuna siamo sempre meno pecoroni e manipolabili) di voler condizionare le scelte della popolazione anche in materia di sanità trasformando, quando possibile, il farmaco in un bene di consumo (deleteri e pericolosi certi spot televisivi). In questo contesto diventa normale giustificare l’asservimento di una certa cultura e della scienza medica all’industria ed al commercio, trasformando l’idea di “scientificità” in uno scandaloso mercimonio dominato solo dal profitto e progettato dalle grandi organizzazioni industriali e commerciali. Anche K.Popper (1902-1994) che è sempre stato dubbioso circa l’applicazione indiscriminata di quasi tutti i protocolli e nell’attività di valutazione scientifica affermava che ovviamente “tale condizione ubbidiva alla comodità operativa in grado di fornire parametri univoci agli scienziati preposti alla valutazione” ma di certo con lo scopo non obiettivo di “uniformare i criteri di valutazione scientifica alla finalità di ottenere una maggior controllabilità dei risultati a livello statistico e non per soddisfare un criterio di valutazione aderente alle verità fattuali (evidence based medicine) del fenomeno studiato”.

Ci troviamo di fronte allora ad una medicina statistica? Speriamo di no, ci troviamo invece di fronte ad un asservimento culturale e politico della scienza medica ai poteri finanziari a tal punto che vi sono state, nella storia, modifiche dei parametri adottati per la valutazione scientifica dei fenomeni ed attuati e codificati dai soliti scienziati istituzionali, vicini cioè alla epistemologia istituzionale che non può mettere in discussione i forti interessi economici in gioco. Si continua da anni, nelle stanze del potere, a promuovere una sorta di cultura vorace che trasforma, tutto ciò che può, in bene di consumo e la scienza medica non è esente da questo peccato verso l’uomo e la sua preziosa salute fisica, psichica e spirituale. A tal proposito vorrei proporvi un articoletto sul disease mongering che ho liberamente tratto da “Il Farmacista Moderno”a nome di Riccardo Tommasetti: …“Trasforma persone sane in pazienti da trattare, spreca preziose risorse e sottopone inutilmente queste persone al rischio di incorrere in effetti collaterali. Si tratta del “disease mongering”, espressione anglosassone che andrebbe tradotta con “qualcosa che sta tra la promozione e la vendita di malattia”…

Un’operazione che può riguardare tanto la medicalizzazione di aspetti della vita ordinaria – per esempio la menopausa- quanto la trasformazione di lievi disturbi in malattie serie – come avviene con la sindrome dell’intestino irritabile – o, ancora, la presentazione di semplici fattori rischio sotto spoglie di vere e proprie malattie assolutamente da trattare (ne sono chiare testimonianze il colesterolo elevato o l’osteoporosi). E’ la denuncia apparsa sull’ultimo numero di PLoS Medicine (Public Library of Science), interamente dedicato all’ “invenzione” e alla “vendita” di nuove malattie. I due autori dell’articolo principale, il giornalista Ray Moyhan ed il professore di Farmacologia clinica David Henry, descrivono nei dettagli l’intero percorso: dapprima la “nuova” patologia viene individuata da un panel di specialisti, spesso finanziati dall’industria, poi le sue caratteristiche vengono letteralmente pubblicate attraverso la diffusione di materiale informativo prodotto dall’azienda e per mezzo di campagne di sensibilizzazione in genere: “disegnate per vendere farmaci piuttosto che per informare o educare il pubblico su come prevenire la malattia o mantenersi in buona salute”.
Le multinazionali del farmaco non sono gli unici attori: gli autori del lavoro sottolineano infatti il ruolo giocato dalle alleanze informali con le società di relazioni pubbliche, i gruppi di medici e specialisti e le associazioni di pazienti, tutti comprimari pronti a promuovere queste idee tra il pubblico e i decisori politici. Non vi rimangono estranei neanche i giornalisti ed i media, grazie ai quali è possibile rendere popolari condizioni altrimenti poco conosciute, sciorinando dati su ipotetiche stime di prevalenza (lo proverebbero “malattie” come la sindrome delle gambe senza riposo o “restless legs” o alcune disfunzioni ormonali o psico – emotive femminili ). Insomma, una sfida globale alla sanità pubblica, la definiscono gli autori, che richiede una risposta altrettanto globale.
E’ chiaro, precisano gli autori della pagine di PLoS, che un certo numero di persone, alle prese con forme severe di questi disturbi, beneficeranno della pubblicità e dell’attenzione del mercato nei confronti della loro malattia e del farmaco per curarla. Ma quella che dal punto di vista di un’azienda farmaceutica può apparire “una legittima campagna di informazione pubblica su una malattia ancora sottodiagnosticata, agli occhi di attivisti e gruppi di pazienti sganciati dagli sponsor delle multinazionali può assumere i connotati di un tentativo di costruire un mercato per farmaci potenzialmente pericolosi”.
La denuncia riguarda anche “malattie” come il disordine bipolare, la disfunzione erettile e il disturbo da deficit di attenzione – iperattività, la sindrome della bocca bruciante ecc…a cui sono dedicati gli altri lavori di questo speciale: www.medicine.plosjournals.org che, con i suoi 11 articoli, affronta la questione da più punti di vista.”….Mauro Di Leo, nel suo bellissimo libro “Malati di farmaci” ci racconta ad esempio che il Plavix (clopidogrel) è il secondo tra i farmaci più venduti (negli USA 48 milioni di pazienti ne fanno uso quotidiano) tanto che ne sono stati venduti per ben 6 miliardi di dollari solo nel 2005…pensate a che giro di “affari”sono legati medici, farmacisti, scienziati, gruppi politici, mondo della finanza internazionale…e chi riesce a venirne fuori? Per fortuna vi sono ancora margini di ravvedimento per la Scienza e la politica della salute, per iniziare ad osservare, anche con occhi che non solo di Medico sono, i grandi problemi che si chiamano: prevenzione, igiene, malattia, salute, sofferenza, malato e guarigione, da un punto di vista diverso e finalmente “non convenzionale” e proprio per questa ragione “complementare” alla medicina ortodossa.Compito delle Scienze Naturopatiche è quello di ribaltare certi valori rifondando, su nuovi principi etici e biologici, la nuova medicina per il terzo millennio. Compito della Naturopatia è quello di sviluppare una vera cultura del “Naturale” in contrapposizione alla cultura del ”sintetico”del non biocompatibile, dell’innaturale, dell’impersonale, della cieca ortodossia. Cultura biologica e naturale che ho sempre amato definire la cultura della“salutogenesi” in netta contrapposizione a quella che anima il pensiero dominante della medicina ortodossa ed accademica e cioè la cultura che si definisce “patogenesi” e che si occupa sostanzialmente di sintomi e non di cause. Modello che individua sempre e soltanto “all’esterno dell’uomo” le cause di ciò che origina la malattia.


La Naturopatia pone, al centro del suo interesse, l’Uomo e la salute psicofisica nel senso soprattutto della “prevenzione” e pone come obiettivo il miglioramento della qualità della vita, senza aspettare la manifestazione clinica di una patologia. Confido che la Naturopatia dovrà e potrà trasformare la medicina odierna, basata sempre di più sulla “paura”(che sta tristemente moltiplicando nel mondo i patofobici e gli ipocondriaci, facendo lievitare i già enormi costi sanitari) e sulle “controindicazioni” (che fanno quotidianamente ammalare la popolazione di “altre”patologie oltre a quelle lamentate a seguito degli effetti collaterali o secondari, spesso presenti nel corso delle terapie con farmaci), in una vera Arte terapeutica basata sulla “fiducia nella capacità di autoguarigione” dell’uomo, stimolando la“vis medicatrix naturae”.
(tratto dal mio volume “Cure Naturali e Medicne Popolari” Ed .Delfino). Per rispondere appunto a questi mille interrogativi e per mantenersi sempre in salute “naturalmente” in barba alle NON-informazioni o DISinformazioni che giungono dalla scienza accademica integralista ho scritto i volumi: Onde elettromagnetiche, l’invisibile e la nostra salute Ed. Xenia Cure Naturali, Patologie Occulte e “L’Acqua” della Macro Ed.; “Medicine complementari” Ed. GB, “Medicina dell’Habitat e Domoterapia” Ed. MIR. “Nuove Tecnologie ed Antichi Rimedi” e “Cure Naturale e Medicine Popolari” Ed. Delfino.

In questi volumi si potranno trovare tutte quelle informazioni utili, sia per gli amanti dell’ automedicazione consapevole sia per il curioso come per il medico di base che vuol mantenersi informato per il bene dei propri pazienti; troverete tutto il necessario per capire chiaramente, senza giri di parole e senza spiegazioni troppo tecniche e noiose, cosa significhi realmente curarsi naturalmente e cioè volersi bene, rispettare i ritmi della natura e rapportarsi con essa in modo armonico ed evolutivo e soprattutto condividere la vera “Medicina dell’Uomo” con il Medico, lo Psicologo, il Naturopata, il Terapeuta ed il Malato, senza gelosie o supponenze.

Nel frattempo vi invito a vedere un filmato, tratto da youtube, del Dott. Piero Mozzi, illuminante nella sua semplicità:

 

Stai dormendo?

Questo è un aneddoto che parla di “un uomo che era sempre addormentato e sempre sul punto di riaddormentarsi, ovunque si trovasse”. “Lo si poteva vedere ai più grandi raduni di massa, ai concerti, alle riunioni più importanti, seduto che dormiva. Di certo tu conosci quell’uomo, perché sei tu. Di certo, devi averlo incontrato molte volte; come potresti evitarlo? Sei tu!
Quell’uomo dormiva in tutte le posizioni immaginabili: dormiva con i gomiti per aria e le mani dietro la nuca. Dormiva in piedi, appoggiandosi a se stesso per non cadere. Dormiva a teatro, per strada, nella sinagoga… ! Ovunque andasse gli occhi gli si chiudevano dal sonno.

Se fosse stato un hindu, avrebbe potuto dormire perfino a testa in giù, nella posizione del shirshasana. Ho visto molti hindu dormire in questa posizione. Molti yogin imparano a dormire appoggiati alla testa. E’ molto difficile, arduo, richiede una lunga pratica, ma è possibile farlo.

I suoi vicini di casa dicevano che aveva continuato a dormire anche durante sette incendi e che una volta, trovandosi realmente in mezzo a un grande incendio, fu trascinato fuori dal letto, ancora addormentato, e steso sul marciapiede. Lì dormì per parecchie ore, finchè arrivò un’ambulanza che se lo portò via.
Si raccontava anche che, al suo matrimonio, mentre recitava la formula di rito: “E io prendo in sposa…”, cadde addormentato alla parola “sposa”…cerca di ricordartelo… e per riuscire a svegliarlo dovettero per ore colpirlo sulla testa con un candelabro. Poi, ripetè lentamente la parola seguente, e si riaddormentò!

Prova a ricordarti la tua cerimonia nuziale, la tua luna di miele, il tuo matrimonio.
Sei mai stato sveglio?
Ti sei mai lasciato scappare l’occasione di addormentarti, non appena ti era possibile?
In realtà non hai mai fatto altro che dormire.

Ti sto rammentando tutto questo, affinchè tu possa credere al resto della storia che riguarda il nostro eroe.
Un giorno andò a dormire, e dormì, dormì profondamente, ma nel sonno gli sembrava di udire un rumore di tuono, sentiva tremare il letto. Pensò quindi che fuori piovesse, con il risultato che si riaddormentò ancor più piacevolmente, raggomitolandosi al calduccio delle coperte.Ricordi quante volte hai interpretato le cose che ti succedevano, mentre dormivi?
Ti ricordi di quando la sveglia si metteva a suonare e tu sognavi di essere in chiesa e di sentir suonare le campane? Questo è un trucco della mente per evitare il disturbo dato dalla sveglia.
Quando l’uomo si svegliò, si vide circondato da un grande vuoto: sua moglie non c’era più, e non c’era più il letto e neppure materasso e coperte. Volle affiacciarsi alla finestra, ma non c’era più neppure quella. Avrebbe voluto precipitarsi giù per le scale e chiamare aiuto, ma non c’erano scale nè aria per gridare; e quando decise di uscire almeno dalla porta, si accorse che non c’erano più porte. Tutto era svanito!


Sulle prime rimase sconcertato, incapace di capire cosa fosse successo. Poi pensò: “Torno a dormire”. Ma vide che non c’era più nemmeno la terra su cui adagiarsi. Solo allora cominciò a riflettere: “Sembra quasi che abbia dormito fino alla fine del mondo. Non è questo il modo di fare!”.
Cominciò a deprimersi. Pensò: “Non c’è più il mondo, cosa farò senza un mondo? Dove andrò a lavorare, come mi guadagnerò da vivere, soprattutto adesso che il costo della vita è così alto e ci vogliono duemila lire per una dozzina di uova, che forse non sono neppure fresche; e poi, che ne sarà delle diecimila lire che la società del gas mi deve restituire? E dove è andata mia moglie? E’ possibile che sia sparita anche lei insieme al mondo, e a quelle cinquantamila lire che avevo nella tasca della giacca? Eppure, non è il tipo di donna che scompare facilmente”, rimuginava tra sè e sè tutte queste cose.
Anche tu penserai a queste cose, il giorno in cui, all’improvviso, ti accorgerai che il mondo è scomparso. Non sapresti che altro pensare. Penseresti al prezzo delle uova, al tuo ufficio, a tua moglie, ai soldi. Tu non sai che altro pensare! Il mondo intero è scomparso, ma il tuo modo di pensare è diventato meccanico.
“E cosa faccio se mi viene voglia di dormire? Come farò a stiracchiarmi, se il mondo non c’è più? E se mi viene il mal di schiena? E chi finirà quella montagna di lavoro rimasta in negozio? E se volessi farmi un goccetto, dove vado? Ehi, ma si è mai vista una cosa simile? Uno si addormenta con il mondo sotto la testa e quando si sveglia non c’è più!.
Un giorno o l’altro accadrà anche a te. E’ ciò che accade ad ogni uomo, quando muore. All’improvviso il mondo intero scompare. D’un tratto non fai più parte di questa realtà, vieni proiettato d’acchito in un’altra dimensione.
Questo accade a ogni uomo che muore, perchè tutto quello che conosci è soltanto il mondo periferico. Quando muori, improvvisamente la tua periferia scompare, e tu vieni rigettato nel tuo centro, senza conoscere il linguaggio, senza saper nulla del tuo centro. Ti apparirà come vuoto, avrai la sensazione di una negazione, di una assenza.
Mentre il nostro eroe se ne stava lì, in mutande, pensando a cosa fare, gli venne un’idea: “Al diavolo! Il mondo non c’è più? E chi lo voleva? Chi ne ha bisogno? Visto che, di fatto, è scomparso, potrei andarmene al cinema per ingannare un po’ il tempo”. Ma con suo grande stupore si accorse che erano spariti anche i cinema…
“Ho combinato proprio un bel pasticcio”, pensò, lisciandosi i baffi. “Se non avessi dormito così profondamente”, si rimproverò, “sarei scomparso anch’io con tutto il resto”. “Questa è proprio una bella sfortuna … nè mi posso consolare con un bicchierino. E mia moglie? Chissà con chi è sparita? Se è con quel bell’imbusto dell’ultimo piano, l’ammazzo! Mio Dio … chissà che ore sono?”
A queste parole il nostro eroe gettò uno sguardo all’orologio, ma non lo trovò. Cercò in entrambe le tasche del vuoto infinito, ma non riuscì a trovare nulla da toccare.
“Ho appena speso centomila lire per quell’orologio, ed ecco che è già scomparso,” pensò tra sè e sè. “Non mi importa se il mondo è scomparso, non era il mio mondo! Ma l’orologio! Perchè doveva scomparire anche lui? Un orologio nuovo, pagato centomila lire! Non aveva neppure un graffio… e che sete! E niente da bere. Non c’è niente di meglio di un buon bicchiere, al mattino. E chissà se mia moglie…ho continuato a dormire in mezzo a questa catastrofe, merito proprio il peggio! Aiuto, aiuto, aaaiiiuuutttooo! Dove avevo la testa? Perchè non ho tenuto d’occhio il mondo e mia moglie? Perchè li ho lasciati sparire: erano così giovani!”.
Così dicendo, il nostro eroe iniziò a picchiare la testa contro il vuoto, ma poichè il vuoto è molto soffice, non si ferì e rimase vivo per raccontare la sua storia.

Questa è la storia della mente umana e di come è fatta.
Tu crei intorno a te un mondo di illusioni. Continui ad attaccarti a cose che non verranno con te dopo la tua morte. Continui a identificarti con cose che ti verranno portate via.
Per questo gli hindu definiscono “illusione” il mondo: con la parola “mondo”non intendono il mondo in sé, ma semplicemente il mondo che tu hai creato nel sonno.

Quel mondo è “maya”, illusione. E’ un mondo di sogno.
Chi è “tua moglie”? L’idea stessa è folle! Chi è “tuo marito”? Chi è “tuo figlio”? Essi non ti appartengono, nessuno può essere una tua proprietà. Neppure tu appartieni a te stesso, come può appartenerti qualcun altro? Non possiedi nemmeno te stesso, non lo hai notato? Anche tu appartieni a un’esistenza sconosciuta di cui non hai ancora penetrato il mistero.
Scendendo sempre più in profondità in te stesso, arriverai ad un punto in cui perfino il “sé” scomparirà. Esisterà solo una dimensione di non-sé, se preferisci lo puoi chiamare il Sé supremo. Cambia solo il linguaggio, la terminologia.
Non hai mai visto sorgere dal profondo di te stesso cose che non ti appartengono? I tuoi desideri non ti appartengono, nè ti appartengono i tuoi pensieri. Neppure la tua consapevolezza è una tua creazione, ti è stata data, è un dato di fatto. Non sei tu che la crei, come potresti?
All’improvviso ti trovi ad esistere…accade tutto per magia. Tu sei sempre nel mezzo, non conosci l’inizio. L’inizio non ti appartiene, nè ti appartiene la fine. Solo nel mezzo puoi creare qualcosa, puoi continuare a creare dei sogni. Ed è così che l’uomo diventa accidentale.
Stai attento! Cerca di essere sempre più essenziale e sempre meno accidentale. Ricordati sempre che solo ciò che è eterno è vero, solo ciò che esiste da sempre e per sempre è verità. Tutto ciò che è momentaneo è falso. Ciò che è momentaneo deve solo essere osservato, non ci si deve identificare.
In questo mondo non c’è una “casa”, questo è il mondo dell’accidentale. Tutto è illusione: si tratta solo di increspature sulla superficie, di onde. E qualunque cosa tu faccia non è altro che un costruire case con le carte, o cercare di vendere barchette di carta: sono destinate a naufragare.
Quando un uomo capisce questo, per la prima volta prende coscienza del proprio sonno, ed a quel punto inizia ad orientarsi sempre di più verso la consapevolezza.
Solo quando il mondo degli oggetti non ha più importanza, la consapevolezza diventa importante. Quando le cose non hanno più significato, inizia una nuova ricerca, si schiude una nuova porta.
A quel punto, non ti tufferai più all’esterno, ma inizierai a scivolare nel mondo interiore.
Il regno di Dio è dentro di te. Non appena smetti di identificarti con le cose, smetti anche di combattere, non c’è più ragione di farlo. Inizi a scorrere con il fiume dell’esistenza.
Rimani, ora, alcuni minuti in silenzio a meditare sul significato della vita, della morte, della malattia, del bene e del male. Sentiti parte integrante del mondo ed artefice di tutto ciò che di buono hai fatto e farai ancora. Smetti di rinnegare tutto, specialmente te stesso e con slancio ed ardimento affronta lealmente la vita, svegliati una buona volta!…Non tradire mai te stesso, la natura e la vita.
Medita su tutto ciò … nel silenzio della tua profondità.

Per i lettori più interessati all’aspetto pratico della vita potrebbe essere illuminante, inoltre, quest’ acuta osservazione sull’esistenza e sul mistero della realtà che ci circonda:
“Esistono due tipi di illusioni, in questo mondo: l’illusione della materia e l’illusione dell’Io, cioè dell’Ego.
Tutte le illusioni della vita sono causate da pensieri, congetture, idee che ruotano a grande velocità, esse sono inganni della mente.
La pietra e la roccia danno l’idea di una grande solidità, di una grande massa ma, secondo le nostre ultime ricerche, non esiste nulla che assomigli anche vagamente ad una pietra ad una roccia “solida”, cioè ad una massa solida e compatta.
Tanto più andiamo ad osservare e misurare da vicino la materia tanto più essa scompare, quasi misteriosamente, dai nostri calcoli.
Fino ad oggi la scienza ha voluto credere solo all’esistenza della materia, cioè che solo la materia visibile è degna di essere indagata ed a tutti è stato imposto il cosiddetto materialismo scientifico, la prova razionale, visibile e misurabile, dichiarando che solo questa può essere accettata dalla scienza ufficiale.
Ma ora, insieme a noi, un numero sempre più crescente di scienziati afferma che non esiste nulla in natura di più dissimile del concetto di “pietra dura e solida”.
Vale a dire che, interessandoci approfonditamente di fisica microvibratoria, di biocibernetica, di biofisica delle particelle subatomiche, di campi elettromagnetici, di fisica quantistica, ecc… scopriamo, spesso con stupore, che la materia sta scomparendo, cioè che è solo il rapido movimento di particelle elettriche, di quark, di biofotoni (vedi le straordinarie ricerche di F. Popp e di E.Del Giudice) a creare l’illusione della densità, della materia.
La materia apparirebbe densa a causa dell’alta velocità del campo elettromagnetico che la genera, materia ed energia infatti sono assolutamente equivalenti, come ha dimostrato, in modo inequivocabile, A. Einstein nella formula base della teoria della relatività.
Pensate ad un ventilatore a pale ed immaginate che queste pale progressivamente acquistino velocità sempre maggiore.
Dapprima si possono chiaramente distinguere le pale, si può addirittura intravedere il vuoto fra una pala ed un’altra, quindi potete solo immaginare il vuoto stesso ed infine quando le pale girano ad altissima velocità il tutto sembra un disco fisso, metallico e se portate questo processo ai limiti potrete anche sedervici sopra poiché il tutto è diventato incredibilmente come “materia solida”. Ecco l’illusione della materia.
Similmente la nostra coscienza, le nostre idee, le nostre convinzioni più si muovono a grande velocità, più ci si allontana dall’immobilismo più la consapevolezza si espande in velocità e più scompare l’Ego, l’Io. Ecco l’illusione dell’Io”.
Ricordate quindi di non fermarvi mai all’apparenza delle cose, andate in profondità osservate con interesse ed apertura mentale e ragionate vuoi filosoficamente vuoi scientificamente non solo su ciò che potete vedere e toccare ma soprattutto su ciò che non siete ancora in grado di vedere e toccare perché quella e la realtà più interessante, la realtà che ci sta aspettando, più presto di quanto possiate immaginare, quando il nostro corpo materiale svelerà finalmente l’illusione della materia e l’illusione dell’io…