naturopatia e naturopata

NATUROPATIA E NATUROPATA

Quella del Naturopata è un’antichissima professione di particolare beneficio e servizio sociale e di nessuna dannosità, sia per le metodiche che per i rimedi che impiega.
La Naturopatia sta suscitando in Italia, come del resto in Europa e nel mondo, un interesse ormai consolidato e in sensibile e costante aumento.Vi è, infatti, un sempre maggior numero di persone che si rivolgono alle medicine naturali per migliorare il proprio stato di salute e sopratutto per mantenerlo.
Basta consultare le statistiche che i vari osservatori statali e privati ciclicamente compilano.
I paesi Anglosassoni per primi e successivamente alcuni paesi europei quali la Germania, la Spagna, i Paesi Bassi, il Portogallo, la Grecia, la Norvegia e la Svezia, già da molti decenni considerano la Naturopatia come un’Arte naturo-terapeutica per prevenire l’insorgenza di forme patologiche e specializzata nel mantenere il benessere dell’uomo, riqualificandone al meglio lo stile di vita. La Naturopatia e le cosiddette “tecniche naturopatiche” vengono oggi qualificate come Medicine complementari o non convenzionali nel rispetto della Medicina Allopatica ed Ortodossa attualmente ufficializzata nel mondo. In Italia, negli ultimi anni, alcune Aziende Ospedaliere hanno inserito protocolli di cura sperimentali relativi alle Medicine Complementari ed alla Naturopatia ed organizzato corsi di formazione specifici. Nell’Ottobre 2002 la Regione Piemonte è stata la prima ad aver ufficializzato la figura del Naturopata Professionale e dato vivibilità didattica alle relative scuole di formazione.
Si può definire “Naturopatia” quella disciplina che studia le alterazioni psicobiologiche e fisiche dell’uomo in senso bioenergetico, in una visione completamente diversa da quella “clinica” ufficiale. Più precisamente la Naturopatia è una Scienza complementare a quella medica, che consente di effettuare indagini e terapie che danno una visione globale ed olistica della patologia e del malato e sono sempre integrative di quelle classiche mediche, nell’interesse primario del paziente e della società.
Ciò permette di ottenere una visione di insieme, psicosomatica ed energetica, del paziente, con la funzione basilare di normalizzare un equilibrio spesso alterato, per cause diverse, quali l’inquinamento di ogni tipo, lo stress, il sovraccarico tossinico, le intolleranze alimentari, la cattiva alimentazione e soprattutto le errate abitudini ed i pessimi stili di vita che la nostra società ci impongono. L’etimologia stessa del termine Naturopatia (diffuso dal Naturopata tedesco Benedict Lust), composto da “natura e pathos”, che significa “sintonia o empatia con la natura” sta ad indicare una squisita Scienza Naturale o Arte Naturo-Terapeutica che considera l’individuo nella sua globalità e tende ad armonizzare i disturbi con trattamenti naturali, non invasivi, dai francesi chiamati anche “dolci”. La parola Naturopatia è stata però coniata negli USA, nei primi anni del ‘900, ed è di origine anglosassone poiché è ricavata dal termine “Nature’s Path” che significa il “sentiero della natura”, cioè la via terapeutica indicata dalla natura.
La Naturopatia vanta tradizioni secolari in Europa. Da anni sono sorti numerosi Istituti e Scuole di formazione, così come prestigiose Università che hanno fatto della Naturopatia una vera Scienza che si basa su antichi e mai superati principi teorici e pratici. Questi principi sono di fondamentale e peculiare importanza per la comprensione della filosofia che li sottende e sono la base deontologica della condotta e dell’operatività dei Naturopati, nell’esercizio della loro professione:
1)     Confidare nel potere di guarigione della natura (Vis medicatrix naturae), partendo soprattutto dal riconoscimento e dalla rimozione delle cause che impediscono la guarigione piuttosto che trattare semplicemente i sintomi, ed incentivando il sostegno e l’aiuto della forza vitale che è racchiusa nella Natura e nell’Uomo.
2)     Identificazione e trattamento delle cause (Tolle causam) con particolari tecniche di riconoscimento e rimozione di tutte le cause endogene ed esogene che impediscono il processo di guarigione, piuttosto che trattare semplicemente i sintomi.
3)     Non aggressione, non nuocere cioè al malato (Primum non nocere) utilizzando metodi e sostanze che annullano o perlomeno minimizzano il rischio di effetti collaterali, evitando sempre di sopprimere violentemente i disturbi e, in riferimento alla capacità di autoguarigione, utilizzo della forza minima necessaria per trattare le disfunzioni bioenergetiche a cui ci si rivolge.
4)     Responsabilizzazione amorevole del paziente con un’azione di educazione alla  salute ed al ben-essere, con l’incoraggiamento spirituale ma soprattutto incentivando l’auto-responsabilizzazione nei confronti dello stile di vita condotto.
5)     Incentivare quindi, con ogni mezzo possibile, il Ben-essere del paziente, cioè la situazione in cui ci si sente in salute nel corpo, nella mente e nello spirito; questo stato è ottenibile mediante particolari tecniche di riequilibrio psicofisico e spirituale.
6)     Cura globale dell’individuo. Significa prendere in considerazione i fattori fisici, emozionali, mentali, spirituali, ereditari, igienici, alimentari, lavorativi, ambientali e sociali che lo riguardano impostando una terapia che sia rivolta sia all’ambiente che all’uomo, in senso veramente olistico.
7)     Prevenzione come caratteristica unica e peculiare della figura del Naturopata che deve procedere dapprima ad un accertamento dei fattori di rischio delle eventuali disfunzioni dell’uomo come: la predisposizione biologica ed ereditaria, la familiarità, la tipologia, la diatesi biologica, la costituzione, il terreno, la struttura bioenergetica, l’abitazione in cui vive e il luogo in cui lavora, ecc… La prevenzione si attua intervenendo in modo appropriato, ma soprattutto insegnando al cliente/paziente come prevenire ed evitare i suddetti fattori di rischio.
 Si desume chiaramente, dai principi esposti, ed anche dal dettato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella Dichiarazione di Alma-Ata del 1978 e successive (apparse anche in testi ufficiali in lingua italiana, ad esempio il dossier Medicine Tradizionali dell’OMS, Edizioni Red, Como 1984), che il Naturopata professionista opera al fine di valutare lo stato bioenergetico del soggetto, secondo canoni che considerano l’aspetto costituzionale, l’alimentazione, le abitudini, lo stile di vita e la “forza o energia vitale”. La stessa Fisica quantistica dimostra il fluire dell’ “energia vitale” nell’organismo anche come una forma di comunicazione ed informazione,.
Il Naturopata svolgerà quindi la sua attività professionale mediante consulenze specialistiche, fornendo suggerimenti sull’uso di alimenti, di sostanze naturali, di prodotti ed integratori di libera vendita, utilizzando anche metodiche non invasive di riflesso-stimolazione, manuali o mediante strumentazioni adeguate e prive di controindicazioni, nel rispetto di un Codice Deontologico profondamente meditato ed espressione di un rigore che trae origine dall’antica esperienza anglosassone e germanica, nel rispetto di un codice morale e spirituale che è peculiare degli operatori delle terapie naturali.
L’Inghilterra, grazie ai vari contatti stabiliti con i traffici commerciali e scientifici del British Empire, è stata per secoli in contatto con tradizioni filosofiche, scientifiche e mediche di tutti i continenti. Londra rimane tuttora uno dei centri più interessanti e aggiornati del mondo per i corsi di formazione in Scienze Naturopatiche.
Le più accreditate Associazioni di Medicina Complementare europee gestiscono Albi di Terapeuti di Naturopatia che hanno validità in tutto il territorio dell’Unione Europea, come, ad esempio, l’European Practitioner Register della British Complementary Medicine Association.
Tale validità è stata confermata da numerose Sentenze della Suprema Corte di Giustizia della Comunità Europea (Sentenza Reiners – 21.06.1974, Van Binsbergen – 3.12.1974 – Thieffry – 28.04.1977; Costa Enel – 15.07.1964; Causa 159-78 del 25.10.1979; Causa 811-79 del 10.07.1980) ed in Italia dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 149/1988, dalla Sentenza del Tar del Lazio n. 1185/88 sez. I, ed altre.
La Germania ha riconosciuto da più di un secolo gli Heilpraktiker, Naturopati che esercitano soprattutto a fini preventivi, autorizzati dal Ministero della Sanità Tedesco.
La Spagna, con il Sindacato FEDINE, approvato dal Ministero del Lavoro, riconosce e regola l’attività professionale di Naturopati, Agopuntori, Omeopati ed Osteopati che hanno superato un corso di formazione almeno triennale.
In Italia alcune discipline e strumentazioni dell’ambito delle tecniche naturopatiche, tra cui l’iridologia, la riflesso-stimolazione, gli strumenti non invasivi tipo “Vegatest” “Amsat”o “EAV”, i rimedi omeopatici, la fitoterapia, la consulenza nutrizionale sono utilizzate con grande risultato e la loro efficacia o liceità d’uso sono state convalidate da dettagliate consulenze medico-legali.
Queste particolari metodologie e strumentazioni, come la riflesso-stimolazione non agopuntoria che accorpa discipline quali Tui-na cinese, Shiatzu giapponese, Kinesiologia applicata statunitense, auricolo-stimolazione sia di matrice cinese che francese (Nogier), Riflessologia del piede, Cromoterapia e altre affini, e l’utilizzo di Strumentazioni biocibernetiche e bioelettroniche non invasive costituiscono strumenti di supporto al Naturopata per identificare con maggior precisione i settori energetici secondo concetti orientali adattati alle conoscenze e diagnostiche occidentali.
In molte regioni italiane si sta cercando di creare una normativa ed un albo che qualifichi i Terapisti Bionaturali o Naturopati.
Questa professione, appunto perché delicata e particolare, non può essere preceduta che da un rigoroso percorso formativo e da continui ed altrettanto rigorosi aggiornamenti scientifici.
La preparazione accademica così intesa consentirà l’iscrizione e quindi l’appartenenza ad un futuro ed auspicabile Albo Professionale Italiano (siamo in attesa di imminenti leggi che lo autorizzino) od a quello di un Paese dell’Unione Europea, e per quanto attiene specificatamente la professione vi è attualmente l’obbligo della copertura assicurativa civile e legale ed un altrettanto rigoroso rispetto del Codice Deontologico.
Tutto ciò nel rispetto della Costituzione italiana che, all’Art. 32, così recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività…Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge…La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
La filosofia che permea l’atteggiamento deontologico professionale, l’approccio al paziente, nella considerazione globale dei suoi disagi psico-fisico-energetici, la pratica operativa, le visioni scientifiche e gli obiettivi finali differenziano la Naturopatia dalla Medicina allopatica ortodossa, escludendo de facto una presunta sovrapposizione professionale e permeando la Naturopatia stessa di un carattere di meritoria importanza sociale nel diffondere e mantenere il benessere, in un’ampia ed effettiva collaborazione con gli organi istituzionali preposti quali gli operatori sanitari come Medici, Odontoiatri,  Psicologi, Biologi, Farmacisti, Erboristi, Chiropratici, Osteopati, Ostetrici, Infermieri, ecc…
 RUOLO E COMPETENZE PROFESIONALI DEL NATUROPATA
 Il Naturopata è un diplomato, che ha seguito corsi formativi pluriennali e specialistici nelle discipline afferenti le scienze naturopatiche presso Istituti universitari, pubblici o privati, oppure un laureato in materie quali: Medicina e Chirurgia, Biologia, Psicologia, Farmacia, Veterinaria, Scienze Naturali, ecc… che, volendo ampliare la visione della propria professione, ha frequentato opportuni corsi di Specialità o Master in Naturopatia.
Le competenze del naturopata sono intese a qualificare le Medicine Complementari in genere e quindi la Naturopatia stessa come una vera e propria Scienza del Benessere che mira ad eseguire valutazioni (che si potranno anche definire, secondo i vari e diversi orientamenti tecnici ed operativi, soprattutto come diagnosi di terreno). La scienza naturopatica esprime valutazioni non convenzionali ma che, di base, sono anche complementari alla diagnosi medica.
Tali valutazioni, in linea teorica, non sono alternative od in antitesi a quelle tradizionali mediche e possono benissimo essere sovrapponibili ad essa, rispettando alcuni parametri, poiché insistono su piani diversi da quelli presi in considerazione dalla scienza medica ortodossa ed accademica.
Il Naturopata è soprattutto un educatore alla salute naturale che interviene, attraverso un processo di “valutazione” o “diagnosi di terreno” a risolvere, con l’aiuto di rimedi offerti dalla Natura, quali acqua, terra, argilla, sali, piante, erbe, radici, minerali, alimenti e soprattutto intervenendo sull’energia vitale (vis medicatrix naturae), ogni tipo di squilibrio bioenergetico o disarmonia che alteri lo stato di salute.
Il Naturopata interviene, con scienza e coscienza, in quei processi volti a garantire il mantenimento, il ripristino ed il potenziamento del Ben-Essere individuale e collettivo secondo i principi armonici, biologici e dolci della Natura. Il Naturopata attua logiche e programmi di educazione alle terapie naturali, di educazione ambientale (medicina dell’habitat), bioalimentare, comportamentale nei confronti dei singoli o di collettività.
Il Naturopata consiglia tutti quei rimedi naturali che gli sono consentiti dalla Legislazione Europea, come l’acqua (idroterapia) in tutte le sue forme, l’utilizzo di prodotti naturali, vegetali o alimentari provenienti soprattutto da colture biologiche biodinamiche, di complementi nutrizionali o fitoterapici e cioè di prodotti di libera vendita e di tutte quelle metodiche che vengono definite “naturopatiche”.
Il Naturopata può effettuare la Valutazione o per gli addetti o avvezzi alle terminologie bioenergetiche una “Diagnosi Bioenergetica” diversa e difforme dalla diagnosi medica tradizionale, utilizzando varie metodiche e tecniche quali, ad esempio: l’Iridologia, la Kinesiologia, la Reflessologia, la Auricologia, la Visologia ed altre ancora e, per gli specializzati in questa branca della biocibernetica, la moderna Bioelettronica.
Il Naturopata può esplicare la propria attività anche in equipe multidisciplinari per l’elaborazione di programmi salutistici, per i controlli di qualità dei prodotti naturali, fornendo informazioni scientifiche nell’ambito dei prodotti biologici, ma soprattutto svolgendo attività libero-professionale di studio, didattica e consulenza, laddove si richiedano le sue competenze professionali.