- 12 Giugno, 2012
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Visto l’enorme sviluppo e la tanto agognata riconsiderazione delle Medicine Non Convenzionali (MNC), ho constatato che, negli utenti che si avvicinano alla Naturopatia, vi è la netta sensazione che esiste una certa confusione circa l’orientamento terapeutico, le centinaia di diverse metodiche ed i mille protocolli delle terapie biologiche e naturali.
Emerge, soprattutto, un notevole disorientamento, anche tra i medici tradizionali, a causa della diffusione indiscriminata di informazioni da molteplici fonti (alternative ma anche ortodosse) su come ottimizzare la salute con l’aiuto di mezzi biologici e naturali che sono a volte contraddittorie, lacunose e molto spesso del tutto errate. Il condimento ideologico e politico provoca sempre allarmismo, a volte innegabilmente giustificato ma, il più delle volte, francamente ingiustificato. Allarmi ed avvertimenti, strombazzati dagli organi mediatici in cerca di scoop, fanno inoltre breccia nell’animo sensibile di chi vorrebbe avvicinarsi o curarsi con le terapie dolci e naturali; questi ultimi, nel loro difficile e delicato percorso alla ricerca della salute e della consapevolezza, hanno sempre mille interrogativi e domande a cui non possono, da soli, rispondere o trovare soluzioni adeguate. Gli interessati alle terapie naturali chiedono, allora, consigli al “presunto” esperto in materia di salute naturale, di sovente rivolgendosi ai negozianti del naturale, a presunti esperti bio, ecc… o cialtroni, che abbondano in questo campo (attendiamo da più di venticinque anni una regolamentazione del settore) ed in seguito, non ricevendo risposte soddisfacenti, ricorrono ai tenutari della scienza ortodossa cioè i medici di base, reputando (trattandosi di Medici laureati) che questi possano essere all’altezza di capire il “senso” terapeutico delle Medicine non convenzionali e della Naturopatia come l’uso ed il significato dell’Omeopatia, della Spagiria, Alchimia o della Reflessologia o Cromoterapia. Questi professionisti, ovviamente, nella stragrande maggioranza, non possono essere in grado di dare alcuna risposta, tutti presi nella burocrazia del loro lavoro e quasi tutti privi di informazioni adeguate (di certo, in loro difesa e scusante, vi confermo che l’università od i corsi parauniversitari da loro frequentati non li hanno mai istruiti in merito). Questi sventurati medici, laureatisi con grande sacrificio e con mille speranze e alti ideali, triturati dagli informatori scientifici delle multinazionali del farmaco e dalle rigidità sistema sanitario e burocratico, si tramuteranno, col tempo e con un’orrida metamorfosi, in quello che si suol definire il “medico della mutua” che potrei definire, a volte, “lo scrivano statale”.
Che dire poi dei cosiddetti corsi di aggiornamento in Medicine Complementari o non convenzionali per Medici? Chi qualificherà i docenti, Chi concederà la “patente di esperto” in Medicine Complementari? Fino ad ora, infatti, queste Scienze chiamate Naturopatiche, sono state in mano e si sono sviluppate grazie al lavoro serio e costante dei Naturopati Italiani, dei Naturopathics Doctor inglesi ed americani, dei Naturistas spagnoli e portoghesi, degli Heilpracktiker tedeschi od austriaci ecc…che, poco per volta e con pazienza, hanno “educato” la popolazione alla comprensione vera e profonda del significato di “Cure Naturali” e fondato la vera “Medicina Dolce”, senza cioè controindicazioni. Ci si augura, a questo punto, che sia permesso loro di esistere professionalmente e magari di insegnare queste metodiche e terapie dolci e naturali ai medici di base, anche attraverso la oramai vastissima bibliografia esistente e le relative sperimentazioni.
La scienza del mondo occidentale è basata sul pensiero scientifico razionale e ha rifiutato, da sempre, di considerare od almeno accettare le cosiddette Medicine “alternative” in quanto non “provate” con dati certi, misurabili secondo i parametri “scientifici e tecnologici”ufficiali (assolutamente improponibili per qualificare e testare, per fare un esempio, l’efficacia del rimedio omeopatico).
Sono venuto a conoscenza (cosa incredibile a credersi) che, in questi ultimi tempi, i medici ortodossi italiani si sono “silenziosamente” appropriati di buona parte delle cosiddette “Medicine complementari, non convenzionali o bionaturali” che, fino a ieri, erano state da loro considerate (ascoltate, ascoltate!) una buffonata inefficace, non possedendo esse alcuna “validità o valore scientifico o terapeutico”, insomma poco più di “acqua fresca”come sbotta sempre il Garattini citando l’Omeopatia. Questo appare un vero controsenso, per cui mi interrogo: se le Medicine alternative anche dette non convenzionali o complementari potranno praticarle solo i Medici Chirurghi iscritti all’Ordine Italiano e se i Medici debbono, per legge, prescrivere solo ciò che è scientificamente dimostrato, quali possibilità verrà data all’ evoluzione ed alla stessa esistenza delle Terapie, Tecniche e Cure Naturali e soprattutto della Medicine Bionaturali o non convenzionali, il cui sviluppo è stato, fra l’altro, tanto raccomandato dalla CEE e dall’OMS? In questo volumetto cercherò di proporvi una visione semplice e soprattutto pratica dei metodi di cura dolce, riassumendo brevemente alcune pratiche terapeutiche tipiche della tradizione popolare italiana ed europea riferibili all’antica medicina dei semplici e alla Naturopatia. Tali pratiche, ricordiamolo, sono senza controindicazioni e conducono il lettore, per mano, attraverso un percorso di igiene personale che si tramuterà, col tempo, in consapevolezza e rispetto verso se stesso, il proprio corpo e la Natura che lo anima. Il vantaggio sulla propria qualità di vita sarà percepibile da subito.
Fino ad ora, tali pratiche e tecniche, si sono sviluppate grazie al lavoro serio e costante dei Naturopati e degli Heilpracktiker (sia di provenienza medica che non) che, poco per volta e con pazienza, hanno educato la popolazione e fondato la vera medicina preventiva, senza controindicazioni. Grazie ad una vasta bibliografia ed a volumi esplicativi, pubblicati da case editrici illuminate e disponibili, si sono aperte ora le porte della conoscenza Naturopatica che insegna a tutti il rispetto delle leggi della Natura e del Sacro. I medici di base, gli specialisti, gli psicologi ed i terapisti tutti trarranno, dalla lettura di tali volumi, grandi vantaggi di crescita personale oltre che un cambiamento di prospettive professionali e culturali.
Purtroppo il mondo scientifico occidentale si è ultimamente basato sul pensiero iperrazionale e ha rifiutato, da sempre, di considerare valide la Naturopatia e le Medicine cosiddette “alternative” in quanto ha, da sempre, sostenuto che queste “pseudoscienze” sono fondate su protocolli terapeutici non testati e sperimentati, secondo i “parametri” scientifici ufficiali. Si studiano, su questo altare, formule sempre più articolate e complesse per coprire di “ alta scientificità” le decisioni, purtroppo avvallate dagli Stati e dai Ministeri, che mostrano chiaramente a tutti (per fortuna siamo sempre meno pecoroni e manipolabili) di voler condizionare le scelte della popolazione anche in materia di sanità trasformando, quando possibile, il farmaco in un bene di consumo (deleteri e pericolosi certi spot televisivi). In questo contesto diventa normale giustificare l’asservimento di una certa cultura e della scienza medica all’industria ed al commercio, trasformando l’idea di “scientificità” in uno scandaloso mercimonio dominato solo dal profitto e progettato dalle grandi organizzazioni industriali e commerciali. Anche K.Popper (1902-1994) che è sempre stato dubbioso circa l’applicazione indiscriminata di quasi tutti i protocolli e nell’attività di valutazione scientifica affermava che ovviamente “tale condizione ubbidiva alla comodità operativa in grado di fornire parametri univoci agli scienziati preposti alla valutazione” ma di certo con lo scopo non obiettivo di “uniformare i criteri di valutazione scientifica alla finalità di ottenere una maggior controllabilità dei risultati a livello statistico e non per soddisfare un criterio di valutazione aderente alle verità fattuali (evidence based medicine) del fenomeno studiato”.
Ci troviamo di fronte allora ad una medicina statistica? Speriamo di no, ci troviamo invece di fronte ad un asservimento culturale e politico della scienza medica ai poteri finanziari a tal punto che vi sono state, nella storia, modifiche dei parametri adottati per la valutazione scientifica dei fenomeni ed attuati e codificati dai soliti scienziati istituzionali, vicini cioè alla epistemologia istituzionale che non può mettere in discussione i forti interessi economici in gioco. Si continua da anni, nelle stanze del potere, a promuovere una sorta di cultura vorace che trasforma, tutto ciò che può, in bene di consumo e la scienza medica non è esente da questo peccato verso l’uomo e la sua preziosa salute fisica, psichica e spirituale. A tal proposito vorrei proporvi un articoletto sul disease mongering che ho liberamente tratto da “Il Farmacista Moderno”a nome di Riccardo Tommasetti: …“Trasforma persone sane in pazienti da trattare, spreca preziose risorse e sottopone inutilmente queste persone al rischio di incorrere in effetti collaterali. Si tratta del “disease mongering”, espressione anglosassone che andrebbe tradotta con “qualcosa che sta tra la promozione e la vendita di malattia”…
Un’operazione che può riguardare tanto la medicalizzazione di aspetti della vita ordinaria – per esempio la menopausa- quanto la trasformazione di lievi disturbi in malattie serie – come avviene con la sindrome dell’intestino irritabile – o, ancora, la presentazione di semplici fattori rischio sotto spoglie di vere e proprie malattie assolutamente da trattare (ne sono chiare testimonianze il colesterolo elevato o l’osteoporosi). E’ la denuncia apparsa sull’ultimo numero di PLoS Medicine (Public Library of Science), interamente dedicato all’ “invenzione” e alla “vendita” di nuove malattie. I due autori dell’articolo principale, il giornalista Ray Moyhan ed il professore di Farmacologia clinica David Henry, descrivono nei dettagli l’intero percorso: dapprima la “nuova” patologia viene individuata da un panel di specialisti, spesso finanziati dall’industria, poi le sue caratteristiche vengono letteralmente pubblicate attraverso la diffusione di materiale informativo prodotto dall’azienda e per mezzo di campagne di sensibilizzazione in genere: “disegnate per vendere farmaci piuttosto che per informare o educare il pubblico su come prevenire la malattia o mantenersi in buona salute”.
Le multinazionali del farmaco non sono gli unici attori: gli autori del lavoro sottolineano infatti il ruolo giocato dalle alleanze informali con le società di relazioni pubbliche, i gruppi di medici e specialisti e le associazioni di pazienti, tutti comprimari pronti a promuovere queste idee tra il pubblico e i decisori politici. Non vi rimangono estranei neanche i giornalisti ed i media, grazie ai quali è possibile rendere popolari condizioni altrimenti poco conosciute, sciorinando dati su ipotetiche stime di prevalenza (lo proverebbero “malattie” come la sindrome delle gambe senza riposo o “restless legs” o alcune disfunzioni ormonali o psico – emotive femminili ). Insomma, una sfida globale alla sanità pubblica, la definiscono gli autori, che richiede una risposta altrettanto globale.
E’ chiaro, precisano gli autori della pagine di PLoS, che un certo numero di persone, alle prese con forme severe di questi disturbi, beneficeranno della pubblicità e dell’attenzione del mercato nei confronti della loro malattia e del farmaco per curarla. Ma quella che dal punto di vista di un’azienda farmaceutica può apparire “una legittima campagna di informazione pubblica su una malattia ancora sottodiagnosticata, agli occhi di attivisti e gruppi di pazienti sganciati dagli sponsor delle multinazionali può assumere i connotati di un tentativo di costruire un mercato per farmaci potenzialmente pericolosi”.
La denuncia riguarda anche “malattie” come il disordine bipolare, la disfunzione erettile e il disturbo da deficit di attenzione – iperattività, la sindrome della bocca bruciante ecc…a cui sono dedicati gli altri lavori di questo speciale: www.medicine.plosjournals.org che, con i suoi 11 articoli, affronta la questione da più punti di vista.”….Mauro Di Leo, nel suo bellissimo libro “Malati di farmaci” ci racconta ad esempio che il Plavix (clopidogrel) è il secondo tra i farmaci più venduti (negli USA 48 milioni di pazienti ne fanno uso quotidiano) tanto che ne sono stati venduti per ben 6 miliardi di dollari solo nel 2005…pensate a che giro di “affari”sono legati medici, farmacisti, scienziati, gruppi politici, mondo della finanza internazionale…e chi riesce a venirne fuori? Per fortuna vi sono ancora margini di ravvedimento per la Scienza e la politica della salute, per iniziare ad osservare, anche con occhi che non solo di Medico sono, i grandi problemi che si chiamano: prevenzione, igiene, malattia, salute, sofferenza, malato e guarigione, da un punto di vista diverso e finalmente “non convenzionale” e proprio per questa ragione “complementare” alla medicina ortodossa.Compito delle Scienze Naturopatiche è quello di ribaltare certi valori rifondando, su nuovi principi etici e biologici, la nuova medicina per il terzo millennio. Compito della Naturopatia è quello di sviluppare una vera cultura del “Naturale” in contrapposizione alla cultura del ”sintetico”del non biocompatibile, dell’innaturale, dell’impersonale, della cieca ortodossia. Cultura biologica e naturale che ho sempre amato definire la cultura della“salutogenesi” in netta contrapposizione a quella che anima il pensiero dominante della medicina ortodossa ed accademica e cioè la cultura che si definisce “patogenesi” e che si occupa sostanzialmente di sintomi e non di cause. Modello che individua sempre e soltanto “all’esterno dell’uomo” le cause di ciò che origina la malattia.
La Naturopatia pone, al centro del suo interesse, l’Uomo e la salute psicofisica nel senso soprattutto della “prevenzione” e pone come obiettivo il miglioramento della qualità della vita, senza aspettare la manifestazione clinica di una patologia. Confido che la Naturopatia dovrà e potrà trasformare la medicina odierna, basata sempre di più sulla “paura”(che sta tristemente moltiplicando nel mondo i patofobici e gli ipocondriaci, facendo lievitare i già enormi costi sanitari) e sulle “controindicazioni” (che fanno quotidianamente ammalare la popolazione di “altre”patologie oltre a quelle lamentate a seguito degli effetti collaterali o secondari, spesso presenti nel corso delle terapie con farmaci), in una vera Arte terapeutica basata sulla “fiducia nella capacità di autoguarigione” dell’uomo, stimolando la“vis medicatrix naturae”.
(tratto dal mio volume “Cure Naturali e Medicne Popolari” Ed .Delfino). Per rispondere appunto a questi mille interrogativi e per mantenersi sempre in salute “naturalmente” in barba alle NON-informazioni o DISinformazioni che giungono dalla scienza accademica integralista ho scritto i volumi: Onde elettromagnetiche, l’invisibile e la nostra salute Ed. Xenia Cure Naturali, Patologie Occulte e “L’Acqua” della Macro Ed.; “Medicine complementari” Ed. GB, “Medicina dell’Habitat e Domoterapia” Ed. MIR. “Nuove Tecnologie ed Antichi Rimedi” e “Cure Naturale e Medicine Popolari” Ed. Delfino.
In questi volumi si potranno trovare tutte quelle informazioni utili, sia per gli amanti dell’ automedicazione consapevole sia per il curioso come per il medico di base che vuol mantenersi informato per il bene dei propri pazienti; troverete tutto il necessario per capire chiaramente, senza giri di parole e senza spiegazioni troppo tecniche e noiose, cosa significhi realmente curarsi naturalmente e cioè volersi bene, rispettare i ritmi della natura e rapportarsi con essa in modo armonico ed evolutivo e soprattutto condividere la vera “Medicina dell’Uomo” con il Medico, lo Psicologo, il Naturopata, il Terapeuta ed il Malato, senza gelosie o supponenze.
Nel frattempo vi invito a vedere un filmato, tratto da youtube, del Dott. Piero Mozzi, illuminante nella sua semplicità: